Salta al contenuto principale

Il corrosivo: Lo spirito di Yalta

di Elso Simone Serpentini
9 minuti

Come molti sanno, nel febbraio 1945, a guerra non ancora conclusa, ma a vittoria degli alleati ormai quasi certa, i potenti della terra si riunirono per decidere cosa fare del mondo una volta che il conflitto fosse finito davvero. In pratica, si spartirono il territorio mondiale e soprattutto quello europeo, stabilendo le rispettive zone di occupazione e/o di influenza. “Questo a te, questo a me” e viceversa.

Gli storici puristi, quelli che hanno sempre bisogno di documenti certi, negano che la spartizione sia avvenuta a Yalta (dicendo che sarebbe stato impossibile, appunto perché la guerra non era ancora finita), posticipando alla Conferenza di Teheran (tenutasi a guerra terminata) una divisione del mondo in zone di influenza. Poco cambia. L’espressione “Patto di Yalta” conserva il suo significato anche se dovesse essere stato sancito a Teheran, e si è imposta per definire una spartizione. 

Io credo, pur non avendone prove certe (come gli storici a proposito di Yalta o Teheran) che una sorta di “patto di Yalta” sia in corso da tempo tra il centrosinistra e il centrodestra teramani e che, come a Yalta, i vertici dei rispettivi schieramenti si siano segretamente messi d’accordo in base al principio “Questo a te, questo a me”, che, detto in termini più espliciti, significa: “Qui vinco io e perdi tu, qui perdo io e vinci tu”. Insomma, credo che “lo spirito di Yalta” aleggi da tempo nella nostra provincia, in cui il PD è stato ed è ancora in sostanza “ginoblizzato”, e possa spiegare fenomeni politici ed elettorali che, altrimenti, non si saprebbe come spiegare.

Scegliere di perdere in un comune per avere la certezza di vincere in un altro è obiettivo perseguibile facilmente. Basta, per perdere, scegliere un candidato debole contro uno forte, un candidato inattendibile contro uno molto attrezzato, scegliere un candidato con colpevole ritardo contro un sindaco uscente, senza consentire perciò di avere il tempo di organizzarsi, sceglierlo, ma poi non sostenerlo per nulla o solo in parte con il proprio apparato di partito, e via dicendo.

Lo “spirito di Yalta” può arrivare a concretizzarsi anche su piani differenti, incrociati. Per esempio, si può decidere di perdere e favorire gli avversari alle elezioni in un dato comune, per poter vincere, con questo o quel candidato, magari con la desistenza o addirittura con l’appoggio degli avversari, in un collegio regionale. Viceversa, si può decidere di voler ad ogni costo vincere in un comune, favorendo o appoggiando i candidati avversari in un collegio regionale, o alla provincia (quando c’erano le province). 

E’ un dato di fatto che a Teramo capoluogo il centro-sinistra, e il PD in particolare, è da tempo sempre più debole e inconsistente e tale è stato reso in maniera scientifica, con applicazione degna di miglior causa. E’ un dato di fatto che nelle elezioni comunali di Teramo Carlo Antonetti, che contro Gianni Chiodi avrebbe potuto vincere, soprattutto se scelto per tempo, fu tanto ostacolato da costringerlo a farsi da parte. Poi fu scelto Lino Befacchia, che avrebbe potuto vincere anche lui contro Chiodi se non fosse stato scelto con tanto colpevole ritardo e poi supportato con una lunga sfilza di errori strategici e tattici.

E’ un dato di fatto che nelle elezioni di cinque anni fu contrastata aspramente all’interno del PD la candidatura di Manola Di Pasquale (più forte allora di quanto possa esserlo stata quest’anno contro un Brucchi non sindaco uscente e quindi meno forte), prima sventolando quella di Alberto Melarangelo, ma solo per un diversivo tattico, e poi andando a scegliere un candidato improbabile, Paolo Albi, non improponibile per la caratura politica e per lo spessore intellettuale (anzi assai alti), ma per aver avuto un percorso politico avviatosi su posizioni monarchiche e poi sviluppatosi via via lungo tappe liberali, poi democristiane e infine di centro-destra, quindi in contrasto aperto con quegli elettori che avrebbero dovuto votarlo.

