Caro Presidente Chiodi, la prego non quereli il quotidiano Il Centro, le domande di Cecè D'Alessandro, Rete Otto e tutte le altre voci.
Un certo John Fitzgerald Kennedy amava ripetere che "Gli uomini vincenti trovano sempre una strada... i perdenti una scusa".
I poteri forti hanno le mani nella sanità privata, nel mondo dei rifiuti, nella pubblica amministrazione, sui giornali, nella politica, nelle menti corrotte dai pupari, orfani pupi. Le ricordo che anche lei, rappresenta un potere forte, capace di assorbire e nutrire uno storico no, a molte forme di convenzioni con l'universo della Sanità privata. Il compromesso è il confronto della politica. Punti di vista. Le faccio un esempio storico.
Montanelli diceva: «De Gasperi e Andreotti andavano insieme a messa e tutti credevano che facessero la stessa cosa. Ma non era così. In chiesa De Gasperi parlava con Dio, Andreotti con il prete». Lo sa che Andreotti non ha mai sporto querela? Lo conosce il motivo?
Legga questo passaggio di un' intervista "Non ho mai sporto querela, per un semplice motivo, possiedo il senso dell'umorismo. Un'altra cosa possiedo: un grande archivio, visto che non ho molta fantasia, e ogni volta che parlo di questo archivio chi deve tacere, come d'incanto, inizia a tacere".
Se veramente è sicuro di essere vittima di una vendetta trasversale, se veramente è convinto di essere l'obiettivo di una massoneria da quarto potere, scenda in piazza, non sarà solo. Denunci tutto. Ci racconti la verità. Io le sarò accanto.
Il suo silenzio è fonte d'imbarazzo anche per la sua gente. La querela è fuga. La querela è un segno di debolezza. La querela offende un eletto.
Lei è il Governatore di tutto l'Abruzzo, dovrebbe avere altri pensieri, altra testa, altri consigli, un'altra immagine. Rischia di passare da intimidito a timido, pavido.
Risponda a quelle domande, non risponda a quelle domande, quereli non quereli...la differenza è tra un politico e il politico.
Questione di stile.
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