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Amministrazione D'Alberto e gli Ignorantelli che dimenticano il progetto di Walter Mazzitti

di Giancarlo Falconi
42 minuti

Una idea per il Carnevale teramano?
Rispolverare il vecchio gruppo degli ignorantelli seguendo l'idea del buon Alessandro Campitelli e far sfilare per Corso San Giorgio chi si è dimenticato della Cultura a Teramo.
Chi ha dimenticato che la cultura è provocazione, conservazione, proiezione, visione.
Chi pur essendo giovane, somiglia a quei vecchi rimpianti.
Chi ha perso l'occasione di un Goldrake teramano, simile a quello di Venezia, di Berlino, di Londra?
Peccato che la prima idea era di Carmine Di Giandomenico a cui nessuno ha avuto l'educazione istituzionale di rispondere.
Altro delitto senza omicidio ma di offesa e viltà?
Walter Mazzitti, avvocato teramano,  presente in molti comitati scientifici, privati e governativi, elogiato ultimamente anche dal critico d'arte Vittorio Sgarbi.
https://www.facebook.com/walter.scotucci/videos/10216568583473166/?q=https%3A%2F%2Fm.facebook.com%2Fstory.php%3Fstory_fbid%3D10216568623634170%26id%3D1416243050&epa=SEARCH_BOX

Mazzitti aveva proposto al sindaco D'Alberto di trasformare Teramo in una città culturale e turistica.
La risposta?
Il nulla.
Il nulla assorbito dal nulla di chiacchiere e mancate telefonate.

Il progetto?
Torniamo a riproporlo. Senza speranza.
Una questione di ignorantelli.

Premessa

Lo scarso interesse culturale della politica, la gracilità organizzativa, la mancanza di specifiche professionalità specializzate nel settore, scelte errate, anche nella utilizzazione delle risorse finanziarie disponibili, sono solo alcuni dei fattori che hanno frenato, ovvero impedito lo sviluppo di iniziative volte alla valorizzazione del ricco patrimonio archeologico e storico artistico detenuto dalla città. Con la conseguenza che anche la collettività è rimasta silente, facendo mancare il necessario sostegno al dibattito, alle iniziative e alle proposte del mondo culturale e scientifico volte ad esaltare le specificità e le potenzialità del patrimonio, quale volano di crescita e sviluppo della città, puntualmente disattese dalle amministrazioni comunali succedutesi  negli anni. 

Le premesse dovranno indurre a considerare che il successo di una solida azione articolata di valorizzazione del patrimonio culturale dipenderà non solo dalla efficacia di un progetto ambizioso e innovativo, ma anche e soprattutto dalla capacità di saper suscitare, fin dall’inizio, l’interesse dei cittadini e conseguire sostegno e partecipazione alla sua realizzazione.

L’anima della città, ovvero l’identità profonda della stessa, dovrà infatti manifestarsi nella volontà dei cittadini di esaltare la propria memoria, interpretando dinamicamente le testimonianze del suo ricco patrimonio culturale, che ha tutte le potenzialità per divenire l’asset principale su cui puntare per una svolta in grado di provocare nuovo sviluppo sociale ed economico.  In parallelo alla implementazione del progetto, la vera grande sfida sarà dunque quella di restituire ai cittadini teramani il senso di appartenenza degli spazi culturali, di sviluppare una società più consapevole, più sensibile e capace di percepire il bello e l’importanza della cultura e sentirsi parte attiva in un’azione coralevolta a provocare una autentica svolta della città.    

L’attuazione di questo disegno richiederà grande forza persuasiva, capacità di suscitare entusiasmo e aggregazione, ben sapendo che il grave degrado culturale che ha pervaso la città negli ultimi anni, renderà difficile e irto di ostacoli il percorso per l’affermazione di un nuovo rinascimento. La Città dovrà essere capace di rovesciare il paradigma della rassegnazione lanciando una sfida al futuro attraverso la cultura come fattore di sviluppo.

Sarà una sfida nella sfida quella di far riscoprire ai cittadini e vivere la unicità del patrimonio culturale della città in un modo condiviso, promuovendo e diffondendo tra di essi i valori più straordinari e attraenti delle testimonianze archeologiche e storico-artistiche con cui hanno da sempre convissuto.

Si dovrà lavorare assieme, da subito, per tessere le trame di una nuova economia locale ma anche di muovere e attrarre nuove energie, confidando anche nel rientro e nella partecipazione al progetto dei propri talenti, con apporto di idee ed esperienze, soprattutto dei tanti giovani, giornalisti, registi, musicisti, attori, architetti e ingegneri, che hanno avuto difficoltà ad inserirsi professionalmente nel luogo di origine, trovando successo altrove nel Paese e all’estero.

La valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale a fini turistici e la produzione culturale multidisciplinare, saranno il prodotto della vera grande impresa attraverso la quale le nuove generazioni potranno garantirsi un futuro stabile nella loro città e sviluppare nuove economie in grado di soddisfare l’esigenza di crescita della società teramana. Questa sarà la futura missione della città. Con la consapevolezza che intorno alla cultura e con la cultura sarà possibile creare imprese e occupazione anche in altri settori produttivi, con assetti organizzativi adeguati, il rafforzamento del sostegno pubblico, l’apporto del privato e potendo contare su una rinnovata responsabilizzazione e partnership delle istituzioni culturali e scientifiche (musei, biblioteche, archivi, fondazioni, scuola e università), in ordine alla efficacia e all’efficienza  con cui dovranno perseguire le loro rispettive  missioni.

