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I pazienti guariti e il richiamo da Tac. IL rischio radiologico?

4 minuti

Ciao Giancarlo,

da mia lettura del Centro,  https://www.ilcentro.it/teramo/teramo-la-asl-richiama-i-pazienti-guariti-dal-covid-1.2441235 ho notato che ad Atri si programma di richiamare tutti i pazienti Covid-19, o una buona parte, per fargli una TAC ai polmoni. Mi scuso per la lunghezza dell’intervento, ma nutro svariate perplessità da cittadino e da collega.
Il rischio di applicare TAC alla popolazione con pochissimi sintomi o asintomatica è radiologico e, ancor più reale se viene usato contrasto. Non su una dozzina, ma su centinaia di persone, il rischio aumenta e non di poco.

Da un punto di vista strettamente clinico, il dato sugli effetti a medio-lungo termine del virus sui polmoni può essere raccolto in maniera meno invasiva (test di funzionalità polmonare, walk-test di 6 minuti, ecc.), che è anche molto spesso piu’ predittiva sulla prognosi e sul recupero del malato.

Ovviamente con la TAC si fa piu’ ‘notizia‘, perché ci sono immagini e si può magari pubblicare lo studio su riviste più prestigiose, e costa tanto di più. Ma per una patologia interstiziale che si teme divenire cronica, una TAC ripetuta cosi’, a qualche mese, in tutti, potrebbe avere anche scarso valore.

Quanto agli aspetti organizzativi,  ed in relazione ai costi, sarebbe  interessante conoscere le modalità di finanziamento, visto che le risorse ad oggi sono limitate per eseguire studi TAC per motivi urgenti (a Teramo la notte fini a poco tempo fa non c’era nemmeno il radiologo TAC fisso in ospedale, esperienza personale), e per esami di immagine non di rado si va fuori provincia o regione.

C’e poi un aspetto etico . Alla gente si dice ‘ti richiamiamo per farti un test gratis che da’ informazioni importanti (verbatim)’.  Forse non si dice, con piu’ trasparenza: ‘Caro Paziente, stiamo facendo uno studio che implica un test da eseguire che potrebbe essere fonte di danno, e che non è strettamente indicato, e che costa (al pubblico?) dei soldi e a te il tuo tempo-non retribuito- per vedere se troviamo danno che potremmo anche quantificare con un’altra metodica, e questo danno sarebbe comunque irreversible, e questo test potrebbe non avere alcun impatto sulla tua salute, e potrebbe, se positivo, causare anzi angoscia e consapevolezza per una possibile malattia cronica per cui non abbiamo trattamenti...e così via.

Non e’ ortodosso attingere a una popolazione di pazienti appena dimessi, far tornare gente in ospedale o in ambulatorio col pretesto della gravita’, e poi fargli frettolosamente firmare un consenso informato in loco, come gia’ successo in Veneto per studi sulla ripetizione del tampone nella popolazione generale (in quel caso i titolari del brevetto del tampone sembra fossero fra gli autori dello studio). Come vedi non sono implicazioni etiche da prendere alla leggera, pur apprezzando buona volontà e iniziativa.

Poi qualche considerazione sulle risorse del nostro sistema e sulla loro allocazione. Ti ricordo che la TAC di screening per i soggetti a rischio per i tumori polmonari (fumatori, etc) che è ora raccomandata dalle linee guida internazionali, e che si effettua con dosi basse di radiazioni e nessun contrasto, da noi non si fa (cosi’ il sito web ASL https://www.aslteramo.it/prevenzione/screening/ ).

Per non parlare di altre misure di salute pubblica che per vari motivi (colonoscopia, mammografia annuale ecc ecc) non si riesce spesso a programmare secondo i tempi necessari.

Sono certo che i colleghi di Atri, in prima linea nell’emergenza, comprenderanno queste fortissime limitazioni dello studio, a cui credo abbiano aderito come centro locale. Quindi le limitazioni del disegno dello studio e alcune delle altre magagne non sarebbero da imputare a loro.

Per quanto nobili le intenzioni, mi pare che quanto finora descritto sulla stampa locale con entusiasmo non corrisponda ne’ a criteri di buona pratica, ne’ a ragionevole distribuzione delle risorse, al di la’ dello slancio piu’ che lodevole nel voler seguire attentamente tutti i pazienti dimessi.

Qui non si tratta solo di buona o mala sanità, o di sterili polemiche, ma di sicurezza, etica, significati scientifici e di gestione di risorse. Immagino che ci giungeranno presto ragguagli e chiarimenti.

Lettera Firmata

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Commenti

meglio della tac non c'è niente....