"Un alito di corruzione passa per tutto: partiti che perdono i vecchi programmi, uomini che assumono le maschere più sconce, aggruppamenti non più di ideali, ma di interessi, misere conventicole clericali in nome di un laicato ateo e giacobino, e dovunque un senso nauseabondo di setta, di ambizioni insoddisfatte, di formidabili appetiti ognor crescenti…
Dietro tutto questo brulicare immondo, una forza agisce nelle tenebre e tutto trasforma e tutto corrompe, uomini,cose e partiti, una forza che ha la raffinata arte malvagia della chiesa di Pietro con un giudizio correttivo moderno di cinismo e di pseudo modernismo democratico… la massoneria.”
Queste parole non sono state scritte nei nostri tempi, anche se sembrano così attuali da darne l’impressione. Sono state scritte più di cento anni fa, nel 1909, su L’Avanguardia, organo giovanile socialista rivoluzionario, per mettere in guardia contro il pericolo che la massoneria infiltrasse le sue spire di “nuova biscia camaleontica” nel partito socialista, e riprese da un giornale teramano, L’Italia Centrale, nel suo numero di mercoledì e giovedì 14 e 15 ottobre 1909.
Il pericolo di infiltrazione della biscia nei partiti è così ancora attuale che nella Teramo di oggi che si prepara alle elezioni amministrative credo di dover fare una proposta. I candidati sindaci almeno (se non tutti i candidati consiglieri, che forse sarebbe troppo) dovrebbero preliminarmente firmare una dichiarazione in cui dovrebbero attestare di non avere pendenze penali, di non avere contatti con organizzazione mafiose e di non essere e di non essere stati, e di non avere intenzione di esserlo in futuro, affiliati a qualche loggia massonica o iscritti ad altre associazioni segrete.
Purtroppo sono nella condizione di dover dire che alcuni dei nominativi che si fanno al momento quali probabili o quasi certi candidati sindaci di Teramo avrebbero non poche difficoltà a sottoscrivere una dichiarazione del genere senza rischiare di poter essere poi scoperti come mendaci o spergiuri.
Commenta
Commenti