Già nella sua fase iniziale, il progetto richiederà la condivisione e l’apporto di idee da parte delle istituzioni locali, della Regione Abruzzo, del mondo delle imprese, della cultura, della ricerca e delle associazioni e di quanti abbiano interesse a condividere o prendere parte alla realizzazione del progetto, che segnerà una nuova storia della città e del suo territorio e che darà vigore ad una economia locale di nuova concezione. 

A. L’IDEA- PROGETTTO, UNA SCELTA DI CAMPO PER IL FUTURO DELLA CITTA’

Il presente documento delinea il percorso per la realizzazione di un grande e innovativo progetto di riqualificazione e valorizzazione a fini turistici dell’ambito urbano ed extraurbano di Teramo, che completerà attraverso nuove indagini, integrerà e rafforzerà il potenziale già disponibile e assumerà proporzioni oggi inimmaginabili, allorchè un potente fattore di attrazione verrà ad arricchire l’offerta turistica con il recupero del teatro romano.

Il recupero del monumento, uno dei più possenti e conservati edifici di spettacolo del piceno, sarà il perno attorno al quale sarà incentrato il piano strategico per la realizzazione del parco archeologico urbano. Il riutilizzo della struttura, una grande opportunità per un futuro alternativo che la città attende da decenni, ricreerà, in un comparto urbano seriamente alterato, un armonico equilibrio tra uomo e ambiente urbano, reintegrandosi con le strade e gli edifici della città moderna. Quello che oltre due millenni fa ha rappresentato il più grande luogo di spettacolo della città di Interamnia, tornerà a svolgere il suo ruolo, consentendo di aprire le porte a stagioni concertistiche, liriche, teatrali, premi letterari e spettacoli di ogni genere.  Esso costituirà spazio vitale per i giovani, nei confronti dei quali la città è stata fin troppo avara di iniziative.

Riaffermando il valore profondo del bene culturale che il teatro esprime, il recupero strutturale e il suo riutilizzo evidenzieranno il valore di autentica risorsa economica strettamente connessa all’avvenire dell’intero patrimonio culturale della città e accrescerà in tutti il convincimento che quella del suo recupero sarà un’occasione unica e irripetibile per il futuro della città. 

Il riutilizzo del teatro romano sarà un obiettivo ineludibile del progetto che dovrà rafforzare e definire l’identità poliedrica e unitaria del parco urbano e che dovrà assicurare prioritariamente il riequilibrio e il potenziamento del patrimonio archeologico con quello storico- artistico ed ambientale, di grande valenza, che non è mai stato purtroppo oggetto di una virtuosa e dovuta azione di valorizzazione a fini turistici.

Per le sue caratteristiche dimensionali e funzionali il progetto mirerà a conquistare l’attenzione del grande pubblico a livello nazionale e internazionale facendo leva sulla capacità attrattiva della eccellenza del patrimonio archeologico, dalla unicità e specificità delle modalità di  offerta del prodotto culturale, dalla qualità e dalla innovazione dei servizi resi, anche attraverso l’applicazione dei più efficaci mezzi tecnologici e multimediali.

In  tale ottica la strategia di valorizzazione culturale dell’area urbana ed extraurbana, delineerà  la realizzazione di un modello assolutamente innovativo di gestione integrata del patrimonio archeologico e di quello storico-artistico e ambientale, tanto negli aspetti legati al recupero, quanto in quelli connessi alla sua valorizzazione, nonchè al processo di gestione e comunicazione.

Nella consapevolezza che oggi i turisti sono mossi dal desiderio di conoscenza per la cultura e la tradizione, dalla curiosità e le esperienze coinvolgenti, dalla attenzione all'autenticità, alla sostenibilità e al benessere, il progetto diverrà un’occasione fondamentale per dare avvio ad una massiccia attività di costruzione di una rinnovata immagine della città di Teramo e del suo territorio provinciale, vocati ad accogliere nuove attività economiche, turistiche e ricreative, complementari e nel contempo alternative, a tutto ciò che già si muove con successo nei territori attigui delle  regioni Marche e Puglia.  

La realizzazione del progetto lancerà la città di Teramo in uno scenario nazionale di elevata visibilità, non solo per la specificità e l’innovazione progettuale volta alla valorizzazione del patrimonio storico artistico a fini turistici e ed economici, ma anche e soprattutto per la strutturazione di un complesso di azioni e strategie di supporto  con finalità culturali, scientifiche, di ricerca e promozionali ( Festa nazionale dell’Archeologia, Premio Nazionale per l’informazione sui beni culturali, CulturaTeramoCON, esposizioni periodiche, convegni, seminari, laboratori scientifici e didattici, ecc. ), che faranno di Teramo un centro propulsivo e di riferimento nazionale,  di politiche culturali innovative volte alla conoscenza, allo studio, alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio culturale urbano.   

Le eccellenze gastronomiche delle città e del territorio, comprese quelle caratterizzate dalle produzioni vitivinicole di qualità, saranno valorizzate ai massimi livelli per porle alla attenzione del turismo nazionale e internazionale, attraverso l’infrastrutturazione e la creazione di una serie di reti e di circuiti integrati finalizzati al miglioramento dei servizi turistici in termini di ricettività, accoglienza e comunicazione.

L’avvio della progettazione del Parco sarà preceduta, con l’apporto tecnico di un autorevole Gruppo di Lavoro da una puntuale riflessione strategica e operativa, sull’analisi e sullo studio del potenziale disponibile, dei siti esistenti e di altri potenziali siti da esplorare e studiare, e che questa riflessione produca tempestivamente una linea continua di progetti multidisciplinari fra loro coordinati e responsabilmente condivisi nell’ambito della complessiva progettazione integrata.

