Salta al contenuto principale

Abruzzo. Timbra a lavoro e va a fare i fatti suoi. Aperta una inchiesta.

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Non vi dirò in quale provincia e per quale ente pubblico esiste una inchiesta da parte di una Procura, di una Forza di Polizia su chi "timbra" e poi inizia a fare altre cose invece che lavorare. Una inchiesta che è arrivata al termine e che potrebbe aprire ad altre inchieste simili come un domino etico. Massimo garantismo ma sembrerebbe che le prove raccolte siano assolutamente schiaccianti. Video, foto e un sistema di confronto tra i vari orari della "timbrata" e le ore effettive trascorse in ufficio o nell'ambito del lavoro. Attendiamo i primi riscontri pubblici per non andare a violare il segreto istruttorio ma siamo convinti che sia solo l'inizio di una indagine che potrebbe iscrivere altri nomi nel registro degli indagati. 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Ricordati che a Teramo, un colletto bianco non andrà mai in galera.
Anzi, se becca una condanna è un merito. Farà carriera.

"AL" lavoro

La colpa è anche di chi non controlla...evidentemente faceva un lavoro non necessario ......

😆😆😆😆

Scoperta dell'acqua calda, per quelli che campano di tasse altrui, i sia dicenti non evasori è una prassi normale e tollerata dalle famose toghe r....in tutto lo stivale. In Italia comandano i delinquenti.

Sempre in una PA abruzzese, hanno divelto il marcaore a impronta digitale il primo giorno che l'hanno installato... Ora c'è una videocamera che sorveglia il dispositivo.

Il responsabile dell' ufficio dormiva? O era colluso connivente.

Nino, siete voi a campare con le tasse dei dipendenti