Il bar italiano è una terra di nessuno e di tutti, a metà tra il tempo libero e l’attività professionale.
(Umberto Eco)
In realtà, Carmine Di Giandomenico dovrebbe pensare a disegnare il nostro eroe preferito il Barman ma soprattutto Barwoman, capace di comprendere, intuire, silenziare e precedere i sentimenti di ogni cliente.
C'è chi ha litigato con la moglie, con i creditori, con i debitori ma soprattutto con se stesso.
Scriveva Stefano Benni nel suo Bar Sport "...... è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la 'Luisona', la brioche paleolitica condannata ad un'esposizione perenne. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (con due n), che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quelle del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere), e delle allucinazioni estive".
Nel nostro girovagare nei Bar dalla mattina alle sei con il gruppo di viale Bovio e con il mitico Alessandro nella passeggiata, premiamo questa mattina, il Bar dello Sport di Torricella per il sorriso e l'accoglienza.
Perchè si ricordano tutto di tutti. Un caffè ristretto e un deca, acqua gasata e un sorriso.
Il caffè...quello buono non è fatto solo di miscela ma di una miscellanea di culture e di tanta ma tanta educazione.
Provare per credere....
Commenta