Prima premessa. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Robert Verrocchio, prima di ogni comunicato stampa sul Ruzzo dovrebbe scrivere" Chiediamo scusa per la precedente gestione".
Seconda premessa, l'allora vice presidente del Ruzzo, Carlo Ciapanna, è oggi il Presidente. Il suo avallo a ogni decisione del meraviglioso Giacomino Di Pietro, è un continuum gestionale. Il centro destra, specularmente, dovrebbe scrivere a ogni comunicato stampa sul Ruzzo " Chiediamo scusa per la precedente e attuale gestione".
Gli unici a poter parlare siamo noi utenti. Noi cittadini che con le bollette manteniamo questo carrozzone. Siamo noi a dover fare le domande, a dover protestare e a invocare l'intervento della Procura di Teramo.
I tempi sono cambiati. La politica non si può più permettere di spremere e fare un buco nell'acqua. Le elezioni si vinceranno con gli uomini di valore nei posti giusti. Oggi è il tempo degli esempi. Dei buoni padri di famiglia.
La cultura sociale diviene sinonimo di democrazia. Noi continueremo a denunciare, a fare domande scomode, a invocare i giusti controlli.
Prima domanda alla Procura di Teramo:
Qualche anno fa, durante la gestione del Presidente Di Pietro, arrivò all'azienda Ruzzo una richiesta di risarcimento danni da parte di una proprietaria di una villa teramana. In pratica si chiedeva il risarcimento per un'infiltrazione di acqua nello stabile. Fin qui tutto nella norma.
La prassi è un protocollo definito. Si verifica la presenza delle infiltrazioni, che nel caso specifico furono rilevanti. Competenti tecnici del Ruzzo, esclusero la presenza di condotte dell'Acquedotto e quindi di perdite di acqua dalla rete.
Successive analisi chimiche, evidenziarono che si trattava probabilmente di acqua di qualche falda/pozzo naturale nella zona e sicuramente non di ACQUA POTABILE!!
Nonostante tutto si è proceduto alla realizzazione di una palificata di consolidamento per impedire un cedimento strutturale dello stabile.
Il costo fu di circa 80.000 euro, interamente sostenuto dal Ruzzo, nonostante la dimostrata estraneità della società, e l'allora CDA (Ciapanna incluso), giustificò la spesa dicendo che poi, come accade in casi simili, ma solo con l'accertata responsabilità del RUZZO, l'assicurazione avrebbe rimborsato tale somma.
L'Assicurazione ha negato il rimborso.
Chi ha pagato gli 80mila euro? La Politica? La casta? La risposta è una sola. Noi cittadini.
Che fa la Procura? Ci legge?
....seguiranno altre domande....
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Caro Bancomat... falconigiancarlo@gmail.com