Com’è noto la controversia Istituzionale in corso fra gli Enti verte sulla individuazione dei locali da destinare agli Uffici per lo svolgimento dell’importante servizio pubblico fornito dal Centro per L’Impiego, e più segnatamente sull’omesso adempimento del Comune di Teramo in ordine alla mancata individuazione della sede di destinazione.
Ed invero, dalle notizie apparse sulla stampa locale, gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da parte della Provincia, da iniziative protese alla riappropriazione dei locali di proprietà, mediante la chiusura degli stessi locali per impedire l’accesso a dipendenti e utenti.
In particolare, la Provincia ha formalmente intimato lo sgombero degli spazi occupati, anche per ragioni di sicurezza.
Sarà d’uopo ricordare altresì che la gestione del servizio del CPI è in capo all’Ente Regione, mentre l’incombenza per la individuazione e destinazione della sede spetta al Comune, il quale, sebbene tenuto, non ha , sin qui , adempiuto ad un preciso, quanto inderogabile, dovere di natura legale, istituzionale, politico e morale.
Da precisare che il “problema istituzionale” di cui si parla, e le polemiche che ne sono derivate, si trascina da diverso tempo, attraverso varie interlocuzioni per le quali si suppone che le parti (Regione, Provincia e Comune), fra le altre cose, oltre a rivendicare le rispettive ragioni, abbiano raggiunto accordi, temporali e modali, per l’individuazione degli adempimenti e le iniziative da intraprendere per la definitiva soluzione del problema medesimo.
Ora, a tutto concedere, questo Sindacato non può rimanere silente di fronte alla disdicevole, quanto pittoresca vicenda (un ente -provincia- che dispone lo sgombero di uffici destinati all’assolvimento di pubblici servizi svolti dall’ente regione che, a sua volta, sollecita l‘ente comune, in quanto inadempiente).
E siccome est modus in rebus (esiste una misura nelle cose ), questa O.S. ritiene di dover richiamare l’attenzione del Sindaco di Teramo, unitamente al Dirigente competente, all’osservanza degli obblighi di legge, i quali impongono al Comune la individuazione e la messa a disposizione di locali adeguati.
Mentre, sotto il profilo politico, eventuali ulteriori perdite di tempo, ovvero non giustificate dilazioni temporali agli adempimenti che potrebbero determinare effetti nefasti per la sede del Centro per l’Impiego di Teramo, ovvero un interruzione di pubblico servizio, a causa e per effetto della mancata individuazione degli uffici.
Infine, per quanto attiene l’aspetto morale, non va dimenticato la valenza sociale del servizio pubblico fornito dal CPI che, sarà bene ricordarlo, è chiamato ad applicare le politiche attive del lavoro, quale prima istanza del cittadino in cerca di occupazione.
I cittadini disoccupati ed in cerca di lavoro meritano attenzione e, soprattutto, rispetto.
In ogni caso, questo Sindacato, in ragione della serietà degli argomenti trattati e della importanza dei fatti verificatisi, in difetto di positivi riscontri, si riserva di fare ricorso alle prerogative di appartenenza e di adottare tutte le iniziative ritenute necessarie ed opportune.
Il Segretario Regionale UILFPL
Alfiero Di Giammartino
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