Nell’ambito di questa nuova visione di sviluppo territoriale la città di Teramo, ponendosi come “attrattore strategico” in grado di connotare un nuovo sistema di offerta turistica nei confronti dei diversi target del turismo culturale, acquisirà la funzione di un autenticohub turistico, che da una parte si autoalimenterà attraverso l’azione di marketing e la valorizzazione del proprio fattore complessivo di attrazione e, dall’altra, sarà in grado di offrire servizi globali, in termini di trasporti innovativi, ricettività,  comunicazione e assistenza ai turisti, fungendo da interconnessione con le aree montane del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga,  i borghi d’arte Campli, Castelli, Civitella del Tronto e Atri in particolare, e le cittadine dell’ambito provinciale,  i territori destinati a vitivinocoltura  delle Colline Teramane e i centri balneari  della prospiciente costiera adriatica. La città di Teramo riacquisterà così il perduto ruolo di baricentro in ambito provinciale quale centro propulsore di una innovativa strategia volta allo sviluppo turistico territoriale.   

B. IL PERCORSO

Per la realizzazione del Parco archeologico è indispensabile l'elaborazione di uno specifico progetto che sia espressione e sintesi di aspetti settoriali diversi, tutti omogeneamente concorrenti alla piena valorizzazione del bene culturale e ambientale in ambito urbano e territoriale. Il progetto sarà caratterizzato da tre distinte fasi che saranno dettagliate nel Piano del Parco (tutela, valorizzazione e gestione) che delineerà  le azioni volte a favorire lo sviluppo territoriale provinciale nel quale la città di Teramo assumerà il ruolo strategico di  hub turistico.

Il progetto prenderà in considerazione l'intera area suscettibile di diventare parco e l’ambito territoriale provinciale individuato, al fine di adottare azioni in coerenza con la pianificazione urbanistica e paesaggistica, tenendo conto delle prospettive della zonizzazione e delle conseguenti regole per la trasformazione degli usi del territorio, onde verificare che non si creino situazioni in contrasto con gli obiettivi del progetto, in relazione soprattutto, alla realizzazione del complesso di infrastrutture necessarie e sufficienti al suo funzionamento.

Il progetto necessiterà pertanto di indirizzi e punti di riferimento certi e condivisi, in considerazione dell'ampiezza del territorio interessato, del possibile conflitto con lo sviluppo urbanistico e del sovrapporsi di competenze fra Stato e Regioni e fra Enti pubblici e soggetti privati, titolari a vario titolo delle proprietà e delle responsabilità di programmazione e gestione delle aree interessate dall’intervento.

La vocazione turistica del territorio sarà sostenuta da azioni virtuose all’insegna della qualità ambientale e della innovazione, con l’obiettivo di accrescere l’orgoglio e il senso di appartenenza delle popolazioni chiamate a dare impulso al progetto, ma anche  per suscitare l’interesse di sponsor e mecenati ed attrarre  nuovi  investimenti da parte di imprenditori illuminati perché qui  troveranno le condizioni quale luogo ideale di produzione, all’insegna della innovazione tecnologica, della sostenibilità e imprenditorialità qualificata, nel campo sociale e ambientale, in particolare, in tema di economie circolari ed energie rinnovabili.

FASE 1

La fase preliminare al progetto sarà affidataAad un Gruppo di Lavoro nominato dalla Giunta Municipale della Città di Teramo. Nella seconda fase il Gruppo di Lavoro avrà il compito di redigere il Piano del Parco e governare l’attuazione e il monitoraggio del progetto.

Composto da un coordinatore e da professionisti con competenze legali, amministrativo-economiche-gestionali, nonché da specialisti con competenze tecnico-scientifiche, il Gruppo di Lavoro sarà incaricato di elaborare, nella prima fase, proposte e linee guida propedeutiche alla istituzione del Parco Archeologico urbano della Città di Teramo e futuro hub turistico territoriale. Il Gruppo di lavoro sarà affiancato da un Comitato Scientificocostituito da qualificate personalità del mondo della ricerca, della cultura, dell’economia e del marketing.   

Il Gruppo di Lavoro supporterà l’Amministrazione municipale della Città di Teramo nella prima delicata fase di presentazione e di concertazione dell’idea- progetto ai rappresentanti degli enti territoriali coinvolti, Comuni, Provincia e Regione, ai responsabili delle Soprintendenze competenti, Fondazioni e Università, degli enti pubblici e privati, associazioni di categoria e culturali.

Tempi e modalità di comunicazione, informazione e presentazione dell’idea progettuale ai cittadini saranno indicati tra le priorità delle attività del Gruppo di lavoro.  Quest’ultimo si interfaccerà con il Sindaco o con un suo delegato e con gli Assessori e gli Uffici competenti per materia e sarà incaricato, nell’osservanza di modalità e tempi indicati nella delibera, di:

