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“L'acqua avvelenata” del Ruzzo

di Christian Francia
9 minuti

È mai possibile, oh porco di un cane,
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane
”.
Così cantava Fabrizio De Andrè nella celebre canzone “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers”.
Parafrasando, io dico: “È mai possibile, oh porco di un cane, che le porcate della politica in codesto reame, debban risolversi tutte con grandi grane (e milioni di euro da pagare per noi cittadini)?”.
Purtroppo è sempre così. E la questione Ruzzo è fra le più purulente.

1) Il centrosinistra. All’origine dei mali c’è il centrosinistra, fomite del tracollo economico dell’azienda, gestita per anni nell’allegra convinzione che tutto fosse consentito (tanto a pagare sarebbero sempre stati i cittadini).

2) Il centrodestra. La piaga si estende e suppura con l’avvento al comando del centrodestra. Le cui colpe sono evidentissime:
a) non ha imposto una virata di 180 gradi;
b) non ha promosso l’azione di responsabilità e l’azione risarcitoria nei confronti dei componenti dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi sindacali delle precedenti gestioni;
c) non ha avviato nessuna razionalizzazione né alcun piano industriale.
In particolare, la mancata azione di responsabilità a carico dei precedenti CdA dimostra nei fatti la contiguità politica di centrodestra e centrosinistra, nemici a parole ma amici in affari.

3) Paolo Gatti. Ha dimostrato di non essere all’altezza del ruolo che il consenso elettorale gli ha attribuito.
Non ha avuto i coglioni, o meglio, ne ha molti in scuderia e ciononostante nessuno di loro è riuscito a tirare fuori “le palle”.
La responsabilità politica è tutta sua. Non si fanno nominare due Presidenti del Ruzzo, ciascuno in carica per un anno (prima Strozzieri e poi Scuteri), consentendo che entrambi si dimettano senza fornire motivazioni ufficiali, senza rendere conto a nessuno di cosa abbiano fatto, cosa non abbia funzionato, senza attribuire colpe, fornire versioni, giustificare omissioni ed azioni. Una vergogna omertosa che autorizza qualsiasi maldicenza e qualsiasi retropensiero, primo fra i quali quello che il silenzio è imposto perché ciascuno ha qualche scheletro nell’armadio da tenere ben nascosto.

Del resto l’intervista di Maurizio Di Biagio a Gatti fa accapponare la pelle.
Discutendo sul perché il CdA del Ruzzo sia imploso, sono emerse presunte divergenze sul famigerato piano di risanamento, circa le quali Gatti sostiene che il piano “l’hanno votato, tre contro uno, Scuteri, Impaloni, Martini, contro il vice presidente. A quel punto Ciapanna ha inveito, ha iniziato a discutere, a litigare, e alla fine Scuteri ha sbroccato, si era rotto di avere gente così di fronte”.

Quindi tre membri su cinque del CdA, fra cui il Presidente gattiano Scuteri, avrebbero approvato il piano, incontrando solo l’opposizione del Vice Presidente tancrediano Ciapanna il quale, pur essendo in netta minoranza, sarebbe riuscito a provocare le dimissioni degli altri tre.
Se le cose fossero andate davvero così, i tre dimissionari sarebbero tre incapaci conclamati.

Gatti, sebbene ammetta l’inadeguatezza dei suoi Presidenti (“si sono dimessi due presidenti in due anni perché non sono riusciti a portare una discontinuità col Ruzzo”), inveisce contro Ciapanna: “vicepresidente che non so da quanti anni ha prestato il suo lavoro assieme al centrosinistra ed è stato uno degli artefici dei 60 milioni di debiti: non era la persona più indicata per la discontinuità”).
Prendiamo atto, ma Gatti deve spiegare come mai i CdA presieduti dai suoi uomini non abbiano avviato delle azioni di responsabilità nei confronti dei precedenti CdA di cui Ciapanna era membro. Lanciare sterili accuse verbali è inutile e i danni a carico dei cittadini aumentano anche per colpa di Gatti e dei gattini.

