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Paolo Gatti annuncia il suo addio alla politica

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Ho deciso: lascio la politica attiva.

Ho riflettuto a lungo in piena solitudine, per una volta non ho condiviso con nessuno, anche se alcuni lo avevano capito da tempo, ed hanno fatto di tutto per dissuadermi.
L'ho stabilito da alcuni mesi, ma lo dico e lo scrivo oggi, proprio nel giorno in cui Lino Silvino avrebbe compiuto 72 anni.

So che tanti amici ci rimarranno male (e questo mi dispiace davvero) e molti altri giubileranno (di questo poco m'importa, ma ho sorriso tante volte nelle ultime settimane leggendo ed ascoltando certe dichiarazioni): è una decisione ferma e serena, in nulla condizionata dalla recente tornata elettorale, anche se certamente avrei preferito un'uscita di scena vittoriosa.

Il mio sogno era di fare l'Assessore nella mia città, Teramo, ed ho avuto la fortuna di farlo a 29 anni, con grande soddisfazione ed ottimi risultati amministrativi.
Quello che è venuto dopo è stato tutto un di più, Assessore Regionale - e credo di averlo fatto con onore, tanto impegno e buoni risultati, se 10875 cittadini hanno scelto poi di rieleggermi - ed infine Vice Presidente del Consiglio regionale in rappresentanza delle opposizioni.
Detengo il record di preferenze al Comune di Teramo e ho avuto il piacere di essere stato per ben due volte il più votato in Abruzzo, sempre con oltre diecimila preferenze, grazie ad un lavoro feroce e alla fiducia e alla stima di tanti amici.
Grazie ai provvedimenti da me proposti, migliaia di abruzzesi hanno trovato opportunità di lavoro, centinaia di imprese sono nate e tante altre sono sopravvissute alla crisi economica e sociale.
Provo grande soddisfazione nel riscontrare le tante cose che ho potuto realizzare, sia quando vedo lampioni accesi in zone periferiche di Teramo che prima erano al buio, così come quando incontro ragazzi che si iscrivono all'indirizzo sportivo dei Licei Scientifici di Atri e Teramo, da me fortemente voluti e messi in opera.

Tuttavia, la politica non è più l'ideale che avevo negli anni '90, e' molto cambiata, così come è grandemente mutata la nostra società.
Non mi piace più, non mi piace lo scadimento culturale, l'arrivismo selvaggio, l'incompetenza dilagante, l'eccesso di scorrettezze personali prima ancora che politiche, e soprattutto l'ipocrisia che ha raggiunto livelli per me inaccettabili (soprattutto quando praticata da improbabili e smemorati moralizzatori), così come la violenza verbale alla quale siamo arrivati che mette a rischio la serena convivenza civile.
Non mi piace più neanche la comunicazione contemporanea, ormai spesso del tutto slegata dalla realtà, che tante volte racconta verità inesistenti o di comodo e disegna universi paralleli; narrazioni alle quali i meno avveduti e i più rancorosi tendono a credere acriticamente.
In buona sostanza, non mi piace più una politica che non ha nulla a che fare con la Politica in cui credevo io, quella delle cose da fare per la comunità.
Non mi ritrovo in un ring in cui vince chi chiacchiera di più o chi urla più forte, e dove gli atti concreti passano spesso in secondo piano, non mi ritrovo in un campo di battaglia popolato da tanti maldicenti che sanno solo svolgere attacchi personali del tutto infondati ma non hanno mai prodotto nulla per il proprio territorio ed i propri concittadini.

Ci sarò sempre per tutti gli amici che vorranno un suggerimento o un consiglio e ci sarò sempre per la mia comunità, ma con grande serenità dico basta a tutto questo e chiudo questa faticosa ma splendida avventura durata 19 anni.

Sento il dovere, infine, di ringraziare di cuore tutti quelli che hanno creduto in me in questi anni, e lo faccio con l'orgoglio di chi sa di aver impegnato tutto se stesso, per restituire con il lavoro e la disponibilità, e vorrei dire pure con tanti sacrifici, una così grande e reiterata fiducia.
Vi ringrazio di cuore, ma ora, a 43 anni compiuti, penso di non avere più stimoli e sento di aver dato tutto, con alcuni errori certamente, ma - consentitemelo - con moltissimi ottimi risultati.
Adesso, sento dentro di me il desiderio una vita diversa.

Un abbraccio affettuoso e riconoscente a tutti coloro che mi hanno accompagnato in questi anni di lavoro e successi!

Paolo Gatti

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Commenti

Solo ora si è accorto che Teramo è la cittàdelle malelingue? Non conosceva l'esistenza della famosa lapide conservata in Comune?
Non aveva capito il significato di alcuni brani di Ivan Graziani?
È sicuro di non aver partecipato direttamente e trami e i suoi più stretti collaboratori e collaboratrici ai linciaggi senza giusto processo che a furor di popolo periodicamente avvengono a Teramo?
Si autoassolve.
Dimentica di essere stato uno dei cittadini prediletti di questa città in cui impera da sempre il "tanto peggio tanto meglio".
Prenderne le distanze oggi è troppo facile.
Troppa melma è passata e passa sotto i ponti della città.
Spalarla e arginarla sarebbe toccato anche a lui.