  • definire l’area di intervento (urbana ed extraurbana)e classificare i comparti di interesse finalizzati alla redazione del Piano del Parco e dello sviluppo turistico territoriale;
  • individuare gli elementi essenziali e distintivi del Parco Archeologico e urbano ed extraurbano, la compresenza di valori storici, paesaggistici e ambientali, oggetto di valorizzazione ai sensi degli artt. 6 e 111 del D.Lgs 42/2004 necessari ad assicurare  i livelli qualitativi richiesti dal progetto;
  • individuare un database con informazioni qualitative e quantitative delle dotazioni culturali e ambientali dell’area perimetrata al fine di ottenere un quadro ampio, analitico e ragionato delle risorse in forza delle quali prevedere il piano d’azione;  
  • compiere l'analisi architettonico-urbanistica dell’ambito territoriale interessato dall’intervento affinché lo stesso sia realizzato e gestito in coerenza con la pianificazione urbanistica e paesaggistica vigente, con riferimento al complesso di infrastrutture e servizi da realizzare;
  • indicare tempi e modalità per rilevare lo stato di conservazione dei beni archeologici-storici-artistici-ambientali ritenuti di interesse per il progetto;    
  • seguire, in piena sintonia con gli uffici tecnici comunali e il soggetto attuatore, l’evoluzione del processo di recupero del Teatro romano, offrendo la propria collaborazione ed elaborando idee e proposte progettuali in ordine alla individuazione e creazione di strutture e servizi di supporto al futuro riuso del monumento; 
  • individuare i siti di interesse da sottoporre a nuova e/o ulteriore ricerca archeologica;
  • verificare le condizioni di un possibile riuso di parte dell’anfiteatro romano nell’ambito della proprietà della Curia Vescovile;
  • individuare i siti archeologici di particolare interesse da porre in collegamento attraverso possibili percorsi sotterranei come a suo tempo proposto dal “ Progetto Sommella”;
  • individuare i siti e definire le modalità per la attivazione di percorsi serali e notturni della città i cui monumenti più significativi saranno opportunamente illuminati con tecniche e strumenti tecnologicamente innovativi, favorendo nuove e maggiori opportunità economiche per la città, sulla scorta delle positive esperienze di Pompei, Ercolano e Oplontis; 
  • individuare le aree e/o gli immobili da destinare a centri visita e di accoglienza dei visitatori; 
  • favorire la visita a turisti diversamente abili attraverso la eliminazione di barriere architettoniche e la creazione di specifici percorsi per non vedenti supportati da strumenti didattici;
  • individuare linee guida per la realizzazione dei servizi, biglietterie, servizi igienici, percorsi, arredi, strutture di sostegno alla ricerca, alla valorizzazione e alla formazione ecc., criteri per una innovativa cartellonistica stradale, nonché alla definizione di 'aree di bordo', così da definire i rapporti con il contesto esterno (vie di accesso, trasporti, parcheggi, aree di sosta, ecc.);
  • individuare le aree da destinare a nuovi parcheggi oltre le “aree di bordo” in funzione delle aree destinate alla visita, dando priorità all’uso di mezzi pubblici ecologici;
  • sviluppare e incentivare, nell’ambito di un più ampio piano di innovazione tecnologica, iniziative di bike sharing e charging-hub attraverso la previsione di installazione di  ciclo-stazioni di ricarica bike sharing con autoalimentazione a pannelli fotovoltaici e stazioni di ricarica auto elettriche (charging hub);
  • compiere, in tale ottica, una preventiva ricognizione delle infrastrutture e servizi esistenti all'esterno dell’ambito destinato a Parco e al territorio provinciale, con riferimento alla sua accessibilità e interconnessione, sia in relazione alle grandi vie di comunicazione (terrestri, ferroviarie, aeree, marittime) sia in rapporto al contesto urbano (viabilità, parcheggi, mezzi di trasporto ecc.);
  • individuare, d’intesa con i competenti uffici comunali, i presupposti e le condizioni per una revisione del traffico urbano pubblico e privato in funzione delle aree potenzialmente destinate a Parco, promuovendo una nuova concezione di pedonalità nel centro della città attraverso incontri mirati con la popolazione e gli operatori commerciali. Gli ingredienti fondamentali dei futuri percorsi andranno individuati nella mobilità sostenibile, accessibilità e ciclabilità;
  • individuare le possibili aree di verde attrezzato da realizzare a supporto dell’area di interesse, il recupero dei selciati antichi con indicazione di nuovi percorsi in funzione dei comparti individuati;  
  • valutare il bacino d'utenza attuale dell'area interessata dal futuro parco (popolazione residente, presenze stabili o stagionali di lavoratori, studenti, turisti) al fine di elaborare le necessarie previsioni in termini di presenze nelle diverse fasi di attuazione del progetto;
  • definire tempi e modalità per la realizzazione di un logo volto a rendere visibile e riconoscibile il progetto al fine di ottenerne la sua più ampia ed efficace valorizzazione nel contesto nazionale e internazionale;
  • creare le premesse per lo sviluppo di un piano di marketing territoriale volto a definire e promuovere, con azioni mirate ed efficaci, un’offerta inedita della ricchezza dell’ambito provinciale individuato, in termini di borghi d’arte, siti di particolare interesse religioso,   paesaggio, patrimonio storico artistico ed enogastronomico e che vedrà la città di Teramo al centro dello stesso quale attrattore e motore di una innovativa strategia turistica territoriale;
  • favorire la realizzazione dell’”Albergo diffuso”, quale modello davvero calzante di valorizzazione dell’area urbana ed extraurbana in chiave di sostenibilità volto a moltiplicare la capacità ricettiva alberghiera e favorire nuovo turismo (L.R. Abruzzo, 29.8.2013 n.22; Decreto 29.4.2014 n.3/Reg);
  • individuare e proporre tempi e modalità di incontro con la popolazione, i rappresentanti dei settori produttivi e commerciali, le associazioni, i sindacati, la scuola, ecc. al fine di dare avvio al processo di comunicazione, di concertazione e di aggregazione;
  • individuare le attività didattiche ed educativeche si intendono realizzare all'interno del Parco (percorsi guidati, laboratori didattici, archeologia sperimentale ecc.), mettendo in essere tutte le sinergie con gli enti preposti ai diversi gradi di formazione (dall'infanzia alla terza età);
  • mettere in atto ogni possibile forma di collaborazione fra i soggetti pubblici titolari di funzioni inerenti il territorio e instaurare rapporti stabili con i rappresentanti degli Enti locali coinvolti nel progetto, le Soprintendenze, le Università, le Fondazioni, le imprese pubbliche e private, le associazioni di categoria, le scuole, le associazioni culturali ed i privati.
  • definire le linee per la redazione del protocollo d’intesa che dovrà essere sottoscritto tra i diversi soggetti istituzionali che concorrono alla realizzazione del Parco Archeologico ai sensi dell’art. 40 del D.lgs 42/2004 (Accordo di valorizzazione) e art. 112 dello stesso decreto;
  • valutare adeguatamente l'effettiva sostenibilità economica e finanziaria del progetto per evitare successivi fallimenti, che metterebbero a rischio anche gli obiettivi minimi della tutela e conservazione;
  • elaborare un report periodico sui risultati conseguiti.

