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Teramo: Durante i controlli per il covid 19 aggredito un vigile urbano....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Un semplice e oramai rituale controllo per il covid 19 nel rispetto del decreto legge è diventato il teatro di un aggressione violenta a un pubblico ufficiale nella zona del Parco Fluviale. 
Il Poliziotto Locale è stato trasportato al pronto soccorso e mentre scriviamo è in attesa di essere refertato perchè avrebbe subito dei colpi in faccia, mentre l'aggressore è stato fermato e portato al comando della polizia locale di Teramo per l'identificazione e la denuncia.
La redazione de I Due Punti esprime massima solidarietà al vigile aggredito e ai suoi colleghi. 

Articolo in aggiornamento...

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La situazione sta degenerando e a tratti può diventare esplosiva. Si oarla di una fase2 a meta maggio. Tempi lunghi... troppo lunghi per un sistema che gia era in agonia prima del coronavirus.altroproblema di cui poco si parla riguarfa la ricostruzione. Gli effetti di questo blocvo avranno riflesso su un sistema gia fortemente fermo e quindi nuovi anni e anni. Ricordo che il lockdown in abruzzo marche umbria e lazio era esistente prima del virus in molte zone dove ormai il sisma aveva fatto piazza pulita e dove rimangono macerie e vegetazione selvaggia...

Il vigile urbano è una persona a me molto vicina (non voglio svelare chi è lui e nemmeno chi sono io, per motivi diversi). Oltre al dispiacere e al dolore che provo per un'aggressione così vile e codarda (sì perché chi si scaraventa contro gli altri e pensa di risolvere i problemi con la forza non è altro che codardo, non certo coraggioso) nei confronti di una persona a me molto cara, vorrei porre alcuni accenti importanti sulla vita personale professionale di certe categorie di lavoratori.

1) Innanzitutto un vigile urbano è un essere umano (in questo caso anche marito e padre di famiglia). In quanto tale merita il rispetto che, almeno in teoria, dovrebbero avere tutte le donne e gli uomini di questo Pianeta
2) Al contrario di quello che spesso si pensa, i vigili urbani (chiamati anche poliziotti locali o, più comunemente "guardie") svolgono un lavoro vituperato da molti cittadini. Sono visti spesso (quasi sempre) come gli "scocciatori" che ti multano quando sei in divieto di sosta; quelli che vanno a spasso a piedi o con l'auto del Comune senza fare un c****; quelli che "quando ci servono non ci sono mai" (salvo poi subire lamentele e insulti quando ci sono e fanno il loro dovere, comminando le tanto odiate "multe")
3) Sono considerati privilegiati, rispetto ad altri, perché portano la divisa e "si fanno forti" per questo fatto

Ora, voglio dire a tutti coloro che hanno sempre pensato le cose che ho elencato che i vigili sono persone come altre e che, tutti noi, al loro posto, cercheremmo di fare il nostro dovere (imposto dalle leggi ma anche dai "comandi" di chi è un nostro superiore).
Molti italiani hanno la brutta abitudine di scagliarsi addosso a certe categorie di lavoratori (a turno può essere il vigile, il poliziotto, il professore, il medico, l'impiegato statale, ecc.) salvo poi lodarli e chiamarli "EROI" così come stanno facendo con gli infermieri e i medici, spesso malmenati, financo nei pronto soccorso, e spesso per motivi e mentalità camorristico-mafiosa.
Così anche i vigili urbani: non sono degli eroi (quando succedono cose incresciose) e non sono dei santi. Ci sono quelli che si comportano bene e quelli che non svolgono il proprio lavoro. Così come tra i poliziotti, i professori, i medici, gli impiegati statali, ecc.
NON BISOGNA FARE DI OGNI ERBA UN FASCIO. NON BISOGNA SPARARE NEL MUCCHIO.

Ultima cosa: fateci caso, tra le forze dell'ordine, quelle considerate "poco importanti" (dalla maggior parte di noi) sono proprio i VV.UU. Se si incontra un poliziotto, o un carabiniere, difficilmente si alza la voce, difficilmente ci si contrappone e ci si rifiuta di dare le generalità e i documenti personali. Sarà perché i primi hanno pistole e, a volte (nei posti di blocco) mitra che i VV.UU. non hanno mai portato? Se a quest'ultima domanda la risposta dovesse essere positiva, allora dovremmo farci, tutti noi, un bell'esame di coscienza, e dire che, forse un pochino, la responsabilità del vigile aggredito è anche la nostra.
Finisco con una domanda: a che serve far portare delle pistole ai VV.UU. se non possono nemmeno esercitare quell'autorità che viene riconosciuta a poliziotti e carabinieri (senza nemmeno scomodare la forza di legge)? E perché lo Stato, soprattutto in momenti così difficili, in cui i tossici e i ludopatici vanno completamente in "tilt", non affianca ai vigili qualche poliziotto o carabiniere?