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La storia della Sagra di Basciano tra Don Camillo, Peppone e altri amici....

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Non amo le sagre ma amo le sagre.
Non amo il casino ma amo la comunità che si riunisce per creare socialità, appartenenza, senso dell'oratorio e crescita culturale del proprio comune. Il vero investimento umano per combattere lo spopolamento delle aree interne. Capita a Teramo di ascoltare, incontrare e fare amicizia per merito di Aldo, un amico, Martino Di Marcantonio, quasi 80enne, ex postino di Basciano, ex segretario comunale del Partito Comunista e soprattutto, amante dei libri e delle letture. 55 anni fa nacque la Sagra di Basciano del Prosciutto e chiedere la sua storia a chi sa di Lettere e consegnava le lettere è stata una occasione di merito. Non vuole essere una ricostruzione reale ma solo accanto il disincanto di una realtà che ci ha emozionato per il suo passato che ha fondato l'Italia. L'Italia dei Campanili. 

I nomi.
Martino Di Marcantonio postino e segretario PCI Basciano
Aristide DI Filippo vice sindaco maestro elementare, Segretario DC Basciano
Nicola Di Giuseppe medico e presidente proloco detto Nicolino 
Giacinto Giacinto daziere

Storia nella storia con il buon Nicolino che amava viaggiare per tutta Europa, storica fu la sua fuga a 14anni in Svizzera. Amava sognare  per contaminarsi di bellezza con Aristide che di professione era maestro elementare ma soprattutto suo rivale di partito e vice sindaco.
Don Camillo e Peppone. Il desiderio di aiutare Basciano a crescere fu soprattutto quello non solo di quattro amici al Bar ma di piccole intuizioni dettato dal fato e dal caso. Doveva essere la sagra dello spaghettino alla Chitarra, la Chitarrina con la pallotte ma non si trovarono abbastanza donne che sapessero far di massa ai sapori e allora, quando il padre di Martino vendette una ventina di prosciutti, l'idea venne di getto ad Aristide. " Facciamo la Sagra del Prosciutto a Basciano" . Un filo di matassa tra i rapporti di amicizia. Il Ministro Remo Gaspari, la Golden Lady che salvò l'intero comprensorio e i racconti di Aristide, l'alta figura del medico di Paese Nicolino e quel daziere, Giacinto che si innamorò di una terra che su subito la sua terra.
L'Abruzzo, lo fa. 



 


 

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Commenti

grandi uomini di spessore quelli citati, ma c,è ne sono tantissimi altri di euguale spessore ne cito alcuni con il sovranome Il Marcuccetto, il mio amico Pallone, Giovanni di taiarill ecc ecc

Gaspari politico che ha lavorato e fatto tanto per la sua regione e per i suoi abitanti.
I politici attuali dovrebbero prendere esempio da lui e non pensare solo ai propri interessi.

La Sagra del prosciutto di Basciano mi fa tornare alla mente la trattoria "La Cantinetta" di Santa Maria di Basciano di cui era titolare il mitico Biagio che - se non ricordo male - era uno degli organizzatori della kermesse o uno dei suoi più accesi sostenitori. Sia detto per i più giovani "Da Biagio"- come era meglio conosciuta la trattoria - si mangiava divinamente: prelibati primi come ad esempio, la chitarra a nido di rondine e squisite grigliate di carne mista o di solo agnello. Persino le patate al forno erano più buone che altrove. E si beveva ottimo vino di produzione propria. Ricordo. poi, che una volta (parliamo degli anni '90 del secolo scorso) si mangiò una favolosa polenta, mai più mangiata altrove. Si invitano i frequentatori di questa indimenticabile trattoria a lasciare un ricordo su questo locale e sul grande Biagio, un vero e proprio signore.