Paolo Gatti ha esagerato. "Non si può partecipare come capo corrente a un congresso provinciale PDL e poi criticare il momento politico". Non si può anche se il PDL è in discesa libera. Non si può anche se non esiste un partito. Non si può anche se il leader Berlusconi è in piena crisi di "androsenilitàmenopiùpausa" e trova il suo alterego negli stati di facebook di Gianni Chiodi. Non si può anche se il PDL abruzzese non esiste neanche a casa Piccone o Di Stefano, capace quest'ultimo, di discutere con il direttore de Il Tempo, Mario Sechi, rimediando una sonora figuraccia.
Basta Paolo Gatti a nome di Silvio Paolucci e Filippo Piccone. Basta Paolo Gatti con questa sua personale visione sulle persone, i progetti, i fondi, il futuro, il lavoro. E Basta.
La trasversalità contro la futura alternativa politica. Sarebbe bello comprendere come i leader, si fa per dire, dei due massimi partiti regionali, abbiano partorito la stessa idea su Paolo Gatti.
Silvio Paolucci, segretario regionale PD, per minare il PDL dalla base per altezza.
Filippo Piccone, intervistato dal microfono del Direttore Giovannozzi...dal microfono... per inconsapevolezza e mancanza di autocritica.
Il senatore Piccone dopo la sonora sconfitta delle amministrative aquilane, avrebbe dovuto vivere un lungo periodo di meditazione e silenzio monastico. Onanistico.
Questa sua visione politica partitica, limita molto la prospettiva di ripresa di un partito oramai picconato. Nessuno uscirà dal PDL...solo perchè non esiste più il PDL. Questa è la realtà. Tana libera tutti...
Commenta
Commenti