L’Assessore regionale continua come Alice nel paese delle meraviglie:voglio sapere chi ha prodotto 70 milioni di debito in una spa pubblica, perché sono stati contratti e come sono stati contratti. Io lo voglio sapere! C’è la tentazione di una cortina fumogena che qualcuno vuole stendere sulla vicenda, ma non si diano pena, arriveremo a sapere chi ha prodotto 70 milioni di euro di debiti per la comunità, noi ci arriveremo. Non si diano tante preoccupazioni, noi lo vogliamo sapere, tutti lo vogliono sapere, state tranquilli, ci arriveremo a sapere cosa hanno combinato. Prima viene questo, poi il resto”.

Caro Gatti, Strozzieri e Scuteri li hai nominati tu come presidenti del Ruzzo, non come uscieri, per cui se in due anni non hanno visto tutte le carte o non le sanno leggere, la colpa è tua; nessuno più di te dovrebbe dirci come si siano prodotti i 70 milioni di debiti, per cui è assurdo che sia proprio tu a domandarlo.

Ma il Gatti scatenato prosegue: Settanta assunzioni illegittime di cui non c’era bisogno, ne vogliamo parlare. Chi l’ha fatte e perché? Visto che sono pagate con i soldi pubblici, noi lo vogliamo sapere, il cittadino lo vuole sapere: ci sono questioni su cui deve essere fatta piena luce, probabilmente qualcuno che faceva il vice presidente ai tempi d’oro non ha pieno interesse perché la verità esca. Sono curioso a questo punto. Quando imposti un piano di risanamento devi pure partire da quello che non ha funzionato, dagli errori commessi, dagli orrori, per evitare di rifarli”.

Belle domande, se fossero uscite dalla bocca di un cittadino, non da quella di chi dovrebbe renderci edotti delle risposte a tali domande. Scusi Gatti, ma a chi dobbiamo chiedere conto di tali assunzioni se non ai Presidenti del Ruzzo? E se si fossero riscontrati reati e/o illegittimità, perché i Presidenti non hanno agito con le doverose denunce e l’adozione dei necessari provvedimenti?

Metto formalmente e gratuitamente a disposizione le mie competenze per studiare tutti i documenti e trarne le dovute conseguenze.
Per adesso, caro Gatti, la verità è che siete tutti uguali nel peggio.

4) Carlo Ciapanna. Il Vicepresidente uscente del Ruzzo è un amministratore equivoco ed improvvido, avidamente attaccato alla poltrona nonostante tutto.
Ecco le prove.

Circa il suo astio nei confronti di Gatti, Ciapanna asserisce che l’odio “risale a quando Gatti mise il becco nelle mie vicende familiari e giudiziarie, da quel giorno lui per me è segnato”. Quindi un pubblico amministratore afferma pubblicamente che i propri sentimenti personali inficiano i rapporti istituzionali che dovrebbero essere improntati alla tutela degli interessi dei cittadini.

Inoltre, il Vicepresidente accusa Scuteri e Strozzieri “di non aver rappresentato la discontinuità e di aver lasciato la Ruzzo reti spa senza un timoniere”. Quindi la discontinuità è un valore per Ciapanna e verrebbe rappresentata da sé medesimo in quanto presente sia nelle vecchie gestioni di centrosinistra che nelle ultime due di centrodestra. Formidabile.

Ma veniamo alla famelicità del soggetto.

Intervistato a caldo da Certastampa.it dopo le dimissioni di Scuteri, Ciapanna afferma: “Io non sono uomo di dimissioni, non mi dimetto e tanto meno sarò sfiduciato. Sfiducia è una parola che in una società per azioni non esiste. Al limite mi devono fare un’azione per cattiva gestione ma andranno incontro a problemi importanti. Mi pagheranno lo stipendio senza farmi fare il vice presidente”.
Quindi, se abbiamo ben compreso, Ciapanna non si scolla dalla poltrona per nessun motivo e pretende lo stipendio a prescindere, finanche nel caso che venga messo nelle condizioni di non poter svolgere il suo mandato. Complimenti.

