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Noterelle massoniche 12 – Nike non vince l'appalto da 57 milioni di euro

di Elso Simone Serpentini
4 minuti

Delle quattro domande che ponevo nell’ultima noterella massonica, due (solo due) hanno avuto una risposta, la terza e la quarta. La risposta alla terza è: la Nike s.r.l  non è riuscita a vincere l’appalto per il Cup regionale (importo 57 miloni di euro). La risposta alla quarta è: non ha sempre la vittoria ha le ali e a volte, come è accaduto a quella di Samotracia (statua esposta al Louvre), ma anche alla Nike di Teramo, qualcuno le taglia la testa.

Coincidenza delle coincidenze, a poche ore dalla mia noterella n. 11, la Asl di Chieti, capofila dell’appalto, ha revocato definitivamente l’aggiudicazione dell’appalto per il Cup regionale all’associazione temporanea di imprese Nike srl di Teramo-Gesan srl. Caserta, avvenuta lo scorso 8 agosto, ma poi bloccata, senza che ne fossero comunicate ufficialmente le ragioni. Non si è atteso nemmeno l’esito del ricorso al tribunale amministrativo presentato dal Cns di Bologna e si è preferito revocare l’incarico.

Il ricorso partiva dal presupposto che la Nike srl non avesse “le carte in regola”, vale a dire alcuni requisiti per legge assolutamente necessari, e si riteneva che l’aggiudicazione fosse stata bloccata perché non tutto fosse chiaro nell’operazione di “avvalimento”, che consiste nel “farsi prestare” (del tutto legittimamente, se la cosa avviene secondo i termini di legge) i requisiti mancanti da un’altra ditta, in questo caso la Sol.Co Roma, che si fa garante davanti alla stazione appaltante (in questo caso le asl abruzzesi) sul fatto che la collegata ne sarà in possesso.

Una questione di “avvalimento” e di subappalto, dunque, alla base della revoca, che è sicuramente clamorosa? No. Almeno stando a quanto dichiarato dall’ad della Nike srl Franco Rubini alla stampa (Il Messaggero d’Abruzzo di giovedì 17 ottobre 2013), che ipotizzava che proprio questa questione fosse il motivo della sospensione dell’aggiudicazione. “Assolutamente no, si tratta di un’altra cosa” dichiarava Rubini, annunciando tuttavia che era sereno e che la Nike si sarebbe difesa con tutti i mezzi.

Un’altra cosa? Di che cosa si trattava? Di che cosa si tratta? Anzi, di che cosa si è trattato? (perché i verbi vanno coniugati al passato, ora che l’appalto milionario è sfumato) Certo, deve essere stato qualcosa di assai grave, di più grave di una questione di “avvalimenti” e di subappalti, se dalla sospensione dell’aggiudicazione si è passati alla revoca (ancor prima della decisione sul ricorso), che determinerà certamente l’impossibilità di fare un nuovo appalto entro la prossima campagna elettorale regionale.

Qui torniamo con qualche domanda un po’ birichina:

1.    Non è che qualcuno ha sottoscritto con troppa disinvoltura una dichiarazione di inesistenza di precedenti penali?
2.    Non è che la Asl di Chieti (e Asl collegate) si siano spaventate di quanto potrebbe accadere non sul piano del diritto amministrativo, ma addirittura su quello penale?
3.    I motivi che hanno portato alla revoca dell’aggiudicazione dell’appalto del Maxi-Cup regionale non potrebbero essere ostativi anche alla continuazione dell’affidamento del Mini-Cup dalla Asl di Teramo alla stessa Nike srl?
4.    Non è che qualcuno sul piano provinciale cerca di far prevalere “interessi di loggia” che invece non sono prevalsi, per fortuna, e fin qui, sul piano regionale?
5.    Non è che qualche politico e qualcun altro dentro qualche loggia si stanno rodendo le mani per quanto è accaduto?
6.    Chi sa da quale studio commercialistico viene seguita l’attività della Nike srl?