 FASE 2

Nella seconda fase del programma di intervento, il Gruppo di Lavoro elaborerà il Piano del Parco nel qualesaranno sintetizzate le proposte di azione a tutti i livelli (dalla tutela alla valorizzazione, dalla comunicazione alle eventuali prospettive di attività di ricerca e didattica, fino ai servizi per il pubblico), e sarà illustrata la strategia adottata per la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico e per il suo inserimento nel contesto contemporaneo.

Nel Piano saranno delineati e proposti l'assetto istituzionale e le forme di gestione (gestione diretta, svolta cioè per mezzo di strutture organizzative interne alle amministrazioni, o indiretta, attuata tramite concessione a terzi delle attività di valorizzazione).

Qualora, in fase di attuazione, si perverrà alla decisione di nominare, nel rispetto delle normativa vigente, un soggetto preposto alla gestione del Parco archeologico, il futuro atto costitutivo del Parco sarà accompagnato da uno Statuto, nel quale saranno indicati oltre alle finalità e agli obiettivi, i soggetti legalmente responsabili e gli organi direttivo-gestionali con le rispettive competenze, e da un Regolamento, in cui saranno definiti anche l'assetto organizzativo, i profili professionali, i criteri di reclutamento del personale o di affidamento di incarichi qualificati ecc.

Al fine di conseguire l'iscrizione del Parco Archeologico di Teramo alla lista dei parchi certificati, onde ottenere l'accesso a possibili benefici, quali ad esempio forme privilegiate di finanziamento, agevolazioni fiscali, maggiore visibilità nelle reti nazionali e internazionali,  a cura del Gruppo di Lavoro  verrà messa in atto una procedura di accreditamento del progetto basata su requisiti di qualità in prima istanza  presso le Direzioni regionali del Mibac e successivamente presso il  Mibac a livello centrale.

Al Gruppo di Lavoro sarà richiesto di elaborare una prima previsione di massima delle risorse necessarie a finanziare la realizzazione del progetto. Nell’immediato il Gruppo di lavoro effettuerà una ricognizione conoscitiva sulle possibili fonti di finanziamento del progetto (Regione Abruzzo, MIBAC, MATTM, MIPAAFT, MISE, Fondi europei). Verrà nel contempo dato avvio ad un processo di comunicazione volto ad   accrescere l’orgoglio e il senso di appartenenza dei cittadini chiamati tutti a dare impulso al progetto, ma anche e soprattutto per suscitare l’interesse di sponsor e mecenati ed attrarre nuovi investimenti da parte del mondo imprenditoriale. 

C. PATRIMONIO, CULTURA E ENOGASTRONONIA, MOTORI DEL PROGRESSO. GLI STRUMENTI E LE AZIONI

Di seguito sono sinteticamente descritte proposte di iniziative, alcune di natura strutturale, altre meramente culturali e promozionali che accompagneranno lo sviluppo del progetto fin dalla sua prima fase di implementazione con l’obiettivo di attribuire alla città di Teramo un nuovo ruolo, di portata nazionale, un modello virtuoso, innovativo e attrattivo, di valorizzazione del patrimonio culturale ed enogastronomico in ambito urbano ed extraurbano.

UN PORTALE INFORMATIVO E STRUMENTO VIRTUALE DI INCONTRO E DIALOGO

La grande sfida che il progetto affronterà, soprattutto nella sua fase di implementazione, è quella di adottare strategie innovative di comunicazione volte a far conoscere e apprezzare il significato e il valore della sua azione. La costruzione di un grande portale del Parco Urbano per la diffusione di una visione consapevole, responsabile e partecipata del progetto, oltre al prioritario obiettivo della conoscenza e dell’informazione, assicurerà l’aggregazione di tutti i soggetti che a vario titolo vi troveranno occasioni di interesse e che desidereranno prendere parte alla storica svolta della città di Teramo. Il portale sarà luogo virtuale d’incontro e di riferimento tra domanda ed offerta turistica, tra territorio ed investitori, tra produttori e mercati, tra culture ed interessi diversi.

