Come definire questi scarti della civiltà urbana di Teramo. Non è una questione di fede ma di educazione, di cultura, di rispetto, di cura, di eleganza e di anima. Sporcare la teca della madonnina che adorna di lumini e preghiere, le mura della Regina Margherita è un atto vile e da vigliacchi. Pavidi generazionali che andrebbero impiegati nei lavori socialmente utili.
Avevamo scritto sull'Istituto Regina Margherita di Teramo.
"Da Tre anni a più di cento anni.
Il nuovo Istituto Regina Margherita di Teramo per volere dell'asp 1 del commissario Roberto Canzio, dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione, con il dott. Dott. Piergiorgio Tittarelli, la Promedia dell'Ing. Raffaele Di Gialluca, la Regione Abruzzo per l'attenzione dell'ass. Roberto Santangelo, offrirà servizi per i più piccoli fino a una Rsa per ospiti gravi da 40 posti a cui, ci dichiara Canzio- si andranno ad aggiungere altri 40 posti dalla struttura di via Taraschi.
Una cittadella a servizio delle fasce deboli.
Come è stato possibile bruciare in questo modo i tempi? Grazie anche alla curiosità, all'amore per il proprio territorio dell'Ing. Di Gialluca che aveva affrontato in passato il restauro del Regina Margherita, lo stesso Di Gialluca, si augura l'inizio dei lavori per la meravigliosa chiesa dei Cappuccini e il suo altare. "
Nel frattempo segnaliamo al commissario Canzio la grande incuria degli alberi dell'Istituto e la necessità immediata di pulizia e di manutenzione. Una questione di sicurezza.
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Commenti
Si fanno solo chiacchiere i lavori non partono e il tempo scorre lento con un degrado insopportabile...tre anni 4 annni ecc...per recuperare il regina Margherita dall inizio dei lavori a conclusione con varie difficoltà ci vorrà un decennio
Frutto del relativismo nichilista di questa società finita di pervertiti.
Il cancro avanza....
I nostri figli (e nipoti) ci malediranno!