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Quando in Abruzzo si potranno prevedere i picchi pandemici da Covid 19 con una semplice analisi delle acque reflue?

di Giancarlo Falconi
2 minuti
Validata al livello nazionale nuova strategia per anticipare picchi pandemici.

In Liguria è stata messa a punto una nuova metodica di monitoraggio delle acque fognarie per la presenza di Sars-Cov-2, che permetterà di stimare l’andamento dei contagi con due settimane di anticipo rispetto ai mezzi tradizionali. La tecnica, frutto della collaborazione fra Regione, Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure) e Università degli Studi di Genova, e già applicata a 27 depuratori sul territorio regionale, è stata dall’Istituto Superiore di Sanità e potrà ora essere adottata su scala nazionale. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nell’esprimere la propria soddisfazione per il risultato raggiunto, ha spiegato che “il sistema consente di rilevare l’andamento territoriale del contagio con 14 giorni di anticipo rispetto al tracciamento tradizionale, effettuato con l’uso dei tamponi, e rappresenta quindi uno straordinario strumento per assumere decisioni tempestive e mirate, soprattutto in questo momento di riapertura progressiva del Paese”. Proprio per potenziare il sistema di monitoraggio e controllo della virologia ambientale, la Regione Liguria ha investito quasi mezzo milione di euro in due anni. ( Panorama Sanità).

Non è solo la Liguria che sta applicando questa strategia sanitaria.
Regione LOmbardia. Giugno 2020. ( 1 anno fa) 


"L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha rinvenuto tracce del virus Sars-CoV-2 nelle acque reflue di Milano e Torino a partire dal mese di dicembre dell’anno scorso. Lo studio, in via di pubblicazione, è stato condotto da Giuseppina La Rosa del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute del Dipartimento di Ambiente e Salute e dal suo gruppo di lavoro in collaborazione con Elisabetta Suffredini del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica veterinaria. 
L’attività di ricerca virologica ha preso in esame 40 campioni di acqua di scarico raccolti da ottobre 2019 a febbraio 2020 e 24 campioni di controllo per i quali la data di prelievo (settembre 2018 - giugno 2019) consentiva di escludere con certezza la presenza del virus. 
“I risultati – spiega La Rosa – sono stati confermati nei due diversi laboratori con due differenti metodiche e hanno evidenziato presenza di RNA di SARS-Cov-2 nei campioni prelevati a Milano e Torino il 18/12/2019 e a Bologna il 29/01/2020. Nelle stesse città sono stati trovati campioni positivi anche nei mesi di gennaio e febbraio 2020, mentre i campioni di ottobre e novembre 2019, come pure tutti i campioni di controllo, hanno dato esiti negativi”. 
Questa ricerca contribuirà a tracciare la circolazione del virus in Italia e a strutturare una rete di sorveglianza insieme ad Arpa e ad Ispra. ( Acss).


In Abruzzo?

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Ottimo spunto, lo potrebbe attuare il Ruzzo?