UNA GRANDE MOSTRA ARCHEOLOGICA DI RILIEVO NAZIONALE PER DARE AVVIO AD UN FUTURO DA PROTAGNISTA

Nel dicembre 1989, per iniziativa di Archeoclub d’Italia, d’intesa con il Ministero per i Beni Culturali, nel Museo Civico di Teramo fu allestita una spettacolare esposizione archeologica:  “Gli ori di Oplontis, gioielli romani del Suburbio pompeiano”,  rinvenuti nella Villa di Poppea a Torre Annunziata, che approdò a Teramo, dopo Roma e New York.  Si trattò di un evento senza precedenti per la città di Teramo: 20 mila visitatori in poco più di trenta giorni (16 dicembre-1989/20 gennaio 1990).  Alla mostra fu associato un convegno di livello nazionale sulla “Oreficeria nel mondo antico” che si tenne nella Sala Consiliare della città, con la partecipazione dei più illustri studiosi del momento.

Obiettivo delle due iniziative fu quello di richiamare l’attenzione degli amministratori locali del momento ma anche del Paese sul grande potenziale archeologico che la città di Teramo era in grado di offrire attraverso la realizzazione di un innovativo Parco archeologico urbano che oltre a proporsi quale autentico modello non solo nazionale, sarebbe divenuto una straordinaria opportunità di sviluppo turistico ed economico per la Città. I termini del progetto (c.d. Sommella), furono illustrati in un articolo a firma di Walter Mazzitti nel numero 1 della Rivista “Quadrilatero” del marzo 1990. Il grande evento culturale che per qualche mese portò Teramo alla ribalta culturale nazionale, non fu purtroppo sufficiente a sollecitare la sensibilità della politica locale che preferì disperdere in mille inutili rivoli il finanziamento ottenuto nel 1983 ( tre miliardi di lire ) per la realizzazione del Parco archeologico urbano. 

La proposta attuale è quella di ripetere l’esperimento di 30 anni fa, con un evento di dimensione nazionale, quale promozione del progetto che prenderà il via su solide basi, ovvero sul pieno convincimento, in primis degli Amministratori della città, che il suo futuro è strettamente legato alla concreta realizzazione del Parco Archeologico urbano.

  

UN’ ESPOSIZIONE PERMANENTE IN UNO DEI CENTRI DI ACCOGLIENZA

Il tematismo dell’archeologia urbana della città di Teramo sarà oggetto di elaborazione attraverso le nuove tecnologie e tradotto in nuovi prodotti culturali trasferibili all’interno di una grande ed innovativa mostra permanente di forte impatto nell’ambito della città. L’esposizione sarà funzionale alla connotazione identitaria del progetto e non avrà caratteristiche di estemporaneità ma si porrà come obiettivo la realizzazione di un contenitore  stabile, in grado di autoalimentarsi in funzione dei risultati della ricerca,  inteso come spazio espositivo multimediale del patrimonio culturale della città e di continuo confronto  e dibattito culturale, che per il suo carattere innovativo, potrà certamente condurre a significative ricadute sul territorio e in ambito nazionale.

LA LUCE ILLUMINERÀ LA STORIA DELLA CITTÀ DI TERAMO

La luce può non solo riqualificare strade e quartieri di una città, ma anche permettere di riportare a nuovo splendore siti storici e monumentali, favorendo la percezione dei dettagli e l’esperienza emozionale. Il progetto di illuminazione artistica della città di Teramo sarà volto a conseguire un utilizzo ottimale della luce come strumento di riqualificazione urbana e di comunicazione con modalità innovative che all’illuminazione funzionale assoceranno l’ illuminazione scenografica, in grado  di sollecitare e stimolare i sensi e dare un nuovo approccio alla illuminazione della storia dei monumenti della città e dell’impatto che questi hanno nella visione e riqualificazione notturna della stessa. Il progetto di illuminazione del patrimonio culturale urbano, assolutamente innovativo e realizzato all’insegna del risparmio economico e della sostenibilità ambientale, farà ricorso a tutti quegli interventi, conosciuti come smart Lighting, che rendono la luce più intelligente nell’esaltare la percezione degli spazi e a massimizzare le caratteristiche estetiche dei monumenti, mantenendo i più alti standard di risparmio energetico, con particolare attenzione alla riduzione dell’inquinamento luminoso. La recente positiva esperienza di illuminazione notturna delle vestigia delle città di Pompei dimostra ampiamente come l’utilizzo della luce, quale strumento sensoriale e di comunicazione, sia in grado di moltiplicare le presenze di visitatori con enormi ritorni economici e di coinvolgere un pubblico nazionale e internazionale particolarmente attratto dalla innovazione tecnologica nella presentazione e narrazione del patrimonio culturale.   

UN CENTRO DI PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO PER VALORIZZARE LE ECCELLENZE DEI PRODOTTI E DELLA CUCINA TERAMANA