E’ un dato di fatto che anche quest’anno ad un candidato uscente, la cui candidatura era quindi nota da tempo, prima si è deciso di puntare su Cavallari, ma poi lo si è osteggiato fino a farlo recedere e rinunciare, puntando “sapientemente” sul fatto che il prescelto, serio e preparato, non era politicamente un “cuor di leone”, anzi, tanto vigile del fuoco professionalmente quanto poco pompiere politicamente.
E’ un dato di fatto che è stata scelta la Di Pasquale con colpevolissimo ritardo, che intorno a lei spesso è stato fatto il vuoto e il partito ha commesso errori a ripetizione, che la sua candidatura non è stata sostenuta e supportata, come è dimostrato dai pochissimi voti presi dalla lista del PD, assai distanti in valori numerici e percentuali da quelli della media regionale e nazionale e inferiori a quelli presi da una lista civica, sia pure padronale, come quella di Gatti.

E’ un dato di fatto che il centro-sinistra ha perso inopinatamente il comune di Campli, dove però il proprio candidato alle regionali è stato stravotato, prendendo tantissimi voti anche nel comune di Teramo, e solo un centinaio di voti meno del candidato teramano, la Marcozzi, alla quale è stata offerta una candidatura sicuramente perdente, stante la situazione interna allo schieramento, in cui le punte di diamante sono state considerate sempre e solo i candidati della provincia, non del capoluogo, consentendo alla città farnesiana, alla Val Vibrata e alla costa pinetese e verrocchiana di primeggiare.

Lo “spirito di Yalta”, dicevo. “Qui vinco io  perdi tu, qui vinci tu e perdo io”. Ma con l’aggravante che il patto sembra essere sancito con una appendice tattica: “Qui io aiuto te a vincere, qui tu aiuti me a vincere”, “qui io aiuto il tuo candidato alla regione e mi prendo il comune, qui io cedo a te il comune, ma tu aiuti quel mio candidato alla regione”. Tutto avviene (o potrebbe essere avvenuto) tenendo presente una stella polare, anzi, sette vaghe stelle dell’Orsa, nel tortuoso cammino politico di politici tanto avvezzi al potere da non poterne fare a meno: uno scranno in Parlamento, la presidenza di un ente territoriale, una nomina in un consiglio di amministrazione, un bel posto in una banca. 

E i cittadini-elettori? Beffati, senza sapere di essere beffati, come quei comunisti che hanno aspettato per tanto tempo “Baffone” (ha da venì) e sognato l’avvento al potere di Togliatti, senza sapere che il patto di Yalta non contemplava, anzi rendeva impossibile, che l’Italia entrasse nella sfera d’influenza dell’Unione Sovietica e che sul confine tra le due sfere di influenza era stato lasciato uno stato cuscinetto, mezzo comunista e mezzo no e, se comunista, comunista “sui generis”, come la Jugoslavia di Tito.

I cittadini-elettori di Teramo capoluogo sono stati lasciati per anni ad aspettare o a sognare l’avvento di un candidato sindaco forte, in grado di vincere, scelto per tempo, supportato e sostenuto da tutti una volta scelto, in grado di collaborare anche con altri schieramenti di opposizione ed espressione di liste civiche per conseguire insieme con loro una maggioranza alternativa e sostitutiva di quella espressa dagli epigoni della democrazia cristiana più becera e più clientelare, oltre che più proterva, arrogante quanto più ignorante, espressione di quel che rimane di un sistema di potere inaccettabile.

Il “patto di Yalta” aleggia su di noi e su Teramo. Non è consociativismo, è qualcosa di più.
Nato negli anni in cui anche a Teramo si fecero prove di “compromesso storico”, contro le quali tanto mi sono battuto quando, dal 1970 al 1980, sono stato in consiglio comunale, tenuto vegeto e vivo nella spartizione delle nomine negli enti e degli istituti di credito locali, corroborato e finanziato dalla trasversalità massonica e dall’aria che si respira nelle logge e nelle “officine”, questo spirito soffia e gonfia le vele di imbarcazioni dirette verso un unico approdo: la gestione della cosa pubblica per fini non pubblici, ma privati e di parte.