 

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Commenti

Imvece di "gongolare" per questo scoop farebbe bene a pensare un attimo a tutti quelli che lavorano per la Nike e vivono con quel solo stipendio. ...ci pensi prima di gridare vittoria....se ci fosse in mezzo un suo figlio...o sua moglie? Sarebbe lo stesso così felice carissimo professore. .
E lei, caro anonimo, sarebbe felice se illecitamente, dovessero portarle via il lavoro?
ad Anonimo: mi si mostri un qualsiasi elemento: verbo, aggettivo, sostantivo o una qualunque altra parte del discorso da cui emerga che io "gongolo", e non, come invece appare più ovvio, che io sia preoccupato che ora siano a rischio non solo i lavoratori che, vincendo il Maxi Cup, si sarebbero dovuti assumere, ma anche quelli del Mini-Cup di Teramo che già lavorano. Questo potrebbe accadere se i motivi che hanno portato alla revoca dell'aggiudicazione dell'appalto dovessero essere riscontrati tali, e cioè invalidanti, anche per gli incarichi in atto. E questo accadrebbe per colpa di imprenditori "troppo disinvolti".
Chiedo scusa, ma da un po' sto cercando in rete la notizia di questa revoca e non riesco a trovarla. Potrebbe fornire un link a cui fare riferimento?
Anche la mafia fa 'lavorare' tante persone, che facciamo? Difendiamo anche la mafia allora?
Ho avuto l'impressione già dal suo articolo precedente che ci fosse quasi un suo personale risentimento verso l'attuale governo della regione Abruzzo piuttosto che un interesse al trionfo della legalità. Lei, che dice di preoccuparsi degli attuali operatori del Cup, è stato il primo a criticarne la professionalità ancor prima che si parlasse di questo nuovo "mega" appalto. Quali interessi vuole difendere?
A questo punto credo che la Asl di Teramo si dovrebbe tutelare ..., prendendo atto di quanto deliberato dalla Asl di Chieti.
la direzione politiche della salute ha delegato alla ASL di Chieti (forse di Lanciano..) l'espletamento della procedura concorsuale ben consapevole dei rischi e dell'epilogo. adesso tutti potranno continuare ad erogare servizi per le asl sulla base di ripetizione tecniche. ripetizioni, rinnovi e selezioni dirette che sono sistematiche dell'attuale amministrazione regionale. guardate cosa è stato fatto con la DGR 635 del 09.09.2013...chissà se hanno verificato la regolarità della fornitura prima di evitare la gara e assegnare per una cifra superiore ad 1 milione sulla base di una mail e affidando direttamente un'attività di consulenza contabile per questioni poco chiare. http://leggi.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=elencoDelibere&serviz…
Nike, scarpette x correre in campagna elettorale, x fortuna, che dicono che ASL Teramo i responsabili e politici regionali e nazionali, tutti onesti e puliti... Il futuro.... Basta... I cittadini sono scog......
I lavoratori di Nike come sono stati selezionati? Se sono solo raccomandati dai politici (e chissà perchè ho questa sensazione) non mi frega niente che vadano a casa anzi meglio questa storia deve finire, famiglia o non famiglia, figli o non figli!, se sono stati selezionati sulla base di competenze e capacità non avranno difficoltà a ricollocarsi sul mercato del lavoro. O magari anche no? Non possiamo continuare a sostenere questo sistema (qualcuno lo aveva chiamato modello Teramo ricordate?) solo perchè somministra qualche posto di lavoro. A casa i politici corrotti raccomandatori e a casa i lecchini raccomandati! Firmato Un NON grillino, un NON rottamatore,un non PD, un non PDL, un non 3.0. Uno Veramente incazzato
Chissà per quale motivo l'ad, come tutti quelli che in qualche maniera hanno a che fare con cose di questo ed altro tipo, si dichiarano sereni? Chi è stato il capostipite di tale affermazione?
Quale sarà dunque il destino dei singoli Cup dopo la revoca di questo appalto?
Mi spiegate perche' le pubbliche amministrazioni ricorrono alle cooperative?
Basta con gli sprechi e gli scandali nella cosa pubblica, troppo facile farli con i nostri soldi. Figli o non figli, famiglie o non famiglie. Che, per inciso, abbiamo tutti
Ora e' da rifare anche la gara per la gestione dei Cup della Asl di Teramo, che, al di la' dei problemi della ditta Nike, è scaduta. A meno che non gliela rinnovino d'ufficio, come hanno fatto per anni con la gestione dei global service o delle camere mortuarie, pur se è vietato.