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Paolo Gatti lascia la politica...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

La piccolezza degli uomini.
La piccolezza e la cattiveria dei cortigiani.
La difficoltà del rispetto e dell'educazione nel mondo politico.
Esistono critiche e critiche, invettive e invettive, mali e mali, clienti e clientelismi.
Remo Gaspari, nella sua ultima intervista, mi confidò che le raccomandazioni non esistono ma si chiamano segnalazioni, ascolti, attenzioni.
Sinonimi di un'Italia che ha le sue radici nell'Impero Romano e nel suo Senato.
Luciano Perelli La clientela era una associazione che legava un gruppo di persone di rango inferiore a un nobile, il patrono. In cambio di tutela e di assistenza giuridica, i clienti dovevano mostrare devozione al loro patrono, rendendogli numerosi servigi. Tra patrono e cliente esisteva un legame così forte che erano esentati dal testimoniare l'uno contro l'altro. L'esibizione di numerosi clienti da parte del patrono costituiva una fonte di prestigio e di potere di primaria importanza"....

Paolo Gatti fa politica.
Fa Segreteria.
Nel corso degli anni nonostante i nostri numerosi scontri, ( sarebbe stato grave il contrario) non ho mai nascosto la simpatia per il cinismo della persona.
Un uomo alla ricerca 
 dell'Eudaimonia e di quella lucidità mentale che ha usato anche l'ignoranza delle persone, il senso regionale dell'assistenzialismo gestionale per creare un confinato potere.

Nel corso degli anni hanno accostato il mio nome al suo per via dei caffè, dei pranzi, delle strette di mano, di alcune passeggiate che non nego ma rivendico.
Un giorno mi chiese se ero infastidito da tutte quelle voci ma nella mia tranquillità, nel mio modo di fare spallucce, nella stima che provo per una certa educazione di fondo, la musica stonata non poteva togliermi l'armonia.
Le malelingue sono solo il frutto di mancate soddisfazioni. 
Orgasmi non vissuti.
Origami senza forma.
Quelle amicizie perdute non avevano valore.
Ore risparmiate ad altre confidenze. 

Nell'ultima campagna elettorale, chi conosce il linguaggio del corpo, di quella lombrosiana maniera di comunicare stati e fasi di stanchezza, Paolo Gatti ci ha raccontato il suo desiderio di cambiare vita.
Lascerà la politica e lo comunicherà nel modo più estemporaneo.
Un incarico romano?
Non sono affari nostri.
Non esiste una bilancia tra il dare e avere.

Mentre diversi candidati consiglieri comunali pubblicamente criticavano il metodo Gatti, parenti e amici, su loro indicazione, andavano nella sua Segreteria a chiedere una spinta alla meritocrazia.
Questa è anche Teramo.

La zia della segnalazione, la sorella della raccomandazione, la nipote dell'ascolto forzato, il cugino del compromesso.
Parenti serpenti. 
Coerenza di questa politica che si rigenera verso l'ipocrisia e il basso.
Non tutto il bene è benigno e se esiste il male è solamente per cibare i maligni. 

Paolo Gatti ha lasciato la politica attiva e il mio scritto, era un modesto onore delle armi.
Ciao Paolè...

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Commenti

Dovrebbe lasciare Teramo.

Excusatio non petita ecc. ecc.

A cosa gli è servito fare tutto questo casino? Non era meglio lasciar continuare a lavorare la Giunta Brucchi? Cosa ci ha concluso? La sconfitta del cdx a Teramo e la sua (apparente) conclusione della vita politica. Per non parlare poi di come ha abbandonato la politica, troppo comodo così. Questi politici peccano di umiltà, e in questa città, l’umiltà è il valore che manca a molti politici...

FUSS CHISS LI PRUBBLIM....

errori a volontà che un politico con 20 anni di esperienza non dovrebbe fare, pugnalare brucchi e ripresentare gli stessi pugnalatori è stata una cosa brutta ed infatti ecco i risultati.....mea culpa mea grandissima culpa.....

una risposta sorge spontanea : e chi se ne frega.

P.S.: purtroppo ne rimangono tanti, a DX ed a SX, che sono anche peggio di Gatti.

Bello, ben curato e dettagliato il dentato COCCODRILLO servito a Paolè!
"Doveroso" dopo che i macellai messicani hanno ultimato il "trattamento"... Piazzale Loreto Style!
L'inaudita violenza verbale e mediatica fa pensare che il caro don Valentino forse non esagera quando sostiene che dovremmo tornare a PREGARE perché la Città è preda del "MALIGNO" la cui presenza indebolisce le coscienze facendole
regredire !
Scusate forse è una esagerazione
Aznavour

Giusto Tex! Finalmente un commento intelligente

Anonimo/a.. Tu dovresti lasciare Teramo

Giustissimo Tex!

Bravo Giancarlo Falconi a sottolineare quello che facevano alcuni candidati consiglieri comunali! Finalmente qualcuno che ha il coraggio di scriverlo! ??