Commenta

CAPTCHA

Commenti

La nomina dei 9 primari ASL alla vigilia del voto rientra nello "spirito di Yalta"?
La leggerei per ore.... Abbiamo avuto in molti la stessa impressione ma restiamo inermi e scorati non avendo possibilità di modificare questo sistema; apprezzo ancora di più quei pochi che come me hanno provato a cambiare le cose!
La storia teramana ricorda anche un altro patto, quello Molotov-Ribbentrop. Da giovane idealista continuo a non voler credere all'esistenza di certe dinamiche. Ma devo riconoscere che ci sono. La responsabilità verso l'istituzione e verso i cittadini sopraffatta dalla misera tracotanza di gente indegna, che confonde congiuntivo e condizionale e che oscura e ostacola il percorso e il lavoro delle persone veramente in gamba ( e nel pd di teramo e provincia ce ne sono parecchie) che potrebbero dare vita al un nuovo corso. L' importante è non assuefarsi a certe dinamiche, ma cos' altro fare? Io mi sento persa in questo contesto politico
La scoperta dell'acqua calda. Tutti sanno come vanno le cose in Italia e a Teramo. Piena collaborazione tra pd e ex pdl, solo il 5 stelle è l'alternativa, hanno fatto bene a tirarsi fuori dalo schifo imperante, e lei caro professore non ci ha capito nulla, forse fino ad ieri
Articolo affascinante, molto suggestivo per certi versi. Un discreto romanzo insomma, nulla di più. La valenza politica e sociale di quanto narrato è pari a zero a mio parere, intanto perchè, come lo stesso prof. Serpentini ammette, le ipotesi paventate non sono supportate da “prove certe”. Ma la motivazione primaria che rende questo articolo abbastanza fantascientifico, risiede nell’intempestività con la quale l’autore dello scritto ha deciso di rendere nota la sua convinzione circa l’esistenza di un “patto di Yalta” teramano. Inviterei i cittadini che leggono a valutare con molta prudenza la suddetta teoria del Serpentini, innanzitutto perché partorita da lui. E’ opportuno questo invito, perché potrebbe esserci qualcuno che si fa prendere dal panico (va da sé che un conclamato “patto di Yalta” teramano imporrebbe l’immediata fuga non da Teramo, ma dall’Italia) mettendo in preventivo che quanto detto dal prof. Serpentini possa essere – nel caso solo grazie ad una culata tremenda, tenuto conto dell’assenza delle “prove certe” di cui sopra – verosimile, se non addirittura di vero. L’intempestività dicevo. Mi chiedo (e secondo me se lo chiedono tutti coloro in possesso di un minimo di materia grigia) come mai il prof. Serpentini abbia deciso SOLO OGGI di allarmare la gente con questa storia del “patto di Yalta” teramano, invece di farlo prima delle elezioni. Fosse stato davvero convinto di siffatta teoria, il prof. Serpentini coerentemente avrebbe dovuto ritenere l’ultima elezione comunale una presa in giro, visto che tutto, secondo lui, era già stato, come è stato (sempre secondo lui), deciso a tavolino. Coerentemente avrebbe dovuto non votare ed avrebbe dovuto esortare i suoi concittadini a fare altrettanto, sulla scorta di una sua convinzione (quella dell’esistenza del “patto di Yalta” teramano, appunto) che avrebbe dovuto, quindi, far presente PRIMA che ci si recasse alle urne. Invece no. Non solo il Serpentini ha votato (come lui stesso ha ammesso di aver fatto), ma si è anche apertamente schierato. Si è schierato, nello specifico, in favore di un “cambiamento”. Ma che valore avrebbe avuto tale “cambiamento”, se frutto comunque di una decisione predeterminata avulsa dal volere elettorale della comunità? Che senso aveva anelare la sconfitta di Brucchi (cioè sperare nel “cambiamento”), quindi di fatto parteggiare per Manola, se entrambi (Brucchi e Manola) fanno parte di un sistema che si sorregge sul “patto di Yalta” teramano? Perché avallare la decisione di Pomante di apparentarsi con Manola in occasione del ballottaggio, sapendo che in questo modo il suo pupillo/figlioccio sarebbe diventato, anzi, è diventato effettivo componente di un gruppo di soggetti politici che decidono per loro stessi infischiandosene del volere della collettività? E allora, o Serpentini conferma la posizione assunta in questo articolo e, però, ammette di essersi sbagliato in TUTTO prima delle elezioni (prima del primo turno e prima del ballottaggio), oppure ci spieghi il nesso (o, meglio, ci spieghi come possa esserci un nesso) fra il suo orientamento pre-elezioni comunali di Teramo e la sua certezza dell’esistenza di un “patto di Yalta” teramano. Che qua non ne usciamo più se Serpentini ogni volta dice una cosa ieri ed un’altra completamente in antitesi domani, secondo come tira il vento.
