Serpentati da una storia ancestrale che richiama i miti d'Abruzzo.
La Notte dei Serpenti echeggia da ogni finestra, in ogni negozio da Cocullo a Teramo, a L'Aquila, da Pescara a Chieti, dai calanchi ai caliscendi, dal Corno Grande alla piazza del Mare. Dagli abruzzesi nel mondo con grandi schermi in Argentina, fino ad arrivare in Belgio, dove generazioni in generazione, l'appartenenza degli emigrati è paragonabile solo alla nostalgia. Continuo a vedere i miei nonni ballare dentro i miei ricordi di bambino. Ascolto lo spettacolo di Enrico Melozzi con l'orgoglio di una carta d'identità che si era sbiadita. La Cultura popolare, il dialetto come musica e lingua. Ci sarebbe piaciuto vedere una catena di grandi schermi, in ogni piazza d'Abruzzo come un unico televisore, come una unica casa, come una unica famiglia. A Teramo nessuno ha pensato di mettere tutto in piazza; nessuno ha colto la natura indomita di una simile occasione.
Scrive, Elso Simone Serpentini "
Quello che vorrei che tutti capissero è che dietro un progetto come quello della Notte dei Serpenti c'è tanto. Occorrono visione, preveggenza, lungimiranza, un pizzico di follia (o di genialità, fate voi), tanta lungimiranza, tanta umiltà, tanta forza, tanta energia, tanta determinazione, amore per la propria terra e per il proprio dialetto, tanta esperienza, maturata sul campo, cultura, sensibilità, un pizzico di fortuna, che non guasta mai, essersi meritato un ruolo riconosciuto che renda credibili... e tanto altro. Vorrei che tutti capissero quanto tutto sia stato grandioso, enorme, come l'organizzazione dell'evento sia stata mostruosa, perché non si va in Rai in prima serata senza aver curato anche il minimo dettaglio. Io ero dietro le quinte e ho visto, tra mixer audio-video, attrezzisti, ballerini, butta-dentro, coreografi... una macchina da guerra. Chi pensa che tutto sia semplice si sbaglia di grosso. E poi il montaggio, fin nei dettagli, fino a cercare il pelo dell'uovo, con dirigenti RAI che controllano quel che si è detto e vogliono pezze di appoggio su quel che si è detto. Hanno allarmato Enrico Melozzi per aver detto che il teramano derivava dal napoletano ed Enrico ha dovuto fornire le prove, i documenti.... come quello che allego (due pagine di Giuseppe Savini del 1881).
E' una cosa grossa... è stata una cosa grossa, credete a me, e i faciloni e i criticoni non sanno che dicono. La risonanza di questo evento sarà mondiale, e sarà bastata una notte di luglio, andata in onda ad agosto, ma preparata per un anno intero, per far crescere l'Abruzzo culturalmente e turisticamente come non è cresciuto negli ultimi cinquanta anni."
...e noi non riusciamo a stare fermi. Tarantolati, anzi, serpentanti, siamo abruzzesi.
Fate click e iniziate a sognare ...La Notte dei Serpenti
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Commenti
Abruzzo Forte e Gentile. Abruzzo di rocce, terra dura, acque cristalline, verdi pascoli e azzurro mare un insieme che racchiudono ricchezze. Abruzzo di Pastori, Contadini, Marinai, Artigiani capaci, gente di poche parole e dal cuore grande. Non lasciamoci contaminare definitivamente dalla modernità, non lasciamoci rubare la Nostra Identità.
La portiamo sempre con il mangiare e due balli poi per il resto non sappiamo vendere le cose belle e uniche che solo noi abbiamo. Buone notti di folclore a tutti.
Grandiosi TUTTI. Grazie
Il Giornalista e il Professore...
Magìa della scrittura.
