Immaginate la scena.
Un po' colazione da Tiffany; un po' Alice nel Paese delle Meraviglie; un po' Pimpa, un po', va bene arrivo al sodo. Prima l'uovo o la gallina? Approvato il bilancio del Ruzzo e qui come in tutte le partecipate non è una sorpresa ma è la resistenza del consiglio di amministrazione che va dipinta.
L'arte diplomatica, di mettere d'accordo la maggioranza dei quotisti e non quotaroli, i sindaci del Ruzzo, rappresenta una vera e propria palestra mentale. Il Ruzzo e il suo cda. Alessia Cognitti, presidente; Alberto Fagotti, componente; Alfredo Grotta, vice presidente.
Immaginate Alessia Cognitti e le sue paste ben incartate, il sorriso di amicizia con un cda con sui ha diviso e difeso una miriade di attacchi alla gestione. Quelle paste posate sul tavolo di presidenza e quel fiocco, fiaccato dal caldo di Luglio, uno dei mesi più caldi nella storia dei Telegiornali; quel fiocco che sarebbe stato sciolto come un nodo al fazzoletto. Il poco entusiasmo di Alberto Fagotti avrebbe destato a chiunque, da Colombo a Maigret; da Ecole Poirot a Frate Guillermo de Baskerville, più di un sospetto.
La Presidente Cognitti non è miss Marple ma alla domanda spontanea su quel velo di insolito imbarazzo fu posta e alla risposta C'è posta per te, il racconto si fece golpista. Il gioco è rapido. Grotta aveva chiesto a Fagotti di suonare un requiem in D minore. Una Presidente senza Cda non è più un presidente. Grotta si sarebbe elevato a Presidente e per Fagotti ci sarebbe stata la vice presidenza. Golpetto fallito per la fedeltà del buon Fagotti alla sua Presidente. Tutto scorre ma rimangono le domande in calce.
1) ..è la stampa bellezza come la politica di quelli che avrebbero voluto ma non possono giocare su alti campi.
Se si tenta una simile operazione e non ci si riesce perchè Grotta è ancora in Cda? Se si tenta una simile operazione e non ci si riesce, bisogna farsi due domande senza aver bisogno delle risposte.
2) Chiunque si sarebbe dimesso per imbarazzo, per valore politico, per quella lettura dovuto alle armi Grotta, no. Sopravvive.
3) Il buon Alfredo a cui riconosciamo intelligenza e preparazione non fa nulla senza l'avallo di Paolo Gatti che dovrebbe invitare il suo migliore uomo a cambiare aria.
Consigliamo la prossima presidenza di Fira di Giacomo D'Ignazio in uscita. Dove Grotta potrà continuare con la stessa attività e presenza dell'ex gattiano, D'Ignazio.
Esistono delle regole non scritte; esistono delle forme che solo l'acqua può dettare in una società liquida di messaggistica social.
Grotta ha abbandonato il gruppo. Quando?
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Figuriamoci se qualcuno si può interessare della moria di pesci....