Ma non sarà, caro Professore, che Teramo vede esponenti massonici di spicco anche dall'altra parte?
Vede Serpentini io concordo con chi tempo fa asseriva che Lei non conosce affatto il PD ( salvo quello che Le racconta l'uomo dalle buffe basette). Uno puntiglioso come Lei avrebbe dovuto sentire il bisogno di ascoltare la versione di Cavallari dal diretto interessato. Ma Lei colpevolmente non lo fa. Mi permetto io per Giovanni rispedire al mittente ” sul fatto che il prescelto, serio e preparato, non era politicamente un “cuor di leone”, anzi, tanto vigile del fuoco professionalmente quanto poco pompiere politicamente. Eppure quando Lei militava nel suo partito mi risulta Le abbiano riservato la stessa sorte. Mi "consenta" ma Lei conosce poco persino i pompieri : quando l'incendio è indomabile non si può far altro che controllarlo a distanza.
Il prof. emerito Serpentini avrebbe su questo tema tantissime ragioni da vendere. Il discorso filerebbe senza alcuna riserva. Avrebbe, non ha. Filerebbe, non fila. Perchè ha dimenticato che lo scenario non è più bipolare. C'è un terzo polo, il moVimento 5 stelle, che va a sparigliare le carte. Che, pure se non particolarmente premiato dagli elettori alle comunali, comunque farà vera opposizione. E non sarà più tanto facile la spartizione della torta. Piuttosto ovvio, si osserverà. Ma allora, perchè il prof. emerito Serpentini ha appoggiato un candidato che poi ha appoggiato un candidato che fa (o farebbe) parte del patto di Yalta stipulato con l'altro candidato?
Se patto ci fosse stato, non sarebbe stato sottoscritto, mi pare ovvio, da chi in queste elezioni ci ha messo la faccia. Quello che si è chiesto Serpentini se lo chiedono in molti in città, anche se le prove certe non ci sono. Così è avvenuto 5 anni fa, quando Teramo è parsa merce di scambio per una vittoria in provincia che poi non c'è stata. Santacruz sgomita e insiste nei suoi tentativi di evidenziare presunte incongruenze negli interventi del Professore, ma non ne azzecca una, forse perchè l'irrefrenabile desiderio di coglierlo in fallo gli annebbia la vista. Lo stesso dicasi di Anonimouse, che parla di terzo polo riferendosi al M5s locale, ma non riesce ad ammettere, è comprensibile, che i fans teramani di Grillo si sono rivelati solo la terza gamba di Brucchi, quella che nella corsa ha fatto la differenza e lo ha riconfermato sindaco. Adesso dovrei considerarli i "veri oppositori"? Anche se mancano le prove, ho il sospetto che una parte della torta, quella dei festeggiamenti, sia già stata digerita da chi l'ha meritatamente conquistata sul campo. Adesso potranno sbizzarrirsi recitando la parte degli oppositori, e già ridono... pardon, già tremano tutti.
Caro “sodterm”, lei è molto tenero quando mi accusa di essere uno che scrive cose sconclusionate. Lo è ancor di più quando sostiene che non ne azzecco nemmeno una. In realtà, come oramai consuetudine, è lei che puntualmente non ne azzecca nemmeno una, soprattutto quando replica al sottoscritto. E’ lei quello confuso, in quanto obnubilato da certezze che vuole rivendicare ad ogni costo anche dinanzi a discorsi che, pur potendo legittimamente non essere condivisibili, tuttavia sono articolati sulla base di qualcosa di concreto che, per correttezza nei confronti di chi mi legge, cerco di spiegare al meglio delle mie possibilità (ecco perché, ahimè, ahilei, ahivoi, poi i miei post escono così lunghi). Perché punta il dito sulla mia opinione evidenziata MARGINALMENTE, secondo cui, per quanto mi riguarda, le teorie del Serpentini sono alla meglio inverosimili, in verità false? Perché, invece, vista la snobistica volontà di Serpentini di non replicare alle mie osservazioni, non si erge a suo avvocato d’ufficio e tenta di spiegare IL REALE E PRINCIPALE PUNTO FOCALE DEL MIO INTERVENTO, cioè l’incoerenza fra una orientamento pre elettorale ben definito tradottosi in fatti inequivocabilmente in antitesi con la convinzione – SUCCESSIVAMENTE resa nota – dell’esistenza di un “patto di Yalta” teramano? Perché non rileva che in maniera del tutto casuale, “Santacruz” ed “Anonimouse” hanno sottolineato un’identica perplessità nonostante le loro rispettive idee politiche siano diametralmente opposte? Per carità, non mi ricacci la storia che la suddetta condivisione di un legittimo dubbio non è frutto dell’ovvietà di un ragionamento fatto da due persone divise dall’orientamento