Teramani un po' più poveri. Anche a Natale, soprattutto a Natale. O almeno lo è una certa fetta di teramani. Quella che è stata inghiottita e che una volta si chiamava ceto medio. Metti, del tipo un borghese piccolo piccolo, hai presente? E non stiamo a rendicontare il già noto e stranoto. Non parliamo di cassa integrazione straordinaria, per l'amore di Dio che pare pure brutto farlo a Natale quando tutti, in linea teorica, sono più allegri e si sentono un cuore, guarda un po', che dentro gli batte più buono. Ci mancherebbe altro. E non parliamo di nuovi poveri, quelli che aspettano il pacco messo giudiziosamente insieme dal Banco e che invece del Pandono di oggi, quindici anni fa pandori e panettoni strafarciti con cremachantillycioccolatolimoncelloetuttalacompagnia si erano già stufati di sbocconcellarli già a fine novembre. Questi li escludiamo perché non sono in asse con il Natale come ci piacerebbe immaginarlo che fosse un po' per tutti. L'ultimo sabato prima di Natale ha fotografato i teramani un po' più poveri. Magari ci sbagliamo. Magari in giro c'erano solo quelli più sfigati, Precari. Senza tredicesima. Senza stipendio. In nero. A progetto. A prestazione saltuaria e occasionale. E tutte le altre amenità del caso. Pochi pacchetti e poche buste nelle mani dei teramani a passeggio. Vetrine da guardare che fortunatamente, o sfortunatamente, nemmeno ti lasciano troppa voglia di niente che tu non possa permetterti. Tutto intorno danza farlocca e ipnotica di musichette a tema. Lungo il corso. Tra gli scaffali del supermercato, pure di quelli discount che più discount non si può. Perchè tutto fa brodo e pure una musichetta può metterci del suo a motivare una spinta ad un acquisto svogliato causa un portafoglio decisamente “sottile”. Allora. Vediamo un po'. Se tu mi regalo il sapone all'olio d'argan che costa 3,50 euro(confezione compresa) io posso sempre contraccambiare con del pout pourri che ce l'ha in offerta il negozietto che sta chiudendo, proprio adesso a fine anno, sotto casa a soli 4 euro, se no ne costava 8. Ma ci pensi? Ci aggiungo una ciotolina da 1 euro che ho visto al bazar e ti sistemo per bene così. Gettonatissime anche le calze. Babbucce. Calzerotti. Collant coprenti. Sfiziosi. Purchè il prezzo sia compreso, o compresso?, entro i 10 euro. Caffettiere e zuccheriere che in due fanno 5 euro. Vuoi mettere ricevere un bel paio di calze per Natale? L'illusione di un regalo. Di cui non si ha bisogno perchè quello che invece servono sono certezze. Un accenno di stabilità. Che si legge anche tranquillità. Ecchecavolo ma te lo ricordi o no quando ogni anno a Natale trovavi l'anello infarcito del diamantino o il braccialetto d'oro...la borsa firmata...il capospalla...Anche molti vip teramani inclinano al risparmio natalizio. Fa politically correct. C'è chi prepara con le sue manine una boccettina di aceto personalizzato con targhette vergate a mano. Replicabile con l'olio...con la marmellata di peroncini e via dicendo...Intanto noi guardiamole vetrine. La musichetta incalza. Io compro il salmone per le tartine che è in offerta a 2,80 euro, 200 grammi, perchè è in scadenza. E chissà se questo lavoretto a progetto che ho me lo conservo pure per il 2011. Intanto compro il pout pourri. Ma la vogliamo finire? Questa città trasuda crisi. C'è o non c'è aperto un caso Teramo? I sindacati parlano o non parlano del massacro sociale silenzioso in cui sguazziamo? E allora qualcuno mi spieghi perchè devo regalare a qualcuno una saponetta. Il pour pourri non mi piace. Anzi, mi dà fastidio. E nessuno si offenda se ha pensato di regalarlo. Ma perchè Teramo non prende serenamente atto che non è un isolotto idilliaco e che la pacchia è finita, che gli anni'80 e pure quelli '90 sono finiti da un pezzo? Francamente, al di là dei valori religiosi, per i quali c'è il massimo rispetto ed una punta di invidia per chi ne ha il dono che rende il vivere sicuramente più lieve, ma che senso ha celebrare il Natale dello shopping finto per giunta? Quello dell' argan e del pout pourri. Davvero, no grazie. Lasciamo stare. Chi vuole, chi ne è capace si riprenda il suo Natale del cuore. Chi ha uno spirito laico cortesemente non si faccia sequestrare da obblighi e finzioni, dal fare e comprare perchè così fan tutti. Che il Natale faccia invece rima con la consapevolezza della necessità di un nuovo modo di vivere. Migliore. Peggiore. Dipende da che parte stai guardando il cielo. Comunque un modo di provare a ripartire. Buon Natale.
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