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Clamoroso a Teramo. La politica stonata per la presidenza del Braga. Brucchi, Catarra, Chiodi

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Il Braga si cala le brache. Una terna autoreferenziale, ognuno ha votato per se stesso, in una sorta di sinfonia onanistica, un assolo masturbatorio, un ossesso possesso del sesso del proprio se. La Regione, la Provincia, Il comune di Teramo, Il comune di Giulianova, gli enti finanziatori.
Chiodi che segnala se stesso, Catarra e Brucchi:
Brucchi se stesso, Catarra e Chiodi:
Catarra se stesso, Brucchi e Chiodi:
Mastromauro che si ricorda del presidente Melarangelo, che nessuno ha avuto l'educazione di avvertire o di ringraziare.
Che stile, che classe, che signorilità. Pochi giorni e il gioco sarà fatto. La cultura è servita. La politica cacofonica rappresenterà, la storia delle arti Italiana. La Luce della Cetra. Un periodico e un 'associazione culturale della fine dell'Ottocento. L'Istituto Superiore di Studi Musicali, Gaetano Braga, non avrà  più come presidente, il Prof. Alberto Melarangelo, laureato in Lettere, titolare di molte pubblicazioni storiche, specializzato in tutto ciò che un uomo di cultura umanistica è incline. Gianni Chiodi è un commercialista, Governatore della Regione Abruzzo, commissario della Sanità, commissario della Ricostruzione e ultimo in classifca per il sole24ore tra i presidenti di Regione.
Potrebbe partecipare al musichiere ma non cantare. Potrebbe fare la campana e non Guido.
Valter Catarra è Presidente della Provincia, ultimo per il Sole24ore in Italia tra 107 province italiane, potrebbe partecipare a Sarabanda....nel senso di confusione.
Maurizio Brucchi è sindaco di Teramo, taglio di capelli alla Biondi, potrebbe partecipare a x factor....nel senso di firma musicale.
Tutti e tre insieme alla Corrida. Al ballo della scopa. Una sola poltrona per tre.
Il mio pentagramma va ad Alberto Melarangelo, che ha gestito il Braga difendendolo dalla politica di sinistra e di destra.Che fu nominato per il curriculum dal Ministro Gelmini, che meritava un altro rispetto. Al nuovo presidente, segno dei tempi e di una politica che offende la cultura e umilia la storia...un consiglio....Le note musicali della scala diatonica sono sette:
do · re · mi · fa · sol · la · si
...ripetete con me...."Si La Do"....che talenti.
Grazie.
 

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Commenti

Un Grande Plauso ad Alberto Melarangelo.. Con tutto il cuore!! Manchera' la sua figura..ce ne accorgeremo presto.. tutto il resto non si può commentare..
Però se si fulmina una lampadina almeno uno dei tre è capace a cambiarla!
vabbone...Melarangelo santo subito!
Peccato, niente più riunioni nella gratuita sala di via Stazio.
Errore clamoroso, hanno lasciato fuori il buon Campana!
