TORQUATO: Sei tornato da poco o da tanto, Battista, da Teramo?
BATTISTA: E’ già un pezzetto. Pensavo che fossi andato anche tu e ti ho cercato in piazza, mi sono meravigliato di non trovarti.
TORQUATO: Non ci sono andato a Teramo.
BATTISTA: E perché?
TORQUATO: Scendendo verso Teramo, mi sono imbattuto per caso in Attanasio che andava a Montorio e sono andato con lui.
BATTISTA: Era viva o morta Montorio?
TORQUATO: Vivissima. E Teramo?
BATTISTA: Vivissima. Sta ancora male per alcune ferite, ma da altre comincia a guarire e alcune se le sta ancora leccando.
TORQUATO: E chi le ha inferte queste ferite si trova ancora in città?
BATTISTA: Sì.
TORQUATO: E come mai non si trova in pericolo, come dovrebbe?
BATTISTA: Valorosi e virtuosi si credevano, o Torquato, e molto si lodavano e ancora si lodano.
TORQUATO: E si sbrodano.
BATTISTA: Non c'è nulla di strano, ma ci sarebbe da meravigliarsi molto di più se li ritenessero tali anche gli altri.
TORQUATO: Non avevano fretta di tornarsene a casa. Per quanto li si pregasse e glielo si raccomandasse, non volevano. Poi furono costretti per aver perso le elezioni.
BATTISTA: E, a quanto pare, fecero bene.
TORQUATO: Ma quali sono i miglioramenti prodotti dai nuovi? Che hai trovato di nuovo a Teramo? Avresti modo di raccontarmelo?
BATTISTA: No, non certo almeno, così, a parole. Non è facile, dovrei tornare a casa, buttare giù delle note, e in seguito, a mio agio, ripercorrendo i ricordi, li dovrei trascrivere. Solo in questo modo potrei essere esauriente nel raccontarti le novità teramane.
TORQUATO: Anche tempo addietro ti ho sentito dire questo, e talvolta sono stato deluso nel sentirti magnificare novità che poi, a sentirle descrivere, non mi sembravano poi tanto da magnificare.
BATTISTA: Questa volta non corro questo rischio.
TORQUATO: Ma cosa ci impedisce di prendere in esame ora queste novità? Tanto più che ora io devo riposarmi perché mi sono stancato a Montorio.
BATTISTA: Non è facile parlarti del presepio vivente, della notte di Capodanno, di Cristina d’Avena, di Ermal Meta, del presepio di Castelli, dei più soldi nelle casse, del nuovo sindaco che presenzia ad eventi culturali, della riapertura della Pinacoteca…
TORQUATO: E mi parlerai anche dell’uccisione del cigno della Villa, dei furti in appartamento, delle spaccate dei finestrini delle auto, delle sconcezze della Team?
BATTISTA: Vedo che sei informato anche tu, ma chi te le ha raccontate queste cose?
TORQUATO: Non pretenderai di essere la mia unica fonte di informazione riguardo alle vicende teramane.
BATTISTA: No, non lo pretendo, ma se hai altri informatori… rivolgiti a loro.
TORQUATO: E’ che di te mi fido, degli altri no… mi dicono cose incredibili.
BATTISTA: Quali, ad esempio?
TORQUATO: Per esempio che la Soget ha inviato a mezza città richieste di pagamento per somme non dovute, per balzelli già pagati, per seconde case inesistenti, per prime case diventate duplici e anche triplici, con indirizzi sbagliati. Mi ha parlato di alcune vicende del Ruzzo… di un vescovo che ha baciato la mano ad un ministro invece di farsela baciare… delle buche nelle strade che sarebbero ancora tante…
BATTISTA; Beh…
TORQUATO: Non vorrai certo dirmi che queste cose siano vere.
BATTISTA: Beh…
TORQUATO: Perché fai quella espressione? Sono forse vere?
BATTISTA: Senti, la prossima volta che lasci Frondarola, fai meglio ad andare a Teramo che a Montorio. Buonasera, compare.
TORQUATO: Buonasera, Battista, stammi bene.
Foto Sergio Scacchia
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Commenti
cavolata...
Non posso ma non voglio credere che Monsignor LEUZZI possa aver baciato la mano del Ministro Salvini la cui visita ricevuta,probabilmente non era certamente istituzionale,voglio sperare.Come sopra raccontato da Torquato a Battista.
Grazie, prof. Serpentini. Per la sua capacità di sintesi e per la sua coerenza.