L'attempato onorevole Antonio Tancredi, essendo più astuto del figlio senatore, ha pensato bene di puntellare la traballante posizione parlamentare di Paolo.
Ben sapendo che il rampollo fu piazzato al quarto posto, cioè ultimo degli eletti nella lista bloccata del Senato, l'on. Antonio ha sfoderato le armi a disposizione: farsi amici importanti dentro al partito del PDL, in modo da garantire la rielezione del figlio.
La scelta è caduta su Gaetano Quagliariello, attuale vice presidente vicario del gruppo PDL in Senato.
L'on. Antonio ha aperto la sede abruzzese di Magna Carta, la fondazione di Quagliariello, assumendone in proprio la presidenza (il giovane Paolo riveste il delicato ruolo di tesoriere). E poi via con iniziative, seminari, scuole invernali, nella speranza di soddisfare le aspettative di Quagliariello.
Il punto però – con le scelte a disposizione – è che fra i colonnelli del PDL l'on. Antonio si sia scelto il comandante meno affidabile. Se, per esempio, avesse optato per Cicchitto, almeno l'ex socialista piduista avrebbe garantito solidarietà cameratesca, se avesse puntato su Bondi sarebbe stato ricambiato con sincera amicizia, se avesse scelto Gasparri sarebbe bastato mostrare assoluta fedeltà per guadagnare posizioni nel partito.
E invece con Quagliariello no.
Quagliariello fa parte della genìa dei Rutelli e dei Capezzone, cioè dei radicali. E costoro sono costituzionalmente incapaci di garantire carriere politiche altrui, poichè dediti esclusivamente alle proprie.
Mi spiego meglio: l'arguzia berlusconiana consiste nel comprendere la natura degli uomini, vellicarla e volgerla a proprio vantaggio. Con Cicchitto, Bondi, Gasparri, La Russa et similia l'operazione è talmente riuscita da farli innamorare.
Ma i Quagliariello e i Capezzone non si innamorano. A loro di Berlusconi non frega niente. Figuriamoci dei Tancredi. Quagliariello, solo per capire il personaggio, negli anni '80 fu segretario comunale di Bari e vice segretario nazionale dei radicali. In questa veste fu alfiere delle campagne referendarie sull'aborto, il nucleare e la caccia, promuovendo anche la biocard, un testamento biologico in cui il sottoscrittore poteva rifiutare anche l'idratazione forzata.
Nonostante la sua storia (e senza ombra di vergogna alcuna), oggi Quagliariello affibia con la massima tranquillità l'epiteto di "assassino" al povero Beppino Englaro, urlando nell'aula del Senato: "Eluana non è morta, è stata ammazzata". Uno così, ad occhio e croce, sarebbe capace di vendersi la madre all'occorrenza.
Infatti, quando sarà ora, se lo riterrà conveniente per sè, non avrà remore a lasciare a piedi il povero senatore Tancredi.
E questa, visto il curriculum parlamentare di Paolo, sarebbe perfino cosa buona e giusta.
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Quagliariello Gaetano: ...secondo firmatario del ddl S.1880 sul processo breve. Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni ed altri, una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile... Ha dichiarato: - "Andare a lavorare con Pera è stata la svolta della mia vita" ...collaboratore di diversi quotidiani - tra i quali Il Giornale, Libero, Il Foglio ed Il Riformista... Da Wikipedia Che devo aggiungere altro o basta così????