politico ma accomunate dall’essere entrambe intelligenti, perché in realtà nasce dall’occulta “complicità” teramana fra il centrodestra ed il M5S. Ma quale complicità, per favore… I pentastellati, imperterriti sino alla morte, non si alleano con nessuno a livello nazionale ed altrettanto fanno ovunque a livello regionale e locale. E’ una delle loro “ragioni di vita”, perché a Teramo sarebbe dovuto essere il contrario? Sto fatto di imputare al M5S la colpa di aver consegnato la città in mano a Brucchi, è una querelle identica a quella che metterebbero in piedi i tifosi di una squadra arrivata seconda in campionato, che invece di tener presente che la vera ragione per la quale non si è vinto il campionato è tutta nella clamorosa sconfitta in casa subita dall’avversario più scarso che alla fine infatti è arrivato ultimo in classifica, preferiscono recriminare all’infinito per un rigore dubbio non concesso nella gara contro la diretta avversaria classificatasi prima davanti alla loro. Ove non avesse capito la metafora, sig. “sodterm”, visto che è confuso, le faccio presente che la sconfitta in casa contro l’ultima in classifica rappresenta gli errori clamorosi e puntuali fatti dal centrosinistra teramano in occasione delle ultime elezioni comunali e, di contro, le recriminazioni sul rigore dubbio non dato nello scontro diretto con la vincitrice del campionato rappresentano la responsabilità addossata dal medesimo centrosinistra al M5S di non essersi apparentati con Manola al ballottaggio. Tutto ciò senza voler negare la legittima attesa al varco dei grillini da parte un po’ di tutti, anche da parte mia, chiamati a confermare con i fatti la quantità e la qualità del loro operato durante i prossimi cinque anni all’interno del consiglio comunale della nostra città (così come promesso in campagna elettorale), che comunque non potrà mai essere inferiore (l’operato) quantitativamente e qualitativamente a quella (non) dimostrata dall’opposizione nella passata legislatura (dato ampiamente documentato).
Santacruz ma leggi e basta... leggi e non capisci avendo chiuso in un cassetto la tua materia grigia? Secondo quando si capisce "chiaramente" da questo pezzo del Professore votare Manola Di Pasquale, significava osteggiare il "Patto di Yalta" che appunto "avrebbe" predeterminato la sua sconfitta nel Comune di Teramo a priori, candidandola in ritardo e non supportandola abbastanza in campagna elettorale. (Basta riascoltarsi qualche intervista a Teleponte di Ginoble prima delle elezioni...) Poi si può essere in disaccordo o meno con questa tesi, ma quanto meno prima fai lo sforzo di capire o fatti aiutare da qualcuno... Tu continui nel tuo divertissement di rimbeccare il Prof non entrando nel merito delle sue tesi...
Sig.ra AnonimA, a mio sommesso parere lei ha perso un’occasione buona per starsi zitta. Nell’ordine: 1) “E’ un dato di fatto che a Teramo capoluogo il centro-sinistra, e il PD in particolare, è da tempo sempre più debole e inconsistente e tale è stato reso in maniera scientifica…”; 2) “E’ un dato di fatto che nelle elezioni di cinque anni fu contrastata aspramente all’interno del PD la candidatura di Manola Di Pasquale (più forte allora di quanto possa esserlo stata quest’anno contro un Brucchi non sindaco uscente e quindi meno forte)…”; 3) “E’ un dato di fatto che anche quest’anno ad un candidato uscente, la cui candidatura era quindi nota da tempo, prima si è deciso di puntare su Cavallari, ma poi lo si è osteggiato fino a farlo recedere e rinunciare…”; 4) “E’ un dato di fatto che è stata scelta la Di Pasquale con colpevolissimo ritardo, che intorno a lei spesso è stato fatto il vuoto e il partito ha commesso errori a ripetizione, che la sua candidatura non è stata sostenuta e supportata, come è dimostrato dai pochissimi voti presi dalla lista del PD…”; Poi c’è anche il “dato di fatto” inerente la condotta del PD a Campli, ma restiamo a Teramo. Quindi, secondo lei sig.ra AnonimA, tutti sti “dati di fatto” sono stati elencati per spiegare che quelle del Serpentini relative al “cambiamento” anelato ed alla ferrea convinzione che Brucchi dovesse essere mandato a casa erano tutte chiacchiere, perché in effetti ciò che avrebbe in realtà voluto era che vincesse Manola affinchè il “patto di Yalta” teramano andasse a gambe all’aria? Ah… vabbè… Ma quand’anche l’interpretazione che lei fornisce del senso dell’articolo fosse quella giusta, le faccio notare che coerenza (eventualmente, quindi, non ravvisabile anche in