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Carcere di Castrogno. Quelle etichette e quel vino dal sapore di libertà...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Abbiamo lontani ricordi di quando indossando la divisa da Carabiniere per servizio entravo e uscivo dal carcere di Secondigliano o Poggioreale a Napoli. Sono trascorsi 30 anni e le traduzioni ora sono tutte a carico degli agenti della polizia penitenziaria. Che cosa abbiamo visto all'interno della Casa Circondariale di Castrogno? Sovraffollamento dei detenuti ma si sapeva; dimensionamento del personale di polizia ma si sapeva; una emergenza che sta diventando prassi, la normalità. Il vero pericolo amministrativo e di sicurezza. Il resto è un galleggiamento nei rapporti tra detenuti e polizia che si deve solo alla professionalità degli agenti ma fino a quando si potrà tirare la corda?
Importanza vitale è data a tutte quelle attività che possono consumare il tempo e distrarre dalla detenzione. Il Di Poppa Rozzi è ancora una volta Scuola di Vita e di mestieri per tante storie che meritano di essere lette e assaporate.

Guardate e ascoltate la dirigente scolastica, Caterina Provvisiero e un professore da attimo fuggente...
https://www.youtube.com/watch?v=iXw_zXGgLs4&t=132s

 

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