Eravamo rimasti fermi ai nostri servizi e al comunicato stampa congiunto dei sindacati. Era il 19 Maggio 2024.
Leggevamo " In data 29.4.2024, la ditta Hospital Service srl, aggiudicataria dell’appalto per il servizio di lavanolo presso la Asl di Teramo, è subentrata al precedente concessionario nella gestione del servizio. Nella prevista fase di confronto preliminare l’azienda ha proposto, ai lavoratori attualmente addetti al servizio, il reimpiego con condizioni contrattuali (livello di inquadramento, orario di lavoro, riproposizione del periodo di prova) peggiorative rispetto a quelle riconosciute dal precedente soggetto gestore del servizio (Servizi Ospedalieri spa). Tutto ciò in evidente contrasto con la clausola sociale prevista dal CCNL delle lavanderie industriali nonché dalla normativa generale che regola la materia. Essendo quella dei guardaroba un’attività necessaria al funzionamento di un servizio essenziale quale quello dei presidi ospedalieri è stato proclamato lo stato di agitazione del personale con conseguente avvio della prevista procedura di raffreddamento presso la Prefettura di Teramo, che ha dato esito negativo. Esprimiamo pertanto tutta la nostra preoccupazione sugli sviluppi di questa vicenda che rappresenta, come ci hanno confermato le nostre strutture nazionali, un precedente pericoloso da non sottovalutare, in netto contrasto con le normali dinamiche che caratterizzano i cambi appalto nel settore della sanità pubblica, che prevedono l’applicazione integrale delle regole contrattuali concordate con le associazioni datoriali di settore. Riteniamo inoltre che, come in questo caso, la logica della riduzione indiscriminata dei costi fatta anche attraverso la mancata applicazione delle regole contrattuali, rappresenti una delle cause principali del significativo ridimensionamento della qualità e dell’efficacia dei servizi che, inevitabilmente, oltre a penalizzare i cittadini è alla base della questione centrale inerente la sicurezza sul lavoro, sulla cui gravità riteniamo non si debba aggiungere nulla oltre quello che quotidianamente viene ribadito in tutte le sedi istituzionali. Quello che ci colpisce è il silenzio assordante degli enti coinvolti, in primis la A.S.L. che ha disatteso le nostre richieste di incontro e ha disertato la riunione convocata presso la prefettura di Teramo, con un atteggiamento che sembra sottovalutare le possibili ricadute organizzative che questa vicenda, se non chiarita, potrebbe avere, o meglio, sta già avendo come abbiamo potuto riscontrare attraverso la polemica rilanciata sui quotidiani, relativa alla mancata consegna del vestiario al personale del 118. Auspichiamo che nessuna delle parti coinvolte, possa ritenersi estranea alla vicenda, nella speranza, vana, che si possa risolvere da sola. Noi, oltre a rilanciarla sul piano nazionale, coinvolgendo le federazioni di categoria e le associazioni datoriali che già hanno chiesto l’attivazione di tavoli di confronto in tutte le sedi competenti, stiamo acquisendo tutta la documentazione necessaria ad evidenziare le eventuali anomalie che hanno caratterizzato la procedura di affidamento del servizio, riservandoci di attivare se necessario tutte le azioni sindacali a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Hospital Service srl, Teramo, 13 Maggio 2024 FILCTEM-CGIL FMCA-CISL UILTEC-UIL UGL TERAMO
Eravamo convinti che tutto fosse rientrato nella normalità. Noi eravamo convinti che un medico, una dottoressa, un infermiere, una infermiera, un operatore socio sanitario, una oss, un portantino, una addetta o addetto alle pulizie fossero dotati di divise. Invece?
Continuiamo a perseverare che Teramo ha bisogno di tanto contenuto prima del contenitore ma immaginate la mattina con un sanitario che si raccomanda per un pantalone al collega; che cerca una taglia in più perchè ha mangiato due mazzarelle; che riesce a coprire il turno con la Giacca di un medico, il pantalone di un infermiere, la canotta di un oss. Tutto senza essere stirato.
L'appello è rivolto a Maurizio Di Giosia, direttore generale asl di Teramo e Maurizio Brucchi, direttore sanitario, nostri amici ma assolutamente fuori taglia per tutti.
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Buongiorno. Nonostante le critiche penso che la gestione deve tornare alla servizi ospedalieri di teramo.nn so in quale maniera ma per una vita ha portato avanti le Asl della provincia.
Un camice costerà 20€...non esageriamo, nessuno vieta agli infermieri di portarselo da casa.
X Arturo. Io lavoro in fabbrica e la divisa me la passa l'azienda ed è giusto che sia così. Se tu lavori in ufficio,ente,ecc è giusto che ti vesti a casa e vi a fatii'ng lu nom di Dje.