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Viva le donne. Nicola Di Matteo paragone Chieti a una bella figa che lui si....

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Sono contento di aver ritrovato il nostro amico Nicola di Matteo in gran forma con un bellissimo24 Nicola occhiale da sole e con la voglia di fare calcio. Non ci riuscì a Teramo dopo la nostra intervista con Vera Tv in cui scivolò in diversi strafalcioni sul rapporto vita e camorra.Fu semplicemente frainteso. Succede, anzi, no.
Sono felice di aver visto l'intervista su Tv sei in cui da vero signore e nobile di tanta arte, paragona il Chieti Calcio che non conosceva a una Bella Figa che lui se...ma vi lascio alle sue perle di filosofia e complimenti alla società civile di Chieti.https://www.facebook.com/watch/?v=992848065717595&rdid=GDfoadAqgWYvg0dt





Il suo sito e biografia e foto da giovane.
 

Di Matteo Nicola nasce il giorno 25 luglio 1952 nel comune di Villa Literno, un paese delle campagne nella provincia di Caserta.

Nato nella casa di campagna, figlio di contadini è il terzo figlio di cinque fratelli. Fin da piccolo Nicola aiutava i suoi genitori e la famiglia nel podere di proprietà del padre, ma la sua mente già in giovane età fantasticava verso una vita che la vita contadina e il territorio dove era nato non poteva donargli senza prendere strade che non si addicevano alla sua persona.26 Nicola

Intorno al quattordicesimo anno di età per sfuggire alla tentazione di essere attratto da una vita agiata ma senza onore, decide insieme a due suoi amici di scappare di casa puntando al nord Italia per agguantare quel sogno che da anni occupava la sua testa e al quale non voleva rinunciare, nonostante il parere contrario dei suoi genitori Raffaele e Maria ed in particolare della madre preoccupata che temeva per il futuro del figlio ancora giovanissimo e solo senza grandi possibilità economiche in città a lui sconosciute. Così senza ripensarci scrisse una lettera per i suoi genitori dove diceva di non preoccuparsi che sarebbe andato tutto bene, raccolse le poche cose che pensava potessero servirgli e partì con gli amici. La madre una volta a conoscenza del fatto smosse mari e monti per ritrovarlo e questo avvenne pochi mesi dopo quando le forze dell’ordine italiano lo trovarono in giro per il nord alla ricerca del suo sogno ma che ancora non si era manifestato.

Rincasato forzatamente discusse nuovamente con i suoi genitori della sua vita e li convinse a lasciarlo andare dicendogli che altrimenti sarebbe andato comunque.
Arrivato nuovamente al nord, trovò un lavoro da manovale nell’impresa di costruzioni del cognato nella città di Modena dove vi rimase per diversi anni. Nicola però è una persona combattiva, dedita al lavoro e con tanta voglia di raggiungere il suo sogno e così in pochi anni imparò il mestiere. Nel suo DNA per fortuna di nascita aveva insite diverse qualità necessarie a quella che sarebbe diventata la sua vita, in particolare il sacrificio, la passione per il suo lavoro, l’attitudine alla gestione di persone e conti economici, un carattere schietto e sincero senza mezzi termini, l’onore con la sua immagine davanti anche a rimesse economiche e tanta tanta voglia di crescere. Con questi presupposti, intorno al diciottesimo anno di età insieme a suo fratello Giovanni e altri due suoi cognati si staccò dal cognato di Modena, trasferendosi nel piccolo paese di Galliera in provincia di Bologna dove fondò la sua prima impresa artigiana, in un mercato in fermento ma anche con tanti problemi, con la quale costruiva per conto di altre imprese. Qui ebbe inizio la scalata verso il suo sogno.

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Commenti

Un cafonazzo pure per come parla e la gente gli sra dietro...ma si può. Andare avanti così? Ma questo non è. Il calcio è una sorte di guazzabuglio viscido

Elegante nell’abbigliamento e nei modi, un bel biglietto di presentazione. Farà bene.