La tipicità, il valore antropologico dei prodotti, la loro elevata qualità, il legame inscindibile con un territorio inimitabile, l’alta qualità ovunque riconosciuta della cucina teramana, costituiscono un valore aggiunto formidabile che può trasformarsi, attraverso una serie di azioni mirate di una innovativa azione di marketing, d’intesa con le associazioni di categoria, (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Camera di Commercio, Confesercenti, Federturismo, Federalberghi, ecc.), in una grande opportunità economica e sociale per le popolazioni del territorio teramano. Ma c’è bisogno di un salto di qualità. E’ necessario dotarsi di uno strumento di programmazione, progettazione e coordinamento territoriale, come ad es. il Distretto del Cibo, disciplinato dallaLegge di Bilancio n.205/2017. Il Distretto ha l’obiettivo di creare sviluppo ed occupazione nel settore enogastronomico e agroalimentare in aree significativamente vocate, evolvendo la vita del prodotto dalle attività primarie, alla trasformazione e commercializzazione, alla cucina di qualità fino ad includere tutti i possibili servizi significativi che aggiungono valore al suo consumo, nella piena consapevolezza che la qualità della cucina teramana, le realtà agroalimentari tradizionali e la qualità dei vini del territorio, ancora oggi definite “nicchie”, se opportunamente aggregate e “sapientemente raccontate”, potranno costituire uno straordinario valore aggiunto nell’ambito della nuova politica di rilancio dell’enogastronomia teramana. In ogni caso, indipendentemente dalla adozione o meno del descritto strumento, peraltro non ancora operativo, il settore necessità di un efficace strumento di programmazione e coordinamento. Gli sforzi dovranno essere concentrati nella elaborazione, attraverso una  autentica cabina di regia,  di strategie di sviluppo territoriale che coinvolgano in ambito provinciale più soggetti possibili (allevatori, agricoltori, commercianti, ristoratori, albergatori, gastronomi, giornalisti, università, enti di ricerca, ecc.) proprio a partire dai suddetti valori per promuovere la ricchezza, l'eccellenza e la varietà della tradizione enogastronomica teramana e porla alla attenzione del turismo nazionale e internazionale, attraverso una comunicazione integrata innovativa,  l’infrastrutturazione e la creazione di una virtuosa serie di reti e di circuiti integrati finalizzati al miglioramento dei servizi turistici in termini di accoglienza, ricettività e comunicazione.

UN’ASSOCIAZIONE D’IMPRESE PER LA CULTURA E IL PATRIMONIO CULTURALE

Nella consapevolezza che l’impegno imprenditoriale è capace di contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale offrendo, tra l’altro, possibilità di sviluppo economico e occupazionale, sarà proposta e favorita, d’intesa con le associazioni di categoria ( Confindustria, Camera di Commercio, Confartigianato, ecc.) la costituzione di un’ “Associazione di imprenditori per la cultura e il patrimonio culturale”, ovvero tra tutti i soggetti imprenditoriali che vorranno partecipare all’azione collettiva di sviluppo del Progetto Teramo attraverso varie forme di sostegno,  quali sponsorizzazioni e  mecenatismo e l’utilizzo dell’Art- Bonus, (L. di stabilità 2016 ( L. 208/2015: art. 1, co. 318 e 319), credito d'imposta nella misura del 65% di cui possono usufruire le persone fisiche e giuridiche che effettuano erogazioni liberali in denaro per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici e al sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (art. 101 del d.lgs. 42/2004: musei, biblioteche e archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali).

UN LABORATORIO PER I GIOVANI DOVE PROGETTARE IL LORO FUTURO

Il progetto proporrà una nuova idea di sviluppo privilegiando due grandi temi, quello dei giovani e del lavoro, intrinsecamente legati nella prospettiva futura che potrà venire dalla conoscenza e dalla valorizzazione del patrimonio storico artistico della città attraverso la realizzazione del Parco Urbano. L’obiettivo prioritario è fare sì che il patrimonio, nel suo complesso, possa diventare il naturale bene identitario di aggregazione per i giovani studenti e non, quale laboratorio dove progettare il loro futuro.  Il laboratorio sarà strutturato, assumendo modelli già collaudati in altri settori, d’intesa con imprese pubbliche e private, fondazioni, università, centri di ricerca. Sarà uno spazio dedicato a presentazioni di idee imprenditoriali e progetti innovativi, rivolto a potenziali partner e investitori, pensato per le start-up e per tutti i poli di innovazione e di servizio alle nuove imprese nel settore della cultura.

In tale ottica il progetto favorirà, nell’ambito di un rapporto sinergico tra Amministrazioni locali, Soprintendenza e Istituzioni scolastiche, la partecipazione degli studenti del sistema scolastico provinciale alla progettualità dell'alternanza scuola lavoro, secondo le indicazioni della Legge 13.7. 2015 n.107. In tale ottica si favorirà la realizzazione di opportune sinergie per contribuire con le pratiche, le esperienze, le conoscenze scientifiche, tecnologiche e gestionali, al miglioramento della formazione tecnico-professionale, tecnologica ed operativa degli studenti della secondaria superiore anche in direzione di nuovi e più moderni servizi di fruizione del patrimonio culturale, favorendo così la formazione di figure di giovani professionisti, patrimonio strategico che potrà, in futuro, essere impiegato nella gestione del progetto. 

UN PREMIO NAZIONALE PER L’INFORMAZIONE SUI BENI CULTURALI

Il premio sarà destinato alle testate giornalistiche e radiotelevisive che nel corso dell’anno abbiamo mostrato particolare attenzione e interesse alle tematiche connesse ai beni culturali, alla tutela, alla valorizzazione e alla gestione, di musei e parchi archeologici. Il premio riconoscerà la continuità, la divulgazione, la didattica, la chiarezza e l’approfondimento sul tema specifico dei beni culturali al fine di   favorire e accrescere la conoscenza e il dibattito.

