Il Consiglio Comunale di Montorio al Vomano ha approvato il Rendiconto della Gestione 2023 e le tariffe 2024 della TARI.
Il saldo in conto corrente all’inizio dell’anno 2023 era di circa 7,5 milioni di euro e al 31 dicembre ha superato i 15 milioni di euro.
Nel 2023 il Comune ha incassato 30 milioni di euro e ne ha spesi 22 milioni.
In totale l’avanzo di amministrazione è pari a 2 milioni di euro. Sottraendo il fondo crediti dubbia esigibilità - ossia le risorse accantonate per i crediti, come i tributi, difficili da riscuotere perché vecchi -, la parte accantonata per il fondo contenziosi e la parte vincolata si arriva a – 980.000 euro.
“Il segno meno è solo virtuale – spiega il sindaco Fabio Altitonante – perché abbiamo già ottenuto nuove risorse e abbiamo tenuto da parte cifre maggiori per prudenza.
In particolare, nelle scorse settimane il Presidente Marsilio ha firmato un decreto che riconosce al Comune una sopravvenienza attiva di + 720.000 euro, perché siamo riusciti a dimostrare che ci erano dovuti fondi anticipati dal Comune anni fa e non richiesti a causa di una gestione superficiale. Inoltre, sono in arrivo altre sopravvenienze attive che copriranno spese pagate erroneamente negli anni passati con fondi comunali.
Come si legge nel rendiconto, poi, abbiamo accantonato una cifra importante nel fondo contenziosi, circa 400.000 euro, anche se siamo certi che non serviranno.
Ad esempio, abbiamo bloccato in via precauzionale 100.000 euro per la causa temeraria intentata dalla società Mo.Te., che non ha impugnato la revoca sindacale del contratto per gravi inadempienze, ma ha citato il Comune per l’anticipo della risoluzione. Alla luce delle gravi perdite della società, con una perdita nel 2023 di circa 2 milioni di euro e perdite mensili nel 2024 di quasi 40.000 euro con debiti per circa 4/5 milioni di euro, la Mo.Te. dovrebbe al contrario ringraziarci. La causa della Mo.Te. è stata un tentativo maldestro per poter mettere nel proprio bilancio potenziali entrate per circa un milione di euro, ma il gioco non è riuscito, anzi dai numeri sembrerebbe che la società sia ormai tecnicamente fallita.
Evidenziamo che negli anni passati il fondo contenziosi era pressoché inesistente, nonostante il nostro Comune abbia dovuto pagare fior di quattrini per cause vecchie perse e pendenti da decenni. Nel 2022, ad esempio, il Comune ha pagato circa 336.000 euro per un contenzioso nato da un esproprio di anni prima su un’area di pochi metri quadrati in piazza.
Infine, il piano vendite di immobili non strumentali per il Comune sta portando ulteriori risultati positivi.
Proprio in questo Consiglio, tra l’altro, abbiamo approvato la vendita di due aree nella zona industriale per un totale di circa 100.000 euro”.
Il sindaco ha poi analizzato lo storico della spesa e del conto corrente del Comune.
“Negli anni tra il 2016 e il 2019 il Comune aveva una spesa notevolmente superiore a oggi. In quegli anni, però, opere pubbliche, manutenzioni e servizi erano inesistenti. Allo stesso modo, fino al 2019 i conti correnti del Comune erano in profondo rosso: meno 3 milioni nel 2015, meno 4 milioni nel 2016, meno 7,8 milioni nel 2017, meno 8,5 milioni nel 2018, meno 4,2 milioni nel 2019. Migliaia di euro sono stati bruciati in oneri finanziari.
La domanda sorge spontanea: come venivano utilizzati i soldi dei cittadini montoriesi?
Oggi il Comune ha un bilancio sostenibile, che ci permetterà nel tempo di garantire standard elevati per i servizi, che abbiamo creato, per i cittadini e per continuare il restiling della nostra bella Montorio”.
Rispetto alla TARI, Altitonante sottolinea il lavoro fatto in questi 3 anni per renderla più rispondente alle spese reali per garantire la pulizia e il ritiro dei rifiuti di cittadini e imprese montoriesi.
Con il nuovo piano economico finanziario, ci siamo accorti ad esempio di come la società Mo.Te. non calibrasse correttamente la ripartizione tra i costi fissi, come lo spazzamento delle strade, e i costi variabili, cioè quanta spazzatura produce effettivamente ogni utenza.
Apportando queste correzioni e nonostante gli aumenti prezzi generali dovuti all’inflazione, siamo riusciti a mantenere le tariffe quasi stabili, con al massimo piccoli aumenti sostenibili”.
Sono confermate, infine, le scadenze delle rate della TARI: 30 luglio (prima rata o rata unica), 30 settembre e 30 novembre.
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