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Sla: Liliana torna a casa...e in Regione passa la delibera

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Liliana torna a casa.
Torna con i ragazzi della croce bianca.
Torna con la scalata di quattro piani.
Torna con il cambio tra i figli e i ragazzi della croce bianca.
Il fazzoletto della resa dopo due rampe.
Una fatica immane.
Quotidiana.
Torna con il marito Tonino.
Torna con l'amico di sempre, il buon Domenico.
Torna senza ascensore.
Torna con la Politica che ancora non risolve e si risolve.

In Regione il Governatore Chiodi ha mantenuto la promessa.
La delibera sulle barriere architettoniche è stata votata.
Ma non è finita, purtroppo.
Ora avrà un passaggio negli uffici tecnici per la verifica e poi in consiglio regionale.
I tempi?

I più rapidi possibili poi sarà l'Amministratore dimissionario dell'Ater, Marco Pierangeli a dover nutrire di velocità la pratica.
Dopo oltre un anno dal protocollo non dovrebbe avere ulteriori difficoltà.
Gianni Chiodi se ne farà garante e noi continueremo a vigilare.

Tutto per Liliana.
Tutto per chi abbia una disabilità.
Tutto per il rispetto genarale delle norme e della legge sulle barriere architettoniche.
Non è la Regione a fare un favore a chi ha una disabilità al 100%...la Regione Abruzzo fa un favore a se stessa nel rispettare la Legge.

Il diritto sociale come volano della civiltà...

...e non finisce qui...

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Commenti

mi fa molto piacere leggere questa notizia ..anche se adesso ci vorra pochissimo tempo (lo spero) sono contento che chiodi ha mantenuto la promessa....avra tanti difetti ma ha un cuore.....grazie buona giornata a tutti un abbraccio a tonino e liliana
credo che sia fuori tempo.. sarà il prossimo governo regionale a dover dare attuazione al disposto amministrativo. se c'è voluto tutto questo tempo per fare una banale delibera..immaginatevi quanto ci avrebbe messo a completare l'iter se avesse avuto ancora tempo di governo. magari liliana non lo può sapere ma gli abruzzesi lo diranno a chiodi il 25 maggio.
Io sono allucinata dal cinismo spregiudicato che Marco Puerangeli ha saputo sapientemente dosare anche in questa incresciosa ma ennesima vicenda per lui. Ma la responsabilita' piu' grande, purtroppo, non e' la sua ma di chi lo ha messo a sedere sulla poltrona dell'Ater autorizzandolo a gestire un'Azienda di grande portata sociale come un bene privato a suo uso e consumo. E' una vergogna.