Mi riesce molto difficile credere che un uomo della politica abbia potuto "difendere" il Braga dalla politica stessa . E' come mettere un lupo a guardia di un gregge. La politica ormai da anni OFFENDE questa istituzione culturale storica della nostra città e lo ha fatto con la connivenza e la collaborazione del Direttore, guarda caso in carica da 14 anni (un pontificato!), che non ha avuto proprio il tempo di mettere in atto un benchè minimo cambiamento. L'opinione pubblica è stata presa letteralmente per i fondelli per 30 anni sul fatto che il Braga potesse diventare Statale e grazie a questa balla sono stati elargiti annualmente oltre due milioni di euro di soldi pubblici locali (e si continua a farlo!). L'ultima dichiarazione dell'osannato Melarangelo che ho letto sul Braga è stata che mancavano € 600.000 per far quadrare i conti del 2011, altrimenti rischio chiusura e licenziamenti. Da quel momento il più totale silenzio, chissà...forse quei soldi sono arrivati, ma assolutamente vietato parlarne. Nulla di personale con Alberto, ma la sua figura di presidente "giovane" ha deluso molti, troppi; da un giovane ci si sarebbe aspettato qualcosa di più frizzante, qualcosina di nuovo, di diverso: invece tutto come prima, a difesa dello status quo. E' stato ignorato il grido di dolore, la richiesta di collaborazione che molte realtà del territorio avrebbero potuto sviluppare con il Braga, creando crescita e indotto, migliorando, così, la prorpia immagine nei confronti dell'opinione pubblica teramana. Ci si aspettava un cambio del Direttore, invece il buon Alberto si affrettava ad annunciare sulle pagine di un quotidiano locale la vittoria di Castagna (w il nuovo, w i giovani!) ad urne ancora aperte! Ci si aspettava una maggiore attenzione alle richieste che venivano dall'esterno. Ci si aspettava che si creasse un piano di risanamento di breve periodo dell'Istituzione, con delle scadenze e degli obiettivi chiari e certi, ma forse si era troppo impegnati a trovare i soldi e non a dare risultati. Meglio il vecchio che il nuovo, meglio la politica del proprio orticello! Sono anni che Nuove Armonie denuncia una gestione fallimentare e politico/nepotistica del Braga, attraverso una spartizione di potere distribuito secondo "quote" tra i dirigenti, i docenti e il CdA. Il Braga E' ed è sempre stato una emanzazione della politica, proprio come le realtà culturali più "ricche", più finanziate della nostra città. Se la politica presiede, ha la Direzione o ha rappresentanti nei CdA di associazioni culturali vale come dire che LA POLITICA FINAZIA SE STESSA. Ecco spiegato il perchè di queste corse frenetiche alla Presidenza del Braga, al quale non viene chiesto nessun risultato a fronte di elargizione di soldi (e tanti!) pubblici. Solo quando la politica avrà il buon senso, il gusto, l'intelligenza e la capacità di tirarsi fuori del tutto e per sempre dalla gestione della cultura, solo allora potremmo sperare che si possa tornare a parlare del Braga per questioni didattiche e/o artistiche e non per squallide e umilianti spartizioni del potere politico. Non è una laurea in lettere o le suppur meritotie pubblicazioni umanistiche a fare bravo e idoneo un Dirigente di una Istituzione Culturale: potrebbe anche essere un medico o un commercialista, ma l'importante che l'obiettivo per ognuno di questi sia il bene della cosa pubblica, la sua crescita all'interno di una comunità, la sua capacità di creare relazioni con il mondo esterno, la capacità di rinnovarsi e di innovarsi e tanto altro ancora. Ci auguriamo di vero cuore che non sia anche stavolta la difesa di un interesse di parte.
ma quindi chi sarà il nuovo presidente?
ho letto con attenzione le riflessioni di Mauro Baiocco e sulla questione Melarangelo preferirei non esprimermi, non conoscendo abbastanza l'argomento. Quello che invece non posso esimermi dal dire è che tra il lungo il corto e il pacioccone alla presidenza e il posto vacante o preso ad interim dalla prima persona fermata casualmente per strada, preferirei DI GRAN LUNGA la seconda, avendo almeno una speranza di aver scelto casualmente bene; la prima ipotesi invece è ovviamente una sconfitta per tutti.
