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In ricordo del Maestro Sabatino Calandrini...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Sapete come è nato il color crema?
Si narra che dopo 72 ore consecutive di lavoro durante la festa di San Giuseppe, la zeppola perfetta, formata, impastata, ammassata, giocata, rigirata, amata, fritta e forgiata dalle mani del maestro Sabatino, sia stata l'ultima, quella che riusciva ad essere ballerina con tutto l'inzuccherato. 
Unica tra il giallo e il marrone più timido, la crema pasticcera di una nonna lontana con la pentola in alluminio. 
Il cucchiaio in legno legato da uno spago e la pietra in marmo.
La pasta perfetta per Sabatino Calandrini era la famiglia.
Il suo laboratorio, i suoi figli, sua moglie, il dolore per una perdita lontana e mai dimenticata, la tradizione di padre in figlio e il bombolone con le mani di Barbara, a imparare di gusto, il valore della domenica.
Quelle piccole mani attaccate ai sapori di papà avrebbero raggiunto tutta Teramo.
La foto degli 80anni gli apparteneva per il lignaggio di un Gran Sasso che indossava di alba e tramonto i suoi pensieri e la sua firma.
In calce di un teramano che per lustri ci ha reso orgogliosi.
Bonum hominis.
Nostro ricordo a vita.
 

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Unito al dolore dei familiari e dei parenti della Famiglia Calandrini nel ricordo di una gloriosa pasticceria che ha segnato la storia della nostra città e che è rimasta indelebile nel ricordo di tanti cittadini teramani e di tanti turisti.