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Il Lungo Fiume di Teramo tra bellezze e pericoli...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Aironi bianchi e cinerini, volpi, di notte cinghiali e poi ricci, istrici e tanti altri animali.
Bellezze uniche per una natura urbanizzata che avrebbe potuto avere un altro presente con un anello ciclo pedonale che da Montorio arrivava al mare attraversando Teramo.
La politica amministrata ci ha regalato per anni la consueta mancata manutenzione condita con la maleducazione civica di chi danneggia e sporca un proprio bene.
Ottusità e ignoranza.
Nessuno ha investito in idee e progetti su questo spazio invidiato da gran parte dell'Italia.
La vera Mare e Monti. 
Le cose cambieranno?
Cultura, sociale e ambiente mentre le transenne sono state nuovamente lanciate tra i cespugli con il pericolo di morte in agguato dietro la curva del ponte, a cui nessuno ha posto riparo attraverso una progettualità  in somma urgenza.
Le staccionate rotte?
L' albero secco che insiste sul ponte?
Il letto del fiume Tordino completamente esausto di rifiuti e di tronchi?
Nessuno legge. Nessuno scrive.
A Teramo non succede mai nulla ma tutto è possibile.
Il prossimo articolo sarà di cronaca e di un incidente che si poteva evitare...scommettiamo?

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Commenti

Tranquillo, abbiamo il nuovo sindaco che risolverà tutto...... scommettiamo ?

IL 14 luglio p.v. saranno inaugurati a Limone sul Garda (Brescia) i primi due chilometri della spettacolare Ciclovia del Garda, lunga oltre 140 km, opera unica a livello mondiale che - di certo - incrementerà sensibilmente le presenze turistiche nelle province di Trento, Verona e Brescia. Peccato che qui da noi tanta beltà non venga valorizzata e non sia stata realizzata - almeno - la pista ciclo-pedonale Teramo - Giulianova (che si sarebbe riallacciata alla Ciclovia Adriatica) lungo il corso del Tordino, opera della quale si parla da lustri e che doveva essere attuata- se non ricordo male - dall'ATER. Quali intralci si sono avuti per la sua realizzazione? Si auspica che adesso i sindaci dei Comuni interessati si attivino per il suo compimento e lancino una campagna di sensibilizzazione ambientale per la tutela di questi siti e - chi di competenza - provveda alla loro bonifica.
Certo, meglio - ovviamente - se quest'opera partisse da Montorio al Vomano dove - a Piane di Collevecchio - come molti ricorderanno - furono rinvenute nel 1989 sorgenti di acque salse e sulfuree ufficialmente riconosciute come "acque termali".
Come mai questa scoperta - anche se la domanda, apparentemente, può sembrare come un cavolo a merenda - non ha attratto investitori per la costruzione di un Centro Termale (dove logicamente dovrebbe transitare anche l'auspicata pista ciclo-pedonale) che avrebbe potuto avere riflessi positivi sul turismo e sull'occupazione in Provincia di Teramo? Si auspica, al riguardo, un'inchiesta de "I Due Punti".
Distinti saluti.
Domenico Crocetti

Ma il sindaco se l'è mai fatto un giro per il lungofiume???

Anzi, rettifico......lo sa che a Teramo c'è un lungofiume,???????