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OPERAZIONE CERBERO, DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI GIULIANOVA. NEL MIRINO DEI MILITARI DELL’ARMA SPACCIATORI E LADRI DI APPARTAMENTI.

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Nella nottata i Carabinieri di Pineto, unitamente ai colleghi della Stazione di Notaresco e del Nucleo Operativo e Radiomobile, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo ed il coordinamento della Compagnia Carabinieri di Giulianova, hanno dato avvio all’operazione convenzionalmente denominata Cerbero. In particolare sono state eseguite tre misure cautelari personali non coercitive a carico di A.M., pinetese di 26 anni e di S.M., cinquantatreenne di Roseto degli Abruzzi. Per entrambi il Gip di Teramo ha disposto il divieto di dimora in tutti i centri della Provincia di Teramo. Per F.M.C., invece, 67 anni, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’obbligo di presentazione giornaliero ai Carabinieri di Roseto degli Abruzzi, dove risiede. Le indagini, attuate mediante metodi convenzionali quali pedinamenti, filmati, fotografie e testimonianze acquisite dagli acquirenti, hanno documentato cessioni e compravendite di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana, per un valore di circa 21.000 euro. L’indagine si avviò all’inizio del 2019 in seguito all’arresto di V.D.S., pinetese di 36 anni, che fu trovato in possesso di circa 40 gr. di cocaina e materiale per la pesatura ed il confezionamento delle dosi. Gli elementi acquisiti, poi, permisero ai militari dell’Arma di arrestare nei giorni seguenti E.P., anche lui trovato in possesso di circa 40 gr. di cocaina, un documento d’identità falso e materiale per la preparazione delle singole dosi da spacciare.

Le indagini, dopo quest’ultimo arresto, ebbero un inaspettato sviluppo con il coinvolgimento di altri soggetti ed il recupero di altri quantitativi di droga. Nell’ambito della Cerbero, infatti, sono stati denunciati in stato di libertà per reati attinenti lo spaccio di stupefacenti anche L.O., trent’anni, di Pineto; V.P., di Pineto, 37 anni; E.S., 29 anni, di Pescara; S.O., 32 anni, di Elice; A.G., 35 anni, di Castiglione Messer Raimondo ed S.F., rosetano di 52 anni. Taluni degli indagati, che fra loro si chiamavano Brò, ovvero l’abbreviazione del corrispondente termine italiano di fratello, tutti tra l’altro amanti della Kick Boxing, si sono dimostrati molto eclettici nel rifornire di droga i vari assuntori che si rivolgevano loro, tanto da raggiungere i clienti in ogni momento ed in ogni luogo dove essi si trovavano. Ed i tossicodipendenti dell’intera provincia teramana potevano comodamente trovare, a qualsiasi ora del giorno della notte ,i loro referenti. Questi, infatti, non solo si preoccupavano di reperire gli stupefacenti ma ospitavano anche gli assuntori nelle loro case per agevolarli sotto ogni aspetto. Insomma, una sorta di B&B della droga l’organizzazione disarticolata dai Carabinieri, dove però al posto della colazione si serviva coca e marijuana. L’ospitalità e la disponibilità, però, si trasformavano in rabbia e violenza quando i tossicodipendenti non riuscivano a pagare nei tempi e nei modi convenuti la droga acquistata. In un caso, addirittura, F.M.C. e S.F. si presentarono a casa di un loro cliente moroso, e non trovandolo iniziarono a rompere con alcuni sassi i vetri delle finestre di casa sua, al punto che la madre di quest’ultimo, che al contrario di suo figlio si trovava nell’abitazione, fu colta da un malore e ricoverata d’urgenza in ospedale.

Nel corso delle perquisizioni operate questa notte anche con due unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Chieti, sono stati trovati in casa di due fratelli albanesi, E.A., di 34 anni e A.A., 33 anni, a Roseto degli Abruzzi, 100 gr. di marijuana, e sono stati quindi denunciati, in concorso tra loro, all’Autorità Giudiziaria di Teramo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Infine due minori sono stati arrestati dai Carabinieri di Notaresco in quanto nello loro rispettive abitazioni i militari dell’Arma hanno trovato, complessivamente, 150 grammi di marijuana, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga da smerciare, nonché 300 euro che sono stati sequestrati poiché ritenute frutto dell’attività di spaccio stessa. Per i due ragazzini subito dopo la convalida dell’arresto, nella mattinata di oggi è seguito il riaffidamento ai rispettivi genitori.
E purtroppo per lui, venerdì 17, per ben figurare, ha fatto affidamento su M.A., bosniaco ventottenne proveniente da un campo nomadi campano il quale, infatti, ha deciso di “visitare” un’abitazione di Pineto, forzandone il cancello d’ingresso al fine di rubare un furgone parcheggiato nel piazzale antistante proprio in piena operazione Cerbero, così incappando in una delle tante pattuglie dei Carabinieri che erano impegnate in tale contesto. L’uomo così è stato denunciato per tentato furto aggravato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.

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