Quel piatto tirato a lucido è il paradiso dello Chef.
Enrico, Piero e Riccardo.
Quando la portata ti torna in cucina vale come un inchino, come il tocco del bavero del cappello, come il baciamano sotto un tetto, come un si gentile e come una pacca sulla spalla. L'orgasmo dell'amante e l'orgasmo dell'amore; l'orgasmo del palato di un amore, amante.
Pietro e Marcello Perpetuini ( figli dei meravigliosi Domenico “Mimì” e di Giuseppina Bartolacci )
La fassona circondata da uno zabaione salato con un pò di guanciale a richiamare il sentore di una carbonara; il filetto di tonno scottato con striscioline di cipolline fritte. Monti e mare. La Teramo da assaggiare e da vedere.
“La sola arma che tollero, è un cavatappi", declamava Jean Carmet o come Mario Soldati " Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.” e l'arma bianca di quel nettare che si scioglie, scegliendoti.
Fuori ancora una volta i nostri musei sono chiusi; i nostri scavi archeologici; il nostro castello.
Teramo ha quel Ristorante da cinque generazioni che anima il corso vecchio. Ecco, L'Enoteca Centrale vale un viaggio non come turisti ma come ospiti ( cit.)
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