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Noterelle massoniche 10 – Cisalpina e dintorni…

di Elso Simone Serpentini
3 minuti

Sono sempre pronti ad accusare qualcuno che si occupa (dall’esterno) della massoneria e della sua storia, di vedere massoni ovunque. Lo fanno anche massoni che non ammetterebbero mai di essere massoni perché uno dei loro principali “antichi doveri” è quello di negare ostinatamente la propria affiliazione e quella dei confratelli.
Ma lo fanno anche non massoni che quasi non credono nella massoneria alla stregua di chi non crede ai fantasmi e hanno nei confronti di chi parla di massoni lo stesso atteggiamento che avrebbero nei confronti degli acchiappa-fantasmi.
Ma i massoni non sono fantasmi e non c’è nessun gusto ad acchiapparli, almeno come attività in sé. Ricercare riguardo a questo argomento deve sempre avere l’obiettivo di analizzare, di capire, di prendere coscienza della realtà, di ogni realtà.

Fatta questa premessa, confermo che non tutti i massoni teramani fanno parte di logge teramane, anzi negli anni è stata costante la tendenza dei fratelli teramani ad affiliarsi in altre logge, fuori provincia e perfino fuori dall’Abruzzo o all’estero. Tanti i motivi di questa scelta.
Il teramano, anche da massone, è sempre un po’ esterofilo e pensa che ciò che non è teramano e non si fa a Teramo (o ciò che viene da fuori Teramo) sia sempre migliore. Poi essere affiliati ad una loggia non teramana “fa chic” e  comunque tiene al riparo da occhi indiscreti.

Quando ci si riunisce per i lavori di loggia, siccome non è che si stia sempre con il cappuccio in testa, è bello non trovarsi in mezzo a certe facce che si incontrano ogni giorno, magari con un certo fastidio. Perciò avere in tasca la tessera di una loggia non teramana è sempre bello, e utile.
Da sempre, dicevo, i massoni teramani hanno preferito affiliarsi a logge non teramane, da quando dovevano farlo per necessità (perché a Teramo la loggia “Delfico” non era ancora rinata e a Pescara c’era il forte richiamo del mitico Diomede) a quando hanno preso a farlo per scelta, come moltissimi stanno facendo di questi tempi, entrando nelle logge di Pescara e di Chieti, sebbene in quella teramana ci sia il Presidente della Circoscrizione d’Abruzzo e Molise, Gino Zavanelli, sia pure in scadenza proprio in questi giorni).

Negli anni scorsi, a parte San Marino, che è sempre stata la meta preferita dei massoni teramani in vena di investimenti finanziari, è stata Milano la città alla quale i “fratelli” pretuziani hanno guardato con particolare attenzione. Mostro qui due foto di una tessera massonica di un massone teramano di cui ovviamente ho oscurato il nome (ma vi assicuro che si tratta di una persona notissima, che vediamo ogni giorno in giro per la città, persona degnissima e gradevolissima), che già nell’anno massonico 1973 (come si legge nella tessera, controfirmata dal Venerabile e dal Gran Segretario) era affiliato alla Rispettabile Loggia Cisalpina n. 845 di Milano, appartenente alla Massoneria Italiana Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani, in regola con le tasse e quindi “confratello” a tutti gli effetti.

La tessera viene gelosamente custodita nel portafoglio, un po’ gualcita, ma resa gloriosa dal mitico scotch, e costituisce certamente un vanto, anche per la sua antichità, per il possessore.
 Invito altri possessori di cimeli come questo a mostrarli. I Gran Maestri della Massoneria italiana non si affannano ogni giorno a parlare di “trasparenza”?

 

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Commenti

Fuori i NOMI
Ci sono i massoni a Teramo quindi ???
il brutto delle logge massoniche italiche è che hanno fatto entrare cani e porci, un nome per tutti silvio berlusconi tessera 1816 della p2 la massoneria italica andrebbe riformata anzi azzerata e ricominciare da capo, come molta roba in questa repubblica delle banane dalle due costituzioni: quella scritta del 46 e quella di tradizione orale votata dal popolo italiano nel lontano 48 io per parte mia il messaggio alla fratellanza l'ho già mandato82
@XXX...se ci sono i massoni..equivale a schifezza, anche xchè se questi avessero operato alla luce del..sole contribuendo al bene comune ce ne saremmo accorti, ma siccome da sempre all oggiati nei loro personali ristretti interessi continuano a perseguire finalità di potere e di ricchezza ad uso e consumo proprio.
Non ho paura della massoneria ma paura dei membri, paura del facile accesso al pubblico denaro