Una delle pagine più brutte del centro sinistra in Abruzzo; il presunto centro sinistra in Abruzzo.
Il quotidiano ideale degli abruzzesi era in attesa di leggere le battaglie sulle liste di attesa, sull'acqua del Gran Sasso, sulla situazione di Stellantis e di tutti quei poli tecnologici che minacciano soppressione dei turni e la delocalizzazione; sulla sanità che di vera deriva, vira verso il privato; sul sociale e l'accesso al credito; sull'emergenza abitativa; sui posti di lavoro; sull'economia e sulla differenza tra regioni del sud e del nord e relativi finanziamenti; sulla lentezza della Ricostruzione e sulla incapacità di spendere i fondi europei; sul trasporto pubblico; sulla crisi della informazione cartacea; sulle Università e la meritocrazia; sulla capacità di attrarre investimenti esteri; sulla qualità della nostra agricoltura e dei nuclei industriali; sulla sicurezza; sulla violenza contro i minori; sullo spaccio di droga; sui tanti e innumerevoli codici rossi; sulla comunicazione del marchio Abruzzo in Italia e nel mondo.
No, nulla. Luciano D'Amico, a ruota di una sua amica del partito democratico e tutta la carovana a seguito, ha criticato il logo delle sette sorelle, "La Riviera del Gigante" di Carmine Di Giandomenico, tra i più talentuosi fumettisti al mondo, vedendo nella sua opera lo spettro del fascismo di Mussoliniana memoria.
Di un D'Amico così illuminato non era facile avere memoria.
Ora ci aspettiamo dopo l'ideona di far consegnare i giornali dal trasporto pubblico per le aree interne, (sarebbe carino chiedere a D'Amico se prima di fare un simile comunicato, si sia informato sul concetto di resa dei giornali a fine giornata e sul fattore contratto/esclusivo dei trasportatori del settore)altre simili burlescate. Tipo mettere una parrucca al Gran Sasso per togliere ogni dubbio sulla somiglianza con Mussolini; bombardare la figura incriminata; piantare alberi che possano modificare i profili; provocare una frana per smussare il nasino e la boccuccia; costruire un baffone per cambiare la lettura della storia.
Il comunicato di Luciano D'Amico non solo non è degno di una intelligenza emotiva che ponevo al vertice della regione Verde D'Europa ma sembra per l'imbarazzante tenore della disanima una invenzione di una burlona intelligenza artificiale.
D'Amico e gli ammennicoli vari non solo hanno offeso gli autori e le loro sensibilità ma tutti i cittadini abruzzesi che non comprendono come un simile argomento possa evadere le mura di un bar di periferia con tutto il rispetto delle periferie, di cui D'Amico e gran parte del centro sinistra abruzzese ha dimenticato l'identità urbana.
Imbarazzante.
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Dica a D'Amico che la bella addormentata è la Majella, non il Gran Sasso. Poveranoi.
E poi si lamentano che nessuno vota più a sinistra!!!!
Questa si che è una grande battaglia !!!!
Ma d amico chi? Lo.pseudo candidato del centrosx che non ha riparlato dal turno elettorale.....il.piu assoluto silenzio sparito eclissato....sarebbe lui se fosse stato eletto il cambiamento del centrosx?...ma per favore!!!
Il talento di Carmine Di Giandomenico è fuori discussione: anche perché sono i fatti e la sua storia professionale/artistica a dirlo. Un vanto per la nostra città? Assolutamente sì. La "figura" di Carmine sarebbe da riconoscere, tutelare e considerare di più anche per le scelte culturali cittadine? Certo che sì.
Ma si può anche dire, liberamente, che questa sua creazione non è riuscita... non c'è solo il fatto che possa dare adito a "somiglianze" imbarazzanti (Giancarlo: non a caso uso per primo lo stesso aggettivo con cui hai chiuso il tuo pezzo), irrispettose, totalmente fuori luogo e volgarmente reazionarie. Perché in fondo si tratta anche di un "logo" brutto, oltre che "facile", che non rispecchia la grandezza di Carmine Di Giandomenico (leggasi: anche i geni possono sbagliare).
Cordialmente Giovanni M.
Non entro nel merito della polemica sull’eventuale (e immagino comunque involontaria) citazione del duce. A me guardando questo logo viene solo da dire che è brutto. E parecchio.
Per tagliare la testa al toro, si sostituisca l'ambiguo volto del logo con quello di Gabriele D'Annunzio, che nel 2013 fu il poeta italiano più cliccato al mondo dopo Dante, come si può leggere in un editoriale del 12/03/2014, su Il Giornale OFF, del Presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri. Avremmo così due giganti nel logo: un gigante della letteratura e un gigante dei sistemi montuosi.
In riferimento al mio precedente commento - di cui non conservo copia - non so se ho scritto "il poeta più cliccato al mondo, dopo Dante"o il "poeta italiano più cliccato al mondo, dopo Dante". Ovviamente, Gabriele D'Annunzio è il poeta italiano più cliccato al mondo, dopo Dante, secondo i dati comunicati da Google.
Una persona della sua caratura non può prestarsi a simili affermazioni.
dimostrazione che anche i grandi sbagliano.
il logo è brutto.
succede. Chi fà, a volte sbaglia.
La grandezza spesso sta nel riconoscere gli errori e correggerli, piuttosto che difendere a spada tratta qualcosa che può essere fatta meglio
In riferimento ai miei precedenti commenti ribadisco, oltre all'opportunità di sostituire l'ambiguo volto con quello di Gabriele D'Annunzio che, nel 2013, fu il poeta italiano più cliccato al mondo, anche quella di aggiungere a Riviera del Gigante le parole "e dei Caliscendi", in omaggio a Giulianova, la località piu' importante della costa teramana e l'unica ad essere veramente storica. E direi, infine, che mal non sarebbe se nel logo si omaggiasse anche Atri dalla quale, com'è noto, a quanto pare, deriva il nome del nostro mare. Per cui la denominazione del sito potrebbe essere il seguente: Riviera del Gigante, dei Caliscendi e dei Calanchi.
Il soggetto in questione si è rivelato (per chi non lo sapesse già) per quello che è.
Vedono mussolini dappertutto...curatevi.
Liberalmimmo
d'annunzio con teramo non c'entra un fico secco......