Una premessa i sottopassi di piazza Garibaldi che dovrebbero proteggere l'attraversamento di viale Crucioli sono chiusi al pubblico.
Ha fatto bene la proprietà del bar a chiudere l'ingresso scale con una bella composizione floreale per evitare i continui bisogni dei senza bagno e politiche riunioni di gabinetto.
I diurni dovrebbero essere aperti anche di notte e controllati.
Invece a Teramo, tutto chiuso e la strada a comandare.
Selezione naturale.
Chi sopravvive ad attraversare la strada potrà pagare le tasse comunali e tanta altra Soget.
https://www.youtube.com/watch?v=Ue8FPOpbMPA&feature=youtu.be
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Una storia infinita che ha il sapore amaro di aver buttato del denaro pubblico senza nessuna utilità. Viva l'Italia...
Cmq anche questa è una barriera architettonica o sbaglio?
Una volta - ma sicuramente anche oggi, anche se in misura molto più contenuta - si usava, caro direttore, riutilizzare il pane raffermo (Guai a buttarlo!) per pappe al pomodoro, pancotto, pane in galluccio e come base per tante altre ricette regionali.
Questo sottopasso - uno dei tanti sprechi di denaro pubblico - potrebbe allora essere "ricucinato" per realizzarvi dei servizi igienici - possibilmente custoditi - considerato che lo stesso aveva cambiato "destinazione d'uso"... E' assolutamente inconcepibile che una piazza frequentatissima come P.zza Garibaldi - per la presenza di fermate dei "tram" e degli autobus extraurbani e quale principale porta d'accesso alla villa comunale - ne debba essere priva. Ancor meglio sarebbe se venisse riattivato il "glorioso" "diurno" -come veniva in passato chiamato - ubicato - come i più anziani ricorderanno - sotto l'ex Ristorante Belvedere, ora Pizzeria Don Miguel. Ma, per l'intanto, voglia l'Amministrazione comunale cortesemente meditare su questa proposta.
Che la fortuna ti arrida sceriffo John Charles McFalcon!
Sarà inagibile e poi non è necessario....
Sono anni che denuncio questa situazione come i bus che si fermano lungo v. Crucioli abusivamente o i pedoni poco corretti che non attraversano sulle strisce. " Tant nn cagn nind"!