Eppure, nella stessa serata di martedì 7 maggio, giungono pure le dimissioni dei consiglieri Impaloni e Martini, per cui il CdA del Ruzzo resta monco della maggioranza dei suoi membri.

Anche lo stacanovista della poltrona deve arrendersi (e dichiara desolato: “ci presenteremo tutti dimissionari all’assemblea del 25” maggio). Nonostante tutto e tutti.

Nonostante nell’ottobre scorso ne avessimo invocato le dimissioni (http://www.iduepunti.it/cronaca/29_ottobre_2012/il-vice-presidente-del-ruzzo-carlo-ciapanna-condannato-truffa) per essere stato condannato, in primo grado, per truffa comunitaria alla pena di 1 anno e sei mesi di reclusione, oltre alla sanzione accessoria della incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di 1 anno e sei mesi, oltre alla interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la medesima durata.

Nonostante nel gennaio di quest’anno continuassimo ad invocarne le dimissioni (http://www.iduepunti.it/cronaca/19_gennaio_2013/ri-condannato-il-vice-presidente-del-ruzzo-carlo-ciapanna) per essere stato nuovamente condannato, in primo grado, per calunnia a un ispettore della Guardia Forestale alla pena due anni e quattro mesi di reclusione.

Alla faccia dei cittadini e di tutti coloro che pagano le bollette dell’acqua.


 