quest’altro caso) avrebbe imposto di intravedere all’orizzonte “finalmente” la sconfitta del “patto di Yalta” teramano se al posto di Manola ci fosse stato al ballottaggio contro Brucchi uno degli altri cinque candidati, non colei che di un sistema così perverso ne faceva parte coscientemente. Anzi, si sarebbe dovuto escludere anche Rabbuffo in quanto “navigato” (pertanto ragionevolmente avvezzo a simili patti), quindi ci sarebbe dovuto essere uno degli altri quattro restanti essendo teoricamente dei “puri” della politica, ovvero Pomante, Cordone, Berardini e forse Giannella. E si, perché con Manola la “correa” del patto come antagonista, se era deciso a tavolino che Brucchi doveva essere il sindaco di Teramo, tanto sarebbe stato anche se avesse vinto il centrosinistra (penso per esempio alla questione dell’anatra zoppa…). Bè, un po’ troppo ardito sperare nell’annientamento del “patto di Yalta” teramano con Brucchi e la Di Pasquale in corsa… Suvvia, basta con le favole. Il vero auspicio di Serpentini – peraltro ampiamente documentato dalle sue pubbliche ed esplicite esternazioni – era quello di non doversi sorbire per la seconda volta Brucchi come sindaco di Teramo, a costo (persino) di accettare la Di Pasquale al suo posto. E non essendo arrivato all’uva, lo stimato professore ora dice che è acerba, a costo di – perso per perso – additare come responsabile della sua delusione anche la candidata per la quale ha fatto il tifo al ballottaggio. Facendo cosa? Infilandocela nel romanzo del “patto di Yalta” teramano... Ri-suvvia!!! Se il centrosinistra a Teramo perde da tempo immemorabile, lo deve ai vertici locali del PD che immancabilmente compiono errori di valutazione dovuti a… che ne so… presunzione? Inadeguatezza? Perseveranza diabolica dovuta all’incapacità di fare un minimo di autocritica? Lo lascio dire agli altri perché io non lo so, o non lo voglio dire. Si tratta comunque di questioni tecnico-politiche sig.ra AnonimA, altro che “patto di Yalta” teramano. Però, ora che mi ci fa pensare… Nella scorsa legislatura al centrodestra andò la Regione, nonché la Provincia ed il Comune di Teramo. Al centrosinistra niente, di niente, di niente. Ops… non è che fu in quel caso che effettivamente il “patto di Yalta” teramano andò a farsi friggere?
Ribadisco quanto già scritto... Il Prof non mi pare la Sibilla Cumana né Nostradamus... non va interpretato... ma va ovviamente non condiviso se lo si ritiene opportuno... Quando leggo i tuoi... sproloqui... mi viene sempre da pensare "Molto rumore per nulla" tesi inconsistenti, salti da palo in frasca, costruzioni sintattiche incerte... se a questo aggiungi il tuo non dono della sintesi unito ad una scarsa capacità dialettica... non so se qualcuno riesce a leggerti fino in fondo... io dopo qualche riga mi annoio... prova a stringere risulteresti più efficace... forse!!!
AnonimA, lei ha valutato il mio intervento (anzi, ha poi generalizzato facendo riferimento ad un po’ tutti i miei interventi) spaccando il capello in quattro, esprimendo un giudizio talmente tanto dettagliato su come li strutturo che nemmeno la più abnegata professoressa di italiano del più importante liceo farebbe. Tesi inconsistenti, salti da palo in frasca, costruzioni sintattiche incerte, non dono della sintesi, scarsa capacità dialettica … E dice che leggendomi, dopo poche righe si annoia? Vabbè… vecchia storia. Lei, come tutti, i miei commenti li legge. Altrochè se li legge. Solo che, come molti, trova la scusa che sono prolisso per evitare di replicarmi, visto che le verrebbe oggettivamente difficile farlo in maniera consona e pertinente perché argomenti per confutare la mia opinione non ne ha. Stia bene. P.S. - mi scusi professorè… ho fatto le scuole basse.
Santacruz, se fossi stato certo dell'esistenza di un "patto di Yalta" sottoscritto prima delle elezioni, non avrei esitato a denunciarlo. Credo che Serpentini l'avrebbe fatto ancora con più forza e autorevolezza della mia, ma se lo riterrà opportuno le risponderà lui stesso che non ha certo bisogno della mia difesa, come invece hanno bisogno delle sue arringhe certe "stellette" teramane. Il M5s in Italia non si allea con altri, mentre all'estero si accompagnano con la destra. Però hanno sempre dichiarato di valutare di volta in volta le proposte e i programmi che ritenessero migliori di altri. Nessuno aveva loro preteso un'alleanza organica, ma di voler considerare quei punti che nel programma della Di Pasquale potevano essere valutati positivamente anche da loro. Non hanno ritenuto utile farlo? Bene. Hanno pensato che Maurizio Brucchi fosse da riconfermare attraverso la loro neutralità al ballottaggio? Ancora bene, è un loro diritto. Però adesso dovrei pure considerarli l'opposizione più credibile in consiglio comunale? Lo andassero a raccontare ai loro 2 boss, che oltre a credergli, avranno per loro parole di elogio per aver agevolato la vittoria della destra teramana.
