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A Roma nasce la nuova Ricostruzione Abruzzese....

di Anonimo
2 minuti

Risultato importantissimo oggi presso la sede Anci all'esito del lungo ma proficuo confronto con il sottosegretario Crimi sulle proposte di modifica al D. L. 189|2016 per sbloccare finalmente la ricostruzione nel centro Italia e restituire speranza ai nostri territori e ai nostri cittadini che da troppo tempo vivono in sofferenza fuori dalle loro abitazioni.
Tante le proposte formulate dai Sindaci rappresentanti del cratere e condivise dal sottosegretario che sta predisponendo, per le prossime settimane, la prima formulazione del decreto da far approvare dal CDM.
Tra le tante nostre richieste riformulate anche oggi nell'intervento e già condivise, si segnalano:
* Centralità alla situazione del nostro cratere sismico contro il rischio di una sottovalutazione che stiamo pagando da troppo tempo;
* Cabina di coordinamento unica tra tutti i livelli istituzionali per una strategia unitaria che tenga conto delle diverse esigenze dei territori ;
* Potenziamento del personale dedicato ai comuni per lo sblocco e l'accelerazione della ricostruzione (al momento circa 350 unità);
* garanzia di un turnover certo ed immediato per ricoprire i posti lasciati vacanti dall'applicazione della cd. quota 100;
* proroga dei contratti attualmente in scadenza al 31 marzo 2019 per evitare pericolosi vuoti operativi;
* trasferimento, su base volontaria, delle funzioni ai comuni per l'esame delle pratiche di ricostruzione leggera (categoria B e C) per accelerare da subito il rientro delle rientro nelle abitazioni con danni lievi. Ovviamente tale trasferimento è collegato all'incremento delle unità di personale. Questo lo pretenderemo;
* snellimento e semplificazione delle procedure per la ricostruzione pubblica (strategica e abitativa), sia per la progettazione che per i lavori;
* soluzione dei problemi sulla nomina dei segretari comunali nei piccoli comuni.
Queste insieme a tante altre proposte.
Una bella pagina di collaborazione istituzionale che proseguirà nelle prossime settimane che ci porteranno a vigilare sul rispetto degli importanti impegni assunti e a proporre ulteriori emendamenti, in sede di conversione parlamentare del decreto legge, a difesa del nostro territorio ferito.
Non è più il tempo degli alibi perché politica e istituzioni hanno già abusato troppo della pazienza e della dignità dei nostri territori e dei nostri cittadini colpiti. É giunto il tempo delle risposte vere, dello sblocco e dell'accelerazione di una ricostruzione ancora ferma al palo, nella consapevolezza che insieme ce la faremo.

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