Il campo largo.
Core criticò tanto Alessio D'Egidio, consigliere comunale e segretario provinciale di Azione, da rischiare ora, di entrare in quel gruppo misto che sa molto di terzo forno con panetteria a seguito. A Teramo come lievito madre della politica dei Padri non è rimasto più nulla. In politica bisogna stare attenti alla morale e alle stroncature. Ciò che è lievitato non è un rimpasto ma la quinta essenza dello spuntino. Un fast food politico veramente offensivo che porterà a rivestire del ruolo di assessore ai lavori pubblici quel Marco Di Marcantonio che avrebbe meritato l'immediata investitura per sostituire Cavallari. Il sindaco avrebbe potuto far risparmiare tre mesi alla Città di Teramo che presto dovrà guardare negli occhi i Cittadini e spiegare della chiusura di Corso San Giorgio al mercato per i tanti cantieri che apriranno e per la tardiva fortuna di tutte quelle famiglie. fuori da otto anni di casa; qualcuno dovrà anche chiarire perchè i cantieri si avvieranno tutti insieme, la famosa ricostruzione veloce; qualcuno dovrà anche delucidare sui tanti cantieri che apriranno e su quelli fermi al palo dell'assenza della politica; qualcuno dovrà raccontare dei conti del Mo.Te e della TEramo Ambiente e del rapporto di Teramo Capoluogo con il Bim e il Ruzzo; qualcuno dovrà spiegare se è vero che si mantiene Pina Ciammarricone. assessore alle non risposte. solo per un futuro accordo alle politiche; qualcuno dovrà spiegare la visione dei prossimi quattro anni e quali impegni di spese si prevedono e attraverso quali atti. Andrea Core non può essere un problema o una scusa. C'è bisogno di buon Governo e di tanto coraggio. I Don Abbondio sono avvertiti...
Commenta
Commenti
Fossi in loro avrei imbarazzo a camminare per Teramo
Perché hanno trovato uno che ha avuto il coraggio di accettare la delega ai lavori pubblici del comune di Teramo??? Azz.....