Santacruz parla di supporto delle prove ma Lei quante prove porta??????Solo commenti lunghissimi che ci si stanca di leggere e il resto e' noia........
Indignado$, pure lei con sta storia dei miei post lunghi e noiosi… E pure lei, come tutti quelli che lo dicono, però se li legge. Per forza è così, se non altro perché se non lo facesse non potrebbe sentenziare che sono noiosi. Per quanto riguarda le “prove”, le faccio sommessamente notare che è chi afferma una cosa che deve provare sia vera. E’ un principio non solo giuridico, ma applicabile – ergo necessariamente da applicare – nella vita di tutti giorni fra persone civili. Non esiste “io dico la tal cosa, adesso tu provami che quello che dico non è vero”. Lo sapeva tutto ciò? Per cui, gentile Indignado$, meglio i miei post lunghi e noiosi che i suoi telegrafici, soprattutto quelli dove in due righe riesce nell’impresa titanica di scrivere una puttanata colossale, come l’ultimo a me dedicato. Continui a credere alle favole di Serpentini, mi raccomando.
Sig. “sodterm”, non mi disincaglio dalla convinzione che il M5S abbia ritenuto di restare neutrale solo ed esclusivamente perché questa è la natura politica del movimento, non perché restando tale avrebbe favorito l’elezione di Brucchi. Che poi è pure sbagliato dire che i pentastellati hanno deciso di restare neutrali, essendo più corretto dire che hanno deciso di restare contro tutti (quindi niente affatto neutrali). Resta un dato di fatto che oramai è sin troppo poco riduttivo definire singolare: lei, sig. “sodterm”, come numerosissimi altri teramani continua a sostenere che la motivazione prevalente per cui Brucchi ha vinto risiede nella (coerente) linea politica adottata dal M5S in occasione del ballottaggio, senza concedere a lei stesso neanche il minimo dubbio che, forse, la vera ragione la si può trovare nelle scellerate determinazioni assunte dal centrosinistra nel periodo pre elettorale, che se avesse, invece, preso decisioni politiche più sagge avrebbe potuto vincere facendo abbondantemente a meno dell’8% dei grillini. In buona sostanza, lei continua a recriminare per il dubbio rigore non concesso nello scontro diretto, piuttosto che rammaricarsi dei punti persi contro le squadrette di bassa classifica contro le quali si sarebbe dovuto vincere, in virtù di un tasso tecnico-tattico molto superiore della “squadra” per la quale lei tifa. Ma vabbè, ho capito che su questa cosa io e lei siamo come due ciechi che fanno a “pretate”.
Santacruz le consiglio di leggere questo libro intitolato: Lo Zen e l'arte di scopare.(jacopo Fo) Pensi e' un libro indicato nella terapia cognitivo-comportamentale Cordiali saluti
Mi piacerebbe conoscere e non solo immaginare il segreto di Pulcinella. Perchè chi ha votato Pd alle regionali non ha votato Pd alle comunali? Santacruz... "Contro tutti", di fatto contro nessuno, neutri, loro che si vantano di valutare le proposte e i programmi. Non volendo offendere l'intelligenza dei pentastellati di Teramo, ritengo sapessero che il loro disimpegno avrebbe favorito la riconferma del centrodestra che ha amministrato Teramo negli ultimi 10 anni. Una scelta legittima, ma chiara, in sintonia con le scelte degli indiscussi boss del moVimento. Insieme a loro meritano un plauso anche Giannella e il Prc che hanno dato, per quel poco che potevano, un indiretto aiutino alla causa di Brucchi. Acqua passata. Cercherò di risollevarmi pensando che adesso all'opposizione ci saranno anche quelli che potevano, ma non hanno voluto cambiare.
Caro/a Panta Rei, voglio credere che lei non dispensi consigli a vanvera, quindi se lei mi consiglia quel libro vuol dire che lo conosce, no? E come mai? Ha avvertito ad un certo punto della sua vita il bisogno di imparare l’arte di scopare (peraltro sappia che conoscere la teoria serve a poco se poi non si fa anche la pratica, quindi dopo aver letto il libro si ricordi di passare a questo secondo step) oppure ha seguito una terapia cognitivo-comportamentale? O entrambe le cose? Mi farà sapere. Per ora grazie della segnalazione, ne farò buon pro. Cordiali saluti a lei.
