Stanno diventando sempre più frequenti su Facebook le fotografie delle strade e delle piazze di Teramo, anche centrali, che mostrano sparse quantità e qualità incredibili di rifiuti. Ho già fatto cenno altre volte a questo elemento fenomenologico che riguarda la nostra città, ma sento il dovere di farlo ancora, perché le fotografie stanno veramente dilagando. Fotografano un po’ tutti e nelle foto si vedono sacchetti di plastica, cartacce, topi e uccelli morti, frutta marcia e altre “monnezze” varie. E’ un festival al quale tutti i teramani (e se non proprio tutti, moltissimi), vogliono partecipare, soprattutto nei gruppi “Se questo è il centro pensa la periferia” e “La città che nessuno racconta” ( foto). Anche “emmelle.it” ha pubblicato una galleria fotografica, per non parlare di questo blog che denuncia la grave situazione da anni.
E’ un florilegio e sembra che ognuno voglia portare il proprio contributo nel documentare un degrado che sembra inarrestabile. Teramo è sempre stata una città sporca, ma lo sta diventando ancora di più. Chi esce fuori dalla cinta muraria e visita altre città non può non rimanere impressionato, fortemente impressionato, dalla grande differenza, che è come un pugno nell’occhio. Altre città, non solo nel Veneto e in Friuli, dove soggiorno più di frequente, presentano luoghi pulitissimi, dove riuscire a trovare una cartaccia per strada è impossibile. Viali, vialetti, piazze, slarghi, giardini sono tutti pulitissimi, i cestini per i rifiuti sempre vuoti, i selciati come se fossero stati appena lavati. Come è possibile?
A parte la gente che affolla i tavolini dei bar e i gazebo dei tanti caffè, come non accade con tanta evidenza in nessun’altra città che ho recentemente visitato, questa è la caratteristica principale che differenzia la realtà teramana dalle altre. Non so se a sud (vado poco a sud) le cose sono diverse, più simili a quelle teramane che al nord, non so se le altre città abruzzesi e del centro Italia la “monnezza” sia sparsa per le strade come da noi (ma l’anno scorso Sulmona mi parve splendida e pulitissima). Ma a Teramo la situazione è drammatica. Molti sono pronti a prendersela con la Team, sostenendo che non raccoglie i rifiuti con regolarità e con efficienza, che spesso li lascia nelle strade e davanti alle case, che gli operatori sono sciatti e menefreghisti, forti delle raccomandazioni grazie alle quali sono stati assunti e dalle quali continuano ad essere protetti. Sarà.
Ma non può essere solo questo e non è solo questo. Altri dicono che la sporcizia per le strade è dovuta alla scarsa qualità dell’organizzazione nella raccolta dei rifiuti e che quindi la responsabilità non è degli operatori, ma dei loro dirigenti, che percepiscono stipendi senza meritarseli, forti anche loro delle loro raccomandazioni e super retribuiti al di là del merito. Altri additano i bilanci irregolari e il deficit che si mangia le tasse dei teramani, Tia, Tasi, Tari o come accidenti si chiamano. Ma non può essere solo questo e non è solo questo.
Non posso non pensare a coloro che le buste di plastica, le bottiglie vuote, le lattine di birra, le carte e le cartacce e le altre “zezzità” ce le butta e ce le lascia. Non posso non pensare alla responsabilità e alla colpa dei teramani, del teramano qualunque, che non si fa scrupolo di sporcare la propria città e di lamentarsi poi che sia sporca e che nessuno la pulisca. E’ un circolo vizioso: io sporco, tu sporchi, lui non pulisce, noi sporchiamo, voi non pulite, tutti vivono nel lercio e nello sporco. Se ogni volta che passi davanti ad un cestino pieno e stracolmo, perché nessuno lo ha vuotato, getti i tuoi avanzi nei pressi, è più difficile che venga pulito e sei quasi invitato a non usarlo.
Se passi per una via già sporca del suo, non ti fai scrupolo di gettare anche tu una cartaccia, che nessuno raccoglierà, come nessuno ha raccolto le altre e così continuando a non raccoglierla, la sporcizia si accumulerà, dando alibi morali e civili a quanti continuano e continueranno a sporcare. Oggettivamente è assai più difficile gettare un rifiuto lungo una strada che risulta pulita, linda e pinta, come in queste città venete e friulane. Sono certo che un teramano che dovesse visitarle per qualche ora, non lascerebbe cadere per strada un fiammifero, proverebbe vergogna a farlo, ma poi, tornato nella sua città, ricomincerebbe a lanciare dal finestrino della sua auto mozziconi di sigarette, carte che avvolgevano il panino con la porchetta e bicchieri di plastica.
Quello che accade poi davanti ai supermercati e ai punti vendita è straordinario. Stazionano per ore e per giornate intere scatole, scatolone, buste, involucri di vario tipo e di diverso genere, senza che nessuno sottragga questo materiale alla vista e senza che nessuno provveda alla rimozione. Le responsabilità degli amministratori non sono poche e non vanno omesse. Non è che si possa crocifiggere direttamente il sindaco o che si possano piantare chiodi sulle mani degli assessori, ma se non danno un segnale, se non annunciano una inversione di tendenza e non provvedono a sanzioni e ad ammonimenti, non si comincerà mai a sperare che Teramo possa darsi una ripulita e tra un po’ vivremo davvero sommersi dal letame.
Qualcosa bisogna fare e al più presto. Non si può continuare a vivere così. Fotografare e denunciare non basta. Occorre colpire e sanzionare, occorre raccogliere e lanciare una sfida. Bisogna prendere il capo del gomitolo e cominciare a tessere. Io comincio a pulire come si deve, voglio vedere se tu hai il coraggio di sporcare, se lui si decide a sanzionare, se noi cominciamo a smaltire i rifiuti come si deve, se voi li raccogliete con regolarità e con efficienza, se tutti insieme riusciremo a fare della nostra città una città pulita, come ce ne sono tante e come dovrebbe essere...
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