Caro Falconi, sei una splendida penna e uno stupendo blogger. Ti seguo, ti apprezzo e ti ammiro ma… da bravo giornalista, dovresti controllare le fonti e soprattutto raccontare (come direbbe Fantozzi) “la messa per intero” e non “la mezza messa”. Vengo al punto. Chi ti scrive conosce bene la vita del Braga (sebbene non ci lavori), conosce bene le sue vicende e molte delle persone che ci lavorano, e pertanto può ricostruire la sua storia recente in modo inequivoco. Prima premessa. Importantissima. A detta dei miei amici, Melarangelo è stato un’ottimo Presidente, che ha saputo guidare bene in questi tre anni la navicella “Braga” tra difficoltà istituzionali (vedi carenza di fondi) e politiche (vedi Enti governati dalla parte politica contraria), spogliandosi del ruolo di esponente del PD. Seconda premessa: non vale la pena rispondere a Mauro Baiocco, e non per la sostanza di quel che dice, ma per il modo in cui mescola considerazioni oggettive e risentimenti strettamente personali. Vengo al dunque: il Braga, per Statuto, dagli anni 70 è stato sempre presieduto dal Presidente della Provincia o da persona da lui delegata: Salini, Ruffini, D’Agostino, o Di Dalmazio padre quando fu vicepresidente. Con lo Statuto di autonomia relativo alla Legge di riforma il presidente del Braga è nominato dal ministro tra una terna indicata dall’ assemblea degli Enti finanziatori e ratificata (con un mero ruolo di passacarte) dal Consiglio Accademico. Ebbene, l’Assemblea degli Enti (Regione, Provincia, Comune di Teramo e Giulianova) ha deciso a maggioranza, nel gennaio del 2012, di indicare Brucchi, Catarra e Chiodi (in stretto ordine alfabetico). Si può discutere della opportunità di questa scelta, ma non che essa rappresenti il massimo profilo istituzionale. E sarebbe stato lo stesso se nella terna ci fosse stato Mastromauro! Ciò che non va bene, caro Falconi, è non ricordare ciò che è stato fatto in passato. Chi ti ha segnalato i fatti ti ha detto che nel 2008 la precedente terna indicata dalla Provincia era inizialmente composta da D’Agostino, dal suo vicepresidente Sottanelli e dall’assessore Di Liberatore? E che successivamente fu modificata indicando lo stesso D’Agostino, Melarangelo e un altro esponente riconducibile al PD (Claudio Di Gennaro)? E che è vero che il ministro Gelmini scelse Melarangelo –così come l’attuale ministro sceglierà tra i tre nomi quello che riterrà col profilo più adatto- MA ALL’INTERNO DI UNA TERNA DI ESPONENTI TUTTI DELLA MEDESIMA PARTE POLITICA. E quindi non solo per meriti culturali, o meglio valutando il profilo culturale del candidato Melarangelo (splendida persona, ripeto!) non in assoluto, ma solo in relazione agli altri due candidati. Insomma, si può discutere dei tre nomi fatti oggi dall’attuale centrodestra, si può discutere del fatto che correttezza istituzionale forse vorrebbe che –in una terna- ci siano due esponenti di maggioranza e uno di opposizione, ma il centrodestra non ha fatto altro che ripetere ciò che –tre anni fa- fece il centrosinistra di D’Agostino. E aggiungo, alla luce delle modalità di indicazione della terna, forse ben avrebbe fatto Melarangelo, il giorno dopo l’elezione di Catarra, a mettere a disposizione il suo mandato, come si usa fare ne paesi civili (si chiama spoil system!).. ma forse lo ha fatto e noi non lo sappiamo!!!? Gli lo chieda!
Credo che la procedura consista nell'inviare al Ministro dell'Istruzione la terna di candidati, fra i quali - dall'analisi dei curricula - il Ministro sceglierà il nuovo Presidente. Ovviamente, essendo tutti e tre i candidati (al pari del Presidente uscente) degli eletti, non potranno percepire un solo euro per l'incarico al Braga, come disposto dal D.L. n. 78/2010.
come mai dietro a melarangelo c'e' il furgone del grande italia???????che spettacolo..................
Volete sapere il nome: vociferano Valter Catarra. Gli stanno preparando una poltroncina per quando dovrà tornare a casina...Ma la resa dei conti verrà molto presto e queste persone, che non hanno più nessuna decenza, scompariranno come neve al sole o come "m." secca.
Le solite polemiche sciocche.....Melarangelo fu messo lì dal ministro Gelmini.....non credo che un ministro comunista avrebbe scelto qualcuno dell'altra parte politica.