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Commenti

Competente Francia mi dica: 1) l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori nelle società in House come il nostro Ruzzo da chi deve essere esercitata? Da un assessore regionale, dal presidente del cda, o dai soci ( nel nostro caso i sindaci)? Con quali numeri tale azione va esercitata? Con quali forme? In quanto tempo si prescrive? 2) Il controllo analogo a cui sono sottoposte tali società da chi deve essere esercitato? 3) Per i delitti dei p.u. contro la p.a. la procedibilità e' d'ufficio? Aspetto sue nuove.
La desolazione che si prova a leggere le peggiori pagine della nostra storia è immensa. Siamo in balia dell'unico vero valore che guida la coscienza di chi ci amministra: IL POTERE FINE A SE STESSO, perchè non v'è neanche un livello culturale sufficiente a che questi signori pensino al domani. Tutti pronti al cannibalismo, calpestando famiglie,bisogni,doveri istituzionali, bene comune....morale!! -oramai non guardano più in faccia a nessuno...e noi guardiamo e basta. Siamo noi cittadini i veri colpevoli di questo scempio, non dobbiamo lamentarci, perchè loro sono quello che sono grazie al nostro basso livello di coscienza, superficialità, e miseri tornaconti. Ce li meritiamo, tutti! Se davvero siamo una comunità che merita gente diversa, dobbiamo dimostrarlo...e non solo desiderarlo! Possiamo cambiare...se vogliamo...DIPENDE SOLO DA NOI
sig. Francia....lei omette di dire che i documenti o le carte come le chiama lei....sono state mandate alla corte dei conti....omette o dimentica...mi fido della sua buona fede.....aggiungo che forse la responsabilità amministrativa e dico forse perchè lei lo saprà deve essere esercitata dai sindaci.....o mi sbaglio? spero lo pubblichi questo commento
Sig.Francia dissento da lei quando dice che Paolo Gatti e' senza palle e,che è circondato da coglioni...forse per la gran parte dei suoi adepti si....ma basta ascoltarel'intervento del capogruppo di Futuro In nell'odierno consiglio per intuire che c'è ancora chi ha gli attributi ,e li mostra!!!probabilmente e' la persona adatta per scardinare un sistema ormai da troppo tempo consolidato!!
Due fallimenti su due significheranno pure qualcosa? Non li ha scelti Gatti i Presidenti? Governa da cinque anni e per ora ha dimostrato di avere solo consenso. In futuro (in) vedremo...
Ottima analisi dell' Avv. Christian Francia. Abbiamo una città che va ripensata a partire dalle risorse esistenti, di queste risorse che si nascondono alla nostra abitudine miope di guardare le cose.Solo noi, con la nostra libera scelta,possiamo intervenire per modificare questo trend negativo,solo noi possiamo cambiare gli aspetti di questa miserabile vita politica cittadina.
@INTIMIDATOR mi spiace contraddirla ma ha perfettamente ragione il dr Francia a cui esprimo tutta la mia stima per la chiara e puntuale analisi sul RUZZO. la contraddico perché in tema di coglioni abbiamo l'imbarazzo della scelta... c'è chi lo è, chi non ce li ha proprio, chi ce li ha ma non li tira fuori e... chi più ne ha più ne metta!!! La dichiarazione del capogruppo di Futuro In nell'odierno consiglio comunale è fortemente strumentale, forse anche dovuta, dato il momento nero per Gatti e i suoi presidenti!! Trovare due presidenti che in due anni si dimettono senza motivo non è cosa da tutti... complimenti assessore! Ma torniamo al capogruppo... Ci vuole dire il capogruppo Futuro In come mai ha ancora simili dubbi? Forse nelle sue lunghe chiacchierate del capogruppo con l'artefice del dissesto al RUZZO certi argomenti non sono emersi? sicuramente parlavano di altro... tanto paga pantalone!!! Di cosa parlavano? Forse del fantomatico mister 10%? Si saranno chiesti: "chi sarà mai?" "Chi mai potrà utilizzare un ruolo istituzionale per interessi propri?". "Il RUZZO è modello di trasparenza, efficienza, economicità... se abbiamo 70 milioni di debito è colpa dell'EURO, dell'EUROPA, della CRISI, dell'ATO, della REGIONE, della POLITICA, delle assicurazioni che non rimborsano i lavori effettuati, dei dipendenti che lavorano poco... BLA BLA BLA BLA" e così tra una parola e l'altra si sono autoconvinti della loro bravura... del resto i fallimenti iniziano tutti così!!! O forse parlavano con dovuto rimpianto delle domeniche passate al Palaska a gioire e soffrire per la nostra amata squadra di basket? Attendo il prossimo consiglio per avere una risposta...
@ Intimidator La ringrazio molto: mi ha messo proprio di ottimo umore. E' infatti fuor di dubbio che Paolo Gatti sia la figura più appropriata "per scardinare un sistema ormai da troppo tempo consolidato". Perdoni soltanto una misera questione: dov'era il nostro nel mentre il sistema andava consolidandosi fino a tal punto?
Più si leggono certe cose è più ti girano gli zebedei, e ancor più ti girano perché capisci che nulla può fermare simili cose. Possiamo parlarne fino ad avere la bocca asciutta, possiamo scriverne fino a consumare tutto l'inchiostro ma nulla cambia: una classe politica, senza distinzione di colore, incapace e rapace ci ha portato al disastro.
Ricordo a tutti e al sig. Francia in primis che gatti ha scelto solo il presidente...gli altri componenti del cda sono stati scelti da tancredi (ciapanna e di marco) chiodi (impaloni) e martini (nn ricordo da chi) ora ....per fare tutte queste cose....non occorre una maggioranza o il presidente è un despota che puo fare come vuole? Sig. Francia...la verità a metà è una presa in giro....sicuramente anche lei si sarebbe dimesso per il semplice fatto che se nn avesse avuto una maggioranza nn avrebbe potuto fare nulla...cerchi di essere piu corretto...la verità è una...la linea gattiana voleva fare le cose per bene...l altra voleva continuare a fare quello che ha sempre fatto....altrimenti inizio a pensare che in gondo in fondo anche a lei il ruzzo piaccia nel segno della continuità(ciapanna docet)...spero me lo pubblichiate
La soluzione è una sola. Alle elezioni non votiamo nè il precedente centrosinistra nè l'attuale centrodestra. Finchè non capiamo questo e continuiamo a votare i soliti noti ci dobbiamo solo stare zitti