LA FESTA NAZIONALE DELL’ARCHEOLOGIA

La Città di Teramo si proporrà quale sede nazionale dove riunire annualmente rappresentanti delle istituzioni, ricercatori, operatori di settore, manager culturali, giornalisti, cittadini, esponenti del mondo della cultura e volontari, per celebrare l’importanza del patrimonio archeologico del Paese, nella consapevolezza che tutelandolo si favorirà la conservazione di una eredità che è ricchezza, bellezza, continuità di vita e di pensiero. Gli incontri e i dibattiti si svolgeranno all’insegna della positività, con il comune intento di esaltare il patrimonio archeologico nazionale e porlo al centro di un nuovo dibattito culturale che favorisca la conoscenza tra i cittadini, una più diffusa consapevolezza della sua straordinaria importanza, la cui sopravvivenza complessiva è per lo più dovuta alla professionalità, alla tenacia e al sacrificio personale di studiosi, ricercatori, manager, comunicatori e volontari.  Sarà una speciale occasione per conoscere, attraverso i suoi principali protagonisti, i risultati della ricerca archeologica, anche di quella compiuta all’estero dalle nostre missioni, lo stato dell’arte dell’azione complessiva di tutela e valorizzazione, la musealizzazione, la istituzione di nuovi parchi, i modelli gestionali innovativi.

IL PROGETTO “TERAMOCULTURACON

“Culturacon” ha l’obiettivo di coinvolgere artisti, intellettuali ed operatori culturali, provenienti da tutta Europa (con auspicabile estensione ai Balcani e al Mediterraneo), in uno scambio reciproco di conoscenze ed esperienze finalizzate alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Organizzazioni ed istituzioni europee saranno invitate a partecipare a dibattiti e workshop interculturali che metteranno a confronto nell’ambito del progetto  TERAMOCulturacon, la città di Teramo e le altre iniziative europee.

“TERAMOCulturacon sarà inoltre caratterizzato da un approccio multietnico e multidisciplinare, costituito da diversi tipi di attività artistiche e culturali; tutte le tipologie di arte, infatti, avranno un ruolo ben definito: dai beni storico-artistici alla letteratura, dalle performances teatrali, al cinema, alla fotografia. Tra le diverse azioni previste saranno promosse conferenze e seminari volti a stimolare ed accrescere il dibattito culturale internazionale. Inoltre, inaugurazioni, mostre, ed altri eventi artistici incoraggeranno la mobilità degli artisti e delle opere d’arte. Tra i vari eventi uno spazio centrale sarà riservato al Premio Nazionale per l’Informazione sui Beni Culturali.

LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEL VOLONTARIATO E DEI CITTADINI

Il coinvolgimento dei volontari sarà fortemente incentivato e avrà una forte base organizzativa e di programmazione, avvalendosi anche delle positive esperienze delle “associazioni storiche” che operano in città, premessa necessaria all’integrazione dei cittadini, in particolare degli anziani, nello sviluppo del progetto fin dalla sua fase iniziale ( Art. 122, comma 8 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Le attività principali che saranno svolte da volontari in gruppi o associazioni quali sorveglianza, accoglienza, mediazione e interpretariato, assistenza per la fruizione (ad esempio, anziani e disabili), informazione e orientamento, rapporti con il territorio, che operano lungo quasi tutta la filiera relativa ai beni oggetto di valorizzazione, siano essi in un museo, area archeologica, edificio monumentale, ecc.,  saranno sostenute  attraverso una specifica attività di formazionecontinua a più livelli favorendo così la più ampia partecipazione di cittadini che vorranno prendere parte attiva al progetto di rinascita della città e del territorio.

D. PRIMO ELENCO DEI SITI DI INTERESSE

SITI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO

TEATRO ROMANO

ANFITEATRO ROMANO

BASILICA ROMANA (Conservatorio –Piazza Verdi)

TERME DEL FORO (Casa Castelli)

DOMUS DEL LEONE (Via Antica Cattedrale)

DOMUS DELLA TORRE BRUCIATA (Antica Cattedrale - Piazza S.Anna)

DOMUS DEI MELATINO (Largo Melatino)

DOMUS DI BACCO (Via dei Mille)

DOMUS DI VICO DELLE NINFE (Vico delle Ninfe)

DOMUS DEI DELFINI (Via del Baluardo)

DOMUS DELLE GRAZIE (Piazza Madonna delle Grazie)

DOMUS DELLA VENERE (C. da Fonte Regina)

NECROPOLI ROMANA E PREROMANA DI PONTE MESSATO

TEMPIO ROMANO (Via Cona)

RESTI DEL PONTE ROMANO SUL VEZZOLA

BUTTO VILLAGGIO PROTOSTORICO

EDIFICI STORICI

PALAZZO MELATINO

PALAZZO DEL MUNICIPIO

CASTELLO DELLA MONICA

CASA URBANI

CASA RAIMONDO-NARCISI

CASA CATENACCI

CASA FRANCESE

CASA DEL MUTILATO

PALAZZO CASTELLI

PALAZZO SAVINI

VILLA BLANDINA

COMPLESSO OSPEDALE PSICHIATRICO

FONTANA DELLA NOCE

EDIFICI RELIGIOSI

CATTEDRALE – S. BERARDO

ANTICA CATTEDRALE – S. MARIA APRUTIENSIS ( S.ANNA)

PALAZZO VESCOVILE

CHIESA DI SANT’ANTONIO (+chiostro)

CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE (+chiostro)

CHIESA DI SANT’AGOSTINO

CHIESA DI SAN DOMENICO

CHIESA DELLO SPIRITO SANTO

CHIESA DEI CAPPUCCINI

CHIOSTRO DI SAN GIOVANNI

STRUTTURE CULTURALI

MUSEO ARCHEOLOGICO SAVINI

PINACOTECA COMUNALE

BIBLIOTECA PROVINCIALE

ARCHIVIO DI STATO

Versione maggio 2019

                                                                                                                       Walter Mazzitti



 

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Commenti

La cultura a teramo è una perdita di tempo....prima dovrebbero tornare a scuola tutti e poi parliamo di cultura....