La disabilità è una visione distorta della vita.
Un concetto che rende più pesanti i pregiudizi.
I normodotati sono così concentrati sull'atto del camminare che dimenticano altri sensi...
I ragazzi speciali di Atri sono figli di un testamento di un uomo virtuoso, illuminato, di quel Domenico Ricciconti, che ha donato il suo patrimonio per garantire l'integrazione, la cura, l'ascolto, il dialogo delle orfane e dei cuori con disagi cognitivi.
Rurabilandia e il centro diurno di Atri.... chiusi.... è come uccidere una famiglia, due famiglie, quindici famiglie.
Rubare la vita sociale a queste diverse realtà è come condannarle al buio dell'esistenza.
La fattoria didattica e il lavoro inteso come immagine, tempo, metodo, applicazione, motivazione, sudore, poesia.
Scriveva Gianni Rodari: PRIMA DI SPEGNERSI IL SEMAFORO BLU FECE IN TEMPO A PENSARE: POVERETTI! IO AVEVO DATO IL SEGNALE DI VIA LIBERA- PER IL CIELO. SE MI AVESSERO CAPITO, ORA TUTTI SAPREBBERO VOLARE.
Caro Presidente D'Alfonso....I ragazzi del Ricciconti sono blu....e sanno volare....aiutiamoli...
Presidente,
siamo i genitori dei ragazzi del Centro Diurno “D.Ricciconti” di Atri (Te),forse sarebbe più corretto scrivere dell’ex Centro Diurno, così andiamo subito al cuore del problema ed al motivo per cui abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a Lei.
Siamo abituati a lottare per difendere la già troppo fragile vita dei nostri figli e, come padre, prima ancora che uomo delle Istituzioni, comprenderà bene quanto caparbio e viscerale sia l’amore di un genitore ,soprattutto quando sa di doverlo essere per tutta l’esistenza ,perché al proprio figlio la vita ha negato la possibilità dell’emancipazione.
Nel 2001 la Fondazione “D.Ricciconti”, in virtù delle finalità statutarie , cura la propria azione sul miglioramento della vita delle persone diversamente abili e promuove iniziative lodevoli e, per i nostri figli, vitali. Istituisce il Centro Diurno ,successivamente realizza la Fattoria Sociale di “Rurabilandia”, nell’ottica di “promuovere” agio piuttosto che “proteggere” il disagio.
Per i nostri figli, oggi tutti adulti, si è trattato di una risorsa importante , perché la frequentazione di un centro specializzato, nelle ore pomeridiane e per tutti i giorni della settimana è opportunità di seguire un percorso reale di integrazione.
Dal 1 settembre scorso tutto questo non è più possibile e, nonostante abbiamo chiesto formalmente spiegazioni all’Organismo Commissariale cui fa capo, oggi, l’ex IPAB “D.Ricciconti”,ad oggi non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Ad oggi, 15 persone, con le loro famiglie, non sanno perché è stato tolto loro un “tesoro”.
Le chiediamo, pertanto, confidando nella sua nota sensibilità umana e cristiana di riuscire a dare ,almeno Lei, una risposta ai nostri figli perché è difficile, ci creda , spiegare loro che ,spesso, nei posti giusti ci sono le persone sbagliate .
Restiamo fiduciosi e con l’occasione Le porgiamo cordiali saluti.
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