Teramo è come una grande casa chiusa.
Una chiesa sconsacrata.
La bellezza che s'avvolge come un vecchio nastro liso.
Riso amaro.
Visioni e condivisioni di foto e gruppi passati.
Nostalgia.
Il presente?
Un'immagine che mi ha reso triste.
Un commerciante di corso Cerulli che lascia il suo negozio per accompagnare una decina di turisti a piazza Sant'Anna, Teatro Romano, gli scavi di Madonna delle Grazie.
Indovinate?
Tutto chiuso.
Solo bar.
Ci incontriamo a metà strada.
Il nostro inglese è triste di vocaboli e di scuse.
Come spiegare ai turisti del mondo che per caso si sono trovati nella nostra città tra i due fiumi, che non sappiamo valorizzare il nostro patrimonio?
Come spiegare che non esiste una mappa della città e delle cose da vedere?
Lo sapete che non siamo riusciti a trovarla?
Come spiegare che gli scavi di piazza Sant'Anna sono aperti tre giorni alla settimana e non la Domenica?
Come spiegare che chi ci governa ha deciso che la cosa più superflua fosse la Cultura?
Non si può...
Non basta scrivere Io con te, vero sindaco Brucchi?
Riempire di parole i quotidiani, i siti, i telegiornali, le interviste e continuare a salutare con supponenza, con la convinzione di essere i migliori.
Teramo sta morendo chiusa nella sua ignoranza...
...mentre i turisti scuotono la testa e non torneranno.
Io con te...
il conto è troppo alto.
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