La Massoneria è molto discreta. Lo è sempre stata, oltre che “riservata”. A volte si palesa, ma molto discretamente, mediante dei simboli riconoscibili, anche se non a tutti. Ma in occasione della morte e dei funerali di “Grandi Maestri” particolarmente illustri si palesa con maggiore visibilità, sia pure sempre mediante dei simboli. In rare occasioni, la morte di massoni molto importanti, la discrezione viene meno e la Massoneria esce allo scoperto, prendendo direttamente parte a funerali imponenti o facendo pubblicare necrologi ufficiali.
A Teramo accadde in occasione della morte di un massone particolarmente illustre Filippo De Filippis Delfico (Teramo, 23 marzo 1827 – Montesilvano, 10 gennaio 1907) col fratello Troiano, è uno degli animatori della lotta risorgimentale nel Teramano, le cui onoranze funebri risultarono particolarmente imponenti, con la piena partecipazione della Massoneria teramana e della Loggia che aveva in nome del suo avo Melchiorre e di cui era stato più volte Venerabile. (cfr Le funebri onoranze a Filippo De Filippis Delfico, in «L'Italia Centrale», 16 - 17 gennaio 1907, p. 3.).
Sul «Corriere Abruzzese» del 13 gennaio 1907 comparve un necrologio fatto pubblicare proprio dalla Loggia “Melchiorre Delfico”:
“A.G.D.G.A.D.U.
Massoneria Universale – Comunione Italiana.
La sera del 10. corr. Alle ore venti si è spento a Montesilvano Filippo De Filippis Delfico, da libero uomo, quale fu in vita. Per patriottismo, per forza di carattere, per alte virtù civili mantenne la tradizione della famiglie ed onorò, più che una generazione, l’età nostra. La Massoneria Italiana onora altamente la memoria dell’Uomo, che incarnò i principii immortali della secolare ed infinitamente civile istituzione. La loggia Melchiorre Delfico, nel partecipare la morte del suo fondatore, si pregia di invitare V.S. Ill.ma ad intervenire alle onoranze civili che saranno rese all’estinto, domani, 13 c.m. alle ore 14, in cui il corteo funebre muoverà dalla stazione ferroviarie per il cimitero civico.
Teramo 12 Gennaio 1907
La Loggia Melchiorre Delfico.”
Il «Corriere Abruzzese», assai vicino agli ambienti massonici, dava anche notizia che a nome della massoneria l’avv. Di Girolamo aveva telegrafato al Grande Oriente di Roma l’infausta notizia e il Gran Maestro Ettore Ferrari (scultore, autore della statua a Giordano Bruno in Campo dei Fiori, a Roma) aveva risposto con un telegramma nel quale esprimeva alla famiglia dell’illustre estinto, per tramite dell’avv. Di Girolamo, le sue “vivissime condoglianze”.
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