La Asl di Teramo ha recentemente compiuto un importante investimento nel settore delle nuove tecnologie dotando l’ospedale di Teramo di una piattaforma robotica daVinci Xi grazie alla quale poter eseguire interventi chirurgici mini-invasivi avvalendosi di una tecnologia all’avanguardia. Dall’inizio dell’anno a fine maggio sono stati eseguiti 139 interventi di chirurgia robotica al Mazzini, con un incremento costante.
Il robot consente di ottimizzare e implementare quelli che da sempre sono i benefici della laparoscopica tradizionale (minor stress chirurgico, tempi di recupero più rapidi, minor dolore postoperatorio e miglior risultato estetico) grazie a una visione 3D, migliore esposizione del campo operatorio, movimenti degli strumenti che riproducono quelli del polso e facilitazione delle suture.
“L’utilizzo del robot si colloca nella propensione della nostra Asl a un’innovazione continua, con l’adozione di nuovi macchinari e tecniche. In questo caso l’utilizzo del robot ci consente di minimizzare il trauma e ridurre i giorni di degenza ospedaliera al paziente. Il nostro obiettivo finale è aumentare sempre più la qualità dell’assistenza sanitaria e quindi i benefici per il malato. E’ un obiettivo che perseguiamo con convinzione ora ma anche per il futuro. Inoltre il suo utilizzo è esteso anche alle chirurgie degli ospedali spoke in modo da far accedere diversi professionisti e diverse unità operative a tale metodica”, commenta il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia. A maggio, infatti, si è svolta una prima seduta della Chirurgia generale di Sant’Omero, diretta da Mario Cicconi, e ora si proseguirà con le Chirurgie di Atri e Giulianova.
Sono quattro le specialistiche che per ora operano con l’utilizzo del daVinci Xi: chirurgia generale, chirurgia toracica, urologia e ginecologia.
“La Chirurgia generale di Teramo, che già possiede un’ampia esperienza di tecnica mini-invasiva applicata alla chirurgia oncologica dell’apparato digerente, esegue oggi con risultati eccellenti, nei pazienti candidabili a questo tipo di approccio chirurgico, tutti i tipi di resezione del colon e del retto sia per tumore che per malattie benigne; sono stati trattati anche alcuni tumori dello stomaco e difetti della parete addominale”, spiega Ettore Colangelo, direttore della unità operativa di chirurgia generale. Inoltre, da menzionare il caso di un tumore primitivo a carico del lobo di Spigelio del fegato (uno dei segmenti “difficili”) asportato completamente con tecnica robotica e dimettendo il paziente in ottime condizioni cliniche dopo soli 4 giorni di degenza. Tale intervento, di non comune riscontro, rappresenta il primo caso eseguito in regione e testimonia la particolare esperienza dell’equipe diretta da Colangelo nella gestione delle patologie epatobiliopancreatiche anche in ambito mini-invasivo.
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