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La Meraviglia. Falco Pellegrino liberato dopo le cure dai Carabinieri Forestali di Teramo

di Anonimo
4 minuti

Giornata indimenticabile per i Carabinieri Forestali del Gruppo di Teramo e della Stazione Forestale di Torricella Sicura che questa mattina, intorno alle ore 11,  in località Pietra Stretta tra i  Comuni di Rocca Santa Maria e Torricella Sicura (TE), ad oltre 1000 mt di altezza sul livello del mare, hanno liberato un bellissimo esemplare femmina di Falco pellegrino (Falco peregrinus) che lo scorso 30 dicembre era stato rivenuto da un agricoltore di Ripattoni, comune di Campli, sulla sua proprietà, in evidente stato di schoc per un forte trauma da impatto contro un traliccio. I proprietari del fondo  hanno subito allertato il servizio di emergenza ambientale 1515 ed il Falco pellegrino è stato affidato nelle mani del  Comandante la Stazione CC Forestale di Torricella Sicura che, a sua volta, considerato la delicatezza della situazione e il grande valore ecologico dell’esemplare, ha prontamente avvisato l’Ufficiale Veterinario del proprio Reparto attivando, in tal modo, la catena di soccorsi.

Le condizioni dell’animale sono apparse subito critiche a causa di un ampio ematoma nell’ala destra a livello dell’articolazione omero-radio-ulnare, e dei sintomi neurologici conseguenti al trauma cranico ricevuto che ha temporaneamente compromesso la vista all’occhio destro (con evidente ifema) ed il controllo del movimento e della forza, sempre sul lato destro(emiplegie).

Il Pellegrino è stato inizialmente stabilizzato e curato dal Ten. Col. vet. Cassandra Vantini, del Gruppo CC Forestale di Teramo, insieme al Dott. Umberto Di Nicola, Medico Veterinario del Parco Gran Sasso Monti della Laga, e, successivamente, sottoposto ad esami radiografici presso la Clinica Veterinaria Universitaria di Teramo, con la quale esistono importanti rapporti di collaborazione ormai consolidati.

Fortunatamente l’animale non ha riportato fratture conseguenti al trauma quindi non è stato necessario sottoporlo ad interventi chirurgici ma il recupero ha richiesto, comunque, oltre due mesi di cure quotidiane e riabilitazione neuromotoria, possibili anche grazie alla collaborazione dell’associazione ENPA territoriale che ha messo a disposizioni locali adeguati.

Per i rapaci come il falco pellegrino, perfezionisti del volo e specialisti delle picchiate, è indispensabile che la guarigione sia completa e che la funzionalità delle ali sia recuperata appieno, altrimenti l'azione di caccia viene compromessa e il soggetto non riesce a catturare le sue prede soccombendo inevitabilmente.

Perfettamente guarita, la bellissima Pellegrina è stata liberata, sotto la supervisione dai Veterinari che l’hanno recuperata, proprio dal Comandante della Stazione di Torricella Sicura che l’aveva soccorsa, in un terrazzo naturalistico spettacolare come quello di Pietra Stretta, inserito tra i Monti Gemelli e le Montagne della Laga.

La liberazione dell’animale è stata un’emozione unica,  difficilmente spiegabile a parole: dopo il lancio c’è stato un brevissimo momento di incertezza che ha lasciato tutti senza fiato ma poi la Pellegrina ha subito recuperato il governo dell’aria,  approfittando di una corrente ascensionale, ed ha deviato il volo verso del mare, in direzione dei luoghi da cui proveniva e nei quali, sicuramente, tornerà a cercare il proprio compagno perché i falchi, come i lupi, sono animali monogami e le coppie rimangono legate per tutta la vita.   

Oltre al grande valore simbolico che si racchiude dentro un evento del genere, soprattutto in occasione di un giorno particolare come quello della festa internazionale della donna, è importante sottolineare come la grande sensibilità delle persone, sempre più attente a segnalarci questi ritrovamenti, e la straordinaria sinergia tra i soggetti coinvolti, in modo diverso, nel soccorso e recupero degli animali selvatici in difficoltà, abbia davvero fatto la differenza tra la vita e la morte di questo meraviglioso Falco pellegrino, un animale che nobilita e rende unica la biodiversità del nostro territorio  .

I Carabinieri Forestali non sono nuovi a queste prodigiose attività di recupero di fauna selvatica particolarmente protetta ma è sempre importante  sensibilizzare la popolazione a segnalare prontamente analoghi casi di rapaci  in difficoltà affinché il meccanismo dei soccorsi si attivi prontamente e si possa organizzare una adeguata azione protezione, riabilitazione e successiva liberazione degli animali in natura, obiettivo finale di ogni nostra azione.   

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Commenti

Sinceramente commossa per questo gesto di sensibilità e civiltà, non capisco però perché a Teramo non esista un gattile e tanti gatti randagi muoiano sulle strada. Questa non è civiltà. Al nord ciò non succede e l'adozione di un animale è una procedura complessa rispettosa della VITA!