Il problema di Paolo sono quelle quattro "ancelle" che lo circondano....

In sostanza, se la prende con se stesso e non si piace più. Ah, Ah, ah...

Finalmente....... fa na cosa giusta.

ahahahahahahah mi sembra l'addio di renzi dopo il referendum!

Esprimo rispetto per la persona e per la scelta, assolutamente legittima, di Paolo Gatti. Al quale non ho mai risparmiato critiche e contumelie politiche, ma che comunque in questa occasione sarebbero assolutamente fuori luogo.

Non condivido questa sua lettera in diversi punti, primo fra tutti quello della sua avversione per lo «scadimento culturale», per «l'incompetenza dilagante» e per «l'eccesso di scorrettezze personali», tutti elementi che purtroppo nelle fila della sua coalizione hanno trovato cittadinanza.

E riguardo a coloro che «non hanno mai prodotto nulla per il proprio territorio ed i propri concittadini», non posso non evidenziare che molti di quelli che sono stati candidati nelle fila del centrodestra, di questo centrodestra, che sono stati eletti o che comunque hanno ricoperto responsabilità amministrative nella gestione della cosa pubblica... si sono trovati proprio in questa stessa situazione. Sarebbe bastato leggere il curriculum delle persone, per poterne valutare gli atti compiuti «per il proprio territorio ed i propri concittadini». I criteri scelti, evidentemente, sono stati altri.

Detto questo, rispetto la scelta di Paolo Gatti e gli auguro - al di là della politica - future soddisfazioni, dal punto di vista personale e professionale, dal momento che l'esperienza non gli manca, l'intelligenza e la sagacia le possiede e l'età lo assiste (siamo coetanei).

Era ora......................................

Sicuramente uno degli errori più grandi e' stato forse quello di pugnalare alle spalle Maurizio Brucchi,come già' a suo tempo ebbi modo di dire su questo sito,pur riconoscendo i grandi errori di queste due passate legislature dell'era Brucchi.
Non sarebbe stato forse meglio,attenderne la scadenza naturale?

Se lo avesse detto prima delle elezioni, e non avesse fatto il regista a Morra, forse la storia adesso era diversa. Alla fine i veri vincitori sono quelli a cui Gatti non era più nelle grazie... e non D'Alberto

Già che ci sei, toglici dai piedi anche la Guardiani e tutto il gineceo.

sinceramente non si è capito il suo intestardirsi nella politica teramana (pugnalando il suo sindaco) non gli bastava fare il consigliere regionale e candidarsi a presidente?... mea culpa mea grandissima culpa....

Pare sia iniziata la pulizia finalmente!!! #TERAMOANNOZERO

Adesso gli invidiosi e repressi saranno contenti!

Vabbè, al netto dei messaggi degli "invidiosi sociali", il ritiro di Gatti dalla scena politica è l'emblema del fallimento politico di TUTTI in questa città!
D'Alberto festeggia....ma si renda conto che ha il consenso del 25% dell'elettorato (+o-) è che tra le sue fila ha dei soggetti che per anzianità politica e qualità non sono meglio di chi li ha preceduti.
Brucchi e Vinicio....il primo ha piazzato la moglie come funzionario alla Team oltre ad aver distrutto una città, il secondo ha fatto il baby sitter al figlio per 8 anni pagato da noi contribuenti.....e hanno anche il coraggio di parlare adesso?!?
Mariani e la Di Pasquale....quanto influenzeranno la nuova amministrazione (in negativo, ovviamente)??
Gatti è stato un problema, non il problema!

Giancarlo, te lo chiedo a nome di tanti, perché non pensi ad una tua prossima candidatura...tanto, tempo 3 anni, si tornerà al voto!

Paolo, come diceva il grande Rocco Salvini, la grandezza di un politico la fanno gli stretti collaboratori!
Con tutto il rispetto, con una segretaria che sembra più la classica serva pettegola e con un portavoce come Giacomo D'Ignazio......non serve aggiungere altro!

Il prossimo sarà Brucchi, dopo la batosta regionale.......

Se questo è un sogno... vi prego... non svegliatemi!!

a) gli elettori barrano la scheda elettorale, nessuno li costringe, tra i 530 candidati qualcuno buono deve pur esserci.
b) i brucchiani ora si lamentano di Gatti quando sono stati loro i primi a osteggiarlo in queste elezioni (dopo aver cercato un'alleanza di comodo perchè le liste di Gatti sono sempre piene di voti). Quelli che si crededvano già assessori cosa stanno facendo ?
d) le comiche del PD continuano, D'Alberto è diventato il loro candidato! E' bene evidenziare che il PD ha raccimolato solo l'8%, non è riuscito a presentare un proprio candidato Sindaco, si è spaccato tra Cavallari e D'Alberto......e mille altre cose. Nel frattempo D'Alberto chiarisce il suo civismo oggi su Repubblica.
c) il voto a D'Alberto al ballottaggio è un voto di ripicca e non sul programma, altrimenti non prendeva il 20% al primo turno. Quindi prima di festeggiare, dovrebbero trovare il modo di far coesistere le variegate personalità e saltatori della quaglia, nonchè calmare qualche matita troppo acida.

@Trissetto
Hai perfettamente ragione...