Le quattro frecce. Classico della tribù dei cinque minutao che abita e pascola a Teramo. Il cafone che lascia l'auto, blocca il passaggio ma con quei cinque minuti pretende di dirigere il tempo di tutti anche di chi deve andare a fare una dialisi, una medicazione, un moto e modo per ricordare alla diversità di essere anche sfigato. Il cafone che non chiede scusa ma continua a sentirsi un essere superiore, a umiliare chi gli vive accanto e deve lottare per sopravvivere. Non c'è rispetto ma solo quella quattro frecce che evidenziano lampeggiando, il cafone ( scusa a Silone) a bordo.
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Un’evidenza incontestabile: la città di Teramo è piena di cafoni nei cui confronti ci dovrebbe essere tolleranza zero. E non mi riferisco solo al caso da Lei rilevato, pure grave, ma a tutti i vari comportamenti in antitesi ad ogni senso civico. Mi creda Falconi: sono schifato.