“A metà giugno sarà il momento di una grande sperimentazione, che vorremmo introdurre in tutti i cantieri della ricostruzione: quella del badge e del settimanale di cantiere. Il Nuovo codice degli appalti fa della digitalizzazione un elemento centrale, è un elemento di modernizzazione. Grazie al supporto del Ministro del Lavoro Calderone e del Ministero dell’Interno, questo badge consentirà in modo agevole il monitoraggio dell’entrata ed uscita del personale e delle maestranze presenti nei cantieri, attraverso un meccanismo che richiama anche le responsabilità e le funzioni delle casse edili.
Questo tracciamento, infatti, non sarà soltanto utile a rendere verificabile la presenza fisica del lavoratore nel cantiere, ma, con una logica di cooperazione e interoperabilità, analizzare l’adeguatezza e l’appropriatezza del contratto collettivo siglato e, quindi, dei profili di formazione legati a quello stesso contratto”. Lo ha detto il Commissario Straordinario al sisma 2016, intervenendo al Festival del Lavoro, in corso di svolgimento a Firenze, dove ha partecipato alla tavola rotonda “Sicurezza sul lavoro: come promuovere la cultura della prevenzione”. Nell’occasione il Commissario ha ricordato come “la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016-2017 preveda complessivamente lavori per circa 28 miliardi di euro. In questo momento sono aperti circa 9 mila cantieri di ricostruzione privata, mentre la ricostruzione pubblica conta ulteriori 3.500 cantieri per un valore di oltre 4 miliardi. Di fronte a questi numeri, a queste dimensioni, si comprende come l’esigenza e l’urgenza di assicurare il massimo grado di sicurezza e di legalità sia assoluta.
Questo lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo anche attraverso l’anticipazione di modelli e buone pratiche, muovendoci principalmente lungo tre direttrici. Una riguarda il badge e settimanale di cantiere, di cui ho appena parlato, la seconda è il Durc di congruità che, per la liquidazione degli Stati Avanzamento Lavori alle imprese impegnate nel cratere, prevede che debba essere verificata e testata l’adeguatezza della manodopera utilizzata. Ci siamo mossi anche sotto il profilo dell’adozione dei protocolli Asseco, per un lavoro etico e di qualità, grazie alla collaborazione con Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro. I protocolli Asseco sono stati introdotti principalmente nella contrattualistica pubblica partendo da un principio di premialità. Non più, quindi, soltanto vincoli e costrizioni ma anche strumenti in grado di alimentare, tra le imprese che si propongono per la ricostruzione pubblica, la logica del maggiore punteggio per chi adotta protocolli orientati a regolare in termini di eticità l’utilizzo delle maestranze.
Infine, in Commissario al sisma 2016 ha sottolineato che “con il Ministro Calderone abbiamo sviluppato una misura, quella dell’autoimpiego, che sarà promossa in maniera dedicata proprio ai territori del sisma, nei quali ci prefiggiamo un obiettivo: ricostruire il patrimonio edilizio in modo che, nel tempo necessario a farlo, le imprese e le comunità possano mantenere un adeguato livello di vitalità economica e sociale. Rispettare le regole e tutelare la vita non sono soltanto priorità, sono anche fattori di competitività e di convenienza economica. Tutto questo ovviamente vogliamo farlo in accordo le associazioni di categoria e le forze sociali”.
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Timbrare non significa niente, occorre qualcuno che controlla i lavori.....
Più che timbrare direi lavorare.....
Non cambierebbe assolutamente nulla.
Chi propone questa cosa è un incompetente, non capisce nulla di lavoro e sopratutto non capisce nulla di cantieri.