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Teramo è una Città Chiusa....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Teramo è come una grande casa chiusa.
Una chiesa sconsacrata.
La bellezza che s'avvolge come un vecchio nastro liso.
Riso amaro.
Visioni e condivisioni di foto e gruppi passati.
Nostalgia.

Il presente?
Un'immagine che mi ha reso triste.
Un commerciante di corso Cerulli che lascia il suo negozio per accompagnare una decina di turisti a piazza Sant'Anna, Teatro Romano, gli scavi di Madonna delle Grazie.
Indovinate?
Tutto chiuso.
Solo bar.

Ci incontriamo a metà strada.
Il nostro inglese è triste di vocaboli e di scuse.
Come spiegare ai turisti del mondo che per caso si sono trovati nella nostra città tra i due fiumi, che non sappiamo valorizzare il nostro patrimonio?
Come spiegare che non esiste una mappa della città e delle cose da vedere?
Lo sapete che non siamo riusciti a trovarla?
Come spiegare che gli scavi di piazza Sant'Anna sono aperti tre giorni alla settimana e non la Domenica?
Come spiegare che chi ci governa ha deciso che la cosa più superflua fosse la Cultura?
 

Non si può...
Non basta scrivere Io con te, vero sindaco Brucchi?

Riempire di parole i quotidiani, i siti, i telegiornali, le interviste e continuare a salutare con supponenza, con la convinzione di essere i migliori.
Teramo sta morendo chiusa nella sua ignoranza...
...mentre i turisti scuotono la testa e non torneranno.

Io con te...
il conto è troppo alto.
 

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Commenti

Io con te...manco morto! Temo, però , che questa sia una speranza vana : Teramo è chiusa come gran parte delle menti che la popolano
Nonostante, ci sono tante lacune, da teramano, io la amo, certo la vorrei sempre + vivibile, le Istituzioni devono fare tanto, con concretezza e serietà, ma dipende anche da noi cittadini, che invece di criticare, dobbiamo essere + presenti e costruttivi.
I giardini intitolati a Ivan Graziani a Piazza Madonna delle Grazie? Non ricordo l'ultima volta che li ho visti aperti, forse nella giornata della cultura? Una volta l'anno?? Comprendo che senza controllo noi teramani siamo abituati a compiere ogni scempio e quindi lasciarli aperti vorrebbe dire massima libertà a ogni atto di vandalismo. Teramo ha poche cose belle, in confronto ad altre cittadine, ma quel poco non lo cura, non lo valorizza.
Io senza di te. E pure senza l'altra. Qua o si cambia davvero o non ci resterà che piangere. E andare altrove.
infatti converrai che ora che hanno chiuso officine non c'è proprio più niente.
Io voto Vasco Rossi Sindaco. Brucchi e la Di Pasquale rappresentano le stesse persone. Cambiare macchina è molto facile Cambiare donna un po’ più difficile Cambiare vita è quasi impossibile Cambiare tutte le abitudini Eliminare le meno utili E cambiare direzione Cambiare marca di sigarette O cercare perfino di smettere Non è poi così difficile È tenere a freno le "passioni" Non "farci prendere" dalle emozioni E "non indurci in tentazioni" Cambiare logica è molto facile Cambiare idea già un po’ più difficile Cambiare fede è quasi impossibile Cambiare tutte le ragioni Che ci hanno fatto fare gli errori Non sarebbe neanche naturale Cambiare opinione non è difficile Cambiare partito è molto facile Cambiare il mondo è quasi impossibile Si può cambiare solo se stessi Sembra poco ma se ci riuscissi Faresti la rivoluzione Vivere bene o cercare di vivere Fare il meno male possibile E non essere il migliore Non avere paura di perdere E pensare che sarà difficile Cavarsela da questa situazione
Ma quanti bei teramani madama dorè. . .tutta gente per bene madama dorè.. Me serv na palate de vraccie - aspitte mo lu diche a Pasquale.... Me serv na resunanze - aspitte mo parle nghe Necole.... Ma cuma se da fà pè lù cungorse.. nde preuccupà lu diciame a Frangische.. Fijeme uanne nen pass .... sta tranguille ce stà Mingenz.... Ma ndà se po fa pe lu pezz de terr... firmete, nde preuccupà ce stame noie.... Sott a la casa mi l'asfald s'arruvenite..... mo ce man n'amica mi.... E' CHIUSA TERAMO O SONO CHIUSE LE MENTI....BU.........
Teramo muore e lo sbandieratore del nulla,aiutato dalle televisioni amiche,.trasforma,in un monologo, i fallimenti della sua amministrazione,in risultati positivi,considerando,così,i cittadini gli utili idioti di una città addormentata.
Mi rivolgo al sig. Valerio che rimpiange"le officine".Forse Lei non sa delle notti insonni degli abitanti di quella via,delle defecazioni umane in quella via,della nausea di alcune commesse costrette a pulire la mattina strade e vetrine lordate da vomito e piscio!Non metto in dubbio la buona volontà dei proprietari del circolo di occuparsi di cultura,ma sicuramente gli avventori di questo locale prima di alcuna disquisizione intellettuale su questo o quel concetto avrebbero avuto bisogno di lezioni di regole elementari di buona educazione. Amare la propria città significa rispettarla in quanto bene comune,e solo amandola e rispettandola si potrà cominciare a fare cultura