Sig. “sodterm”, evito di continuare a cercare di spiegarle perché l’essere contro tutti non vuol dire essere neutrali, ho capito che non ne usciremmo più. Però chiedo a lei, di nuovo, di spiegarmi perché i pentastellati avrebbero dovuto assumere una decisione politico-elettorale propedeutica a favorire il cambiamento, se dal loro punto di vista con l’avvento di Manola al posto di Brucchi non sarebbe cambiato un bel niente. Stanno bene con il loro 8 e qualcosa percento che rappresenta due consiglieri, non gliene frega niente del resto. E’ una loro concezione che effettivamente traducono in fatti sempre, comunque ed ovunque (quindi anche a Teramo). Possiamo discutere quanto ciò sia giusto, non è escluso che sia io che lei arriveremmo alla medesima conclusione. Ma la coerenza che il M5S dimostra rivendicandola puntualmente tale concezione è indiscutibile, quindi incriticabile (perlomeno sino al giorno in cui smentiranno loro stessi alleandosi formalmente con altri schieramenti, cosa per ora non ancora avvenuta in Italia). Spero come lei che in consiglio comunale sapranno fare opposizione costruttiva, che tale certamente sarà (costruttiva) se saranno capaci di fare, giacchè, anche un po’ di opposizione… all’opposizione.
Caro/a Santacruz, da come mi ha risposto, "per ora grazie della segnalazione ne farò buon pro", non conosce il libro quindi lo legga e dopo se vuole ci incontriamo per discuterne.... Un abbraccio Panta Rei
Santacruz, su Emmelle ho letto le prime uscite dei "coerenti" pentastellati. Dicono un forte NO, "all'accozzaglia che ha voluto vincere per forza vendendo l'anima al diavolo", sull'annunciata spartizione di 9 assessorati: "troppi e costano." L'alternativa potevano essere le 5 poltrone proposte da Manola Di Pasquale. Era solo una delle differenze di programma fra i 2 candidati al ballottaggio. Gli altri punti saranno gli stessi pentastellati teramani ad evidenziarli man mano che si presenteranno. Ma forse non erano nemmeno liberi di decidere, perchè Beppe Grillo aveva scoperto, per chi non l'aveva già visto, il suo culo di destra. ...Il "diavolo" a cui avreste venduto l'anima voi vincitori non sarà mica lui, il comico barbuto? I conti tornerebbero alla perfezione.
Sig. “sodterm”, cioè, mi faccia capire… Per confermare a lei stesso (e teoricamente per dimostrare a me) che allo scorso ballottaggio la decisione di “neutralità” del M5S teramano è stata assunta col preciso scopo di far vincere Brucchi, utilizza come esempio una pesantissima critica che i pentastellati hanno fatto a… Brucchi? Andiamo bene… Per Panta Rei. Jacopo Fo mi sa di sporco (proprio fisicamente), di lascivo… Più del padre se possibile. Ecco perché il libro che mi ha consigliato non lo leggerò. Quindi si metta l’anima in pace, non m’incontrerà mai. Per cose del genere si rivolga agli appositi siti dove troverà una marea di disadattati/e come lei, non ai blog dove si parla di cose serie.
Santacruz, non devo convincere nessuno figuriamoci lei, grato ai pentastellati teramani per la loro decisiva non belligeranza nei confronti dei suoi referenti politici locali. Le "pesantissime critiche" sul numero elevato di 9 assessori, decisi e da tempo annunciati dal riconfermato sindaco Brucchi, suonano come una presa per il culo nei confronti di quasi la metà degli elettori teramani che speravano fossero 5 con l'eventuale vittoria al ballottaggio di Manola Di Pasquale. Il M5S non fa alleanze con nessuno in Italia, ma afferma di votare proposte o programmi che ritiene preferibili ad altri. Per gli attivisti pentastellati teramani invece, l'8 giugno non c'era differenza fra 5 e 9, ma 10 giorni dopo, forse dopo un lungo e approfondito confronto sulla rete, hanno deciso che 9 assessorati costano molto più di 5 e sono partiti i fuochi di artificio. Di queste (in)coerenze e differenze trascurate ne vedremo tante... Diceva Totò: "siamo uomini o caporali?" La saluto.
Santacruz lei mi definisce un disadattato, la ringrazio per me è' un complimento. Lasciamo il tema sesso perché' potrei dare fastidio al suo compagno/fidanzato/marito. Stavo giocando con questo grande tabù e lei così' si è' rivelata. Parlimo di cose serie, parliamo dello " spirito di Yalta" che è, secondo me, diverso dal " patto di Yalta" . Il "patto di Yalta" e' " laico" mentre lo "spirito di Yalta " e' legato alla fede ( a teramo e in Italia, la cattolica). Solo la Chiesa riesce a mettere insieme la politica. Lei che pensa Santacruz o Croce Santa?