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Appalto da 350 milioni di euro. Arresti in Umbria. L'Ati Diodoro-Teramo Ambiente pronta a subentrare nella gestione...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Le indagini sono del Procuratore di Perugia, Raffaele Cantone e riguardano la gestione di un appalto dei rifiuti nei comuni dell'Alta Umbria. Un bando indetto dall'Ambito Territoriale Integrato 1 prevedeva l'affidamento in concessione del servizio locale per la gestione integrata dei rifiuti urbani nei Comuni di Citerna, Città di Castello, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo e Umbertide. La concessione aveva una durata di 15 anni a partire dal 2023, con un valore complessivo dell'appalto superiore a 350 milioni di euro.

Gli arresti ai domiciliari dei rappresentanti legali delle aziende che gestiscono l'appalto con l'accusa di corruzione e falsa fatturazione dovrebbe in autotutela, per la perdita dei requisiti generali, obbligare allo scorrimento della graduatoria.
Al secondo posto l'Ati teramana formata da Diodoro-Teramo Ambiente che una volta controllati i requisiti dovrebbe subentrare alla gestione dell'appalto. 

Si legge a firma del Procuratore, Raffaele Cantone " l'appalto in questione era stato promosso dall'A.T.I. 1 (Ambito territoriale integrato 1), ed aveva ad oggetto l'affidamento in concessione del servizio pubblico locale di gestione integrata dei rifiuti urbani nei territori dei Comuni di Citerna, Città di Castello, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria
Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo ed Umbertide, per un periodo di 15 anni a decorrere dal 2023 e per un importo complessivo particolarmente ingente, di oltre 350 milioni di euro.Scambi corruttivi sono stati ritenuti integrati in relazione ad un'ulteriore vicenda, laddove il medesimo amministratore pro tempore della Spa aveva selezionato, in violazione del principio di rotazione degli appalti (c.d. "sottosoglia" comunitaria), una S.r.l. anch'essa con sede in Città di Castello ed esercente l'attività di "lavori di meccanica generale", quale ditta fornitrice di cestini per rifiuti.
L'importo della commessa, in questo caso era di circa 300 mila euro e, quale contropartita, il citato amministratore avrebbe ricevuto circa 36 mila euro, quale compenso di prestazioni di consulenza non eseguite e fatturate attraverso fittizia documentazione fiscale. A seguito di richiesta di misura cautelare personale avanzata da questo ufficio, in data 19 settembre 2024, in aderenza a quanto disciplinato dalla Legge 9 agosto 2024 n. 114 c.d. "Legge Nordio", il G.i.p. di Perugia ha effettuato l'interrogatorio preventivo degli indagati all'esito del quale, ritenendo "concreto il pericolo di reiterazione del reato", ha disposto l'adozione della misura cautelare domiciliare nei confronti dei due amministratori, condividendo la ricostruzione della vicenda prospettata dall'ufficio".

Una notizia inaspettata ma che potrebbe proiettare la Teramo Ambiente in Ati con la  Diodoro verso un panorama nazionale nella gestione dei rifiuti. 




 

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Commenti

Teramo Ambiente in Umbria? Mi viene da ridere.

Puliamo meglio questa città prima,poi forse forse altrove,peppiacir!

PdL ti dispiace vero 🤣🤣🤣🤣...un altro bel colpo di d Alberto..rosicate adesso

Ma se non riescono a tenere pulita Teramo dove vanno

Mi sembra. giusto, se le altre ditte non hanno i requisiti e nemmeno la forza lavoro è giusto che subentri un'altra impresa che può fornire il giusto supporto.