Meraviglioso pazzo visionario,vero artista istrionico!! Grande mattatore . Si abbiamo un nuovo vero grande artista a Teramo,e c'è ne sono tantissimi altri ai quali lui stesso ha dato visibilità nazionale ,da Roppoppo', agli strumentisti alle fantastiche voci femminili!! Finalmente qualcosa di bello che viene da questa città.... nonostante la politica. Questi sono i teramani! W Melozzi!!!
Il Maes.MELOZZI di Teramo disonorato dal Comune stesso x non aver acceso un grande schermo in P.zza Martiri x magnificare il suo spettacolo musicale in dialetti abruzzesi rewind, sotto il titolo della "Notte dei Serpenti" registrato e trasmesso su RAI 2 il 22/8 e poi su RAI PLAY da ex P.zza Salotto oggi P.zza del mare a PESCARA!
VERGOGNATEVI.......( Nemo Profeta in Patria 😔😔🇮🇹)
Per 500000€ vi faccio ballare per sei mesi, bibite incluse!
Grande Meloni ha dato lustro all’Abruzzo, cosa che non ha mai fatto il maestro De Amicis
Caro Direttore Falconi, nominare Atri le è stato difficile, ha solo detto "calanchi", che solo Atri ha, con la sua Riserva Naturale" ,e per gli informati, non poteva che essere solo Atri (articolo che peraltro apprezzo per il suo contenuto). Voglio solo ricordare che tutte le prove, dei vari canti, balli etc, sono stati fatti all'interno del Teatro Comunale di Atri per quasi un mese, ripeto, per Teramo city, nominare Atri in bene, è sempre difficile, complesso.. Buon lavoro Direttore. Mario Marchese (Sindaco emerito della città di Atri-inguaribile campanilista).
Il commento di lagash12 mi fa tornare alla mente un intervento di tanti anni fa di un intellettuale aquilano, forse Raffaele Colapietra, contro chi voleva introdurre un Abruzzo il turismo selvaggio, coinvolgendo nell'infelice operazione anche i pecorai (sia detto senza alcun proposito
dispregiativo). "Ma perché" - fu la domanda che si pose lo studioso -" i nostri pastori dovrebbero diventare operatori turistici"? Dio ce ne scampi!
Sindaco, le dò un consiglio: punti a fare business x la Città di Teramo tutta su questi astri della musica popolare e non che Dio ci ha donato organizzando eventi serate teatro e chi più ha più ne metta,scuole ad indirizzo musicale perché sempre più ragazzi si avvicinino alla musica e al canto!!!
Un grazie dal profondo del 💙 al M.Melozzi & discepoli....!!!
Serpenti MARSI
INTANTO
Superlativo Melozzi
Hai dimenticato che ci vogliono tanti SOLDI
E che la visone puoi averla quanto ti pare ma Senza SOLD nn va a NNUEIJE
Avete preso un nome accattivante
Ma il Serpebte non è la Taranta
Veramente è con Angizia DEA MARSA di LUCO DEI MARSI ex lago del Fucino che ha inizio la devozione, successivamente traslata a San Domenico
Tutto perfetto tutti bravi d'accordo
Gli arrangiamenti che però virano tantissimo verso la Puglia e la taranta, pur stupendi, potevano tenere maggior conto delle percussioni naturali della transumanza e nitide nelle aree interne.
La vera Macchina da Guerra è lo STUDIO APPROFONDITO che Melozzi ha compiuto in parte
Mentre ha sorvolato sulle origini del Culto
Ma c'è da rendersi conto che effettivamente il Risultato è stato un bel detonatore culturale.
Oltre che di spettacolo
Auspichiamo che il tutto Torni da dove era partito.
Marsica.
Grazie
Buona vita gringos
Caro Mario Marchese, lei ha ragione. Colpa mia. Ho sbagliato ma abbiamo pubblicato nella pagina di facebook anche Atri vestita con il grande schermo per Melozzi e con il MAestro a dettare le danze. Un abbraccio e ancora mille scuse.