Salta al contenuto principale

Ruzzo: Strozzieri parte male

di Christian Francia
5 minuti

Faccio il mio sincero “in bocca al lupo” al neo Presidente del Ruzzo Claudio Strozzieri e, immediatamente, lo invito e diffido al avere prudenza nelle dichiarazioni che sembrerebbero lasciar trasparire una sottovalutazione della complessa materia concernente i servizi pubblici locali.
L’avvocato Strozzieri farebbe bene a cucirsi la bocca prima di avere chiaro lo scenario in cui dovrà navigare.
Mi riferisco alla prima intervista rilasciata dal Presidente, nella quale egli dichiara che “Gli utili verranno reinvestiti per il potenziamento delle strutture, l’ottimizzazione dei servizi e anche per incrementare le assunzioni”.
Spiace dover accendere subito il semaforo rosso, ma corre l’obbligo di rendere noto che né il presidente, né il CdA del Ruzzo, hanno la facoltà di assumere nemmeno un portaombrelli.
Il perché è presto spiegato: l’art. 20 comma 9 del DL 98 del 06.07.2011 interviene sul già critico tema del tetto del personale di cui all’art. 76 comma 7 del DL 112/2008; tale norma richiede agli enti locali di limitare l’incidenza delle spese del personale sul totale delle spese correnti nella misura massima del 40%, prevedendo come sanzione per chi superi questo limite il divieto assoluto di ulteriori assunzioni.
Ebbene, l’art. 20 comma 9 citato aggiunge il seguente periodo all’art. 76: “Ai fini del computo della percentuale di cui al periodo precedente si calcolano le spese sostenute anche dalle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo che sono titolari di affidamento diretto di servizi pubblici locali senza gara (…)”.
In pratica, si mette in campo una visione consolidata del gruppo ente locale che comprende tutte le società partecipate, visione la cui mancanza ha permesso ad oggi grandi spazi di elusione ed un enorme spreco di risorse pubbliche (con i risultati delle politiche clientelari che conosciamo).
Ne discende che, ai fini del computo delle spese di personale dei singoli Comuni partecipanti del Ruzzo, si devono calcolare le spese di personale (a qualsiasi titolo: lavoratori a tempo indeterminato, determinato, interinali, stagionali, co.co.co. e pure gli amministratori se formalizzati come co.co.co.) sostenute dalle società a partecipazione pubblica totale o di controllo che abbiano un affidamento diretto o quelle che svolgono funzioni di interesse generale o comunque strumentali.
A parte quest’ultima recentissima norma, Strozzieri dovrebbe sapere da tempo (e se non lo sa lo informiamo volentieri) che esiste l’art. 18 del D.L. n. 112/2008 il quale equipara il personale delle società pubbliche a quello degli enti pubblici controllanti, di talché egli si trova in pratica a gestire un ente pubblico e subisce tutti i divieti o limitazioni alle assunzioni di personale che la legge impone agli enti locali.
Il Ruzzo, rientrando con tutte e due le scarpe fra le società che godono di un affidamento diretto dei servizi effettuato senza gara (anche ove l’affidante siano le ATO), deve essere considerato nell’area di computo (o di consolidamento che dir si voglia).
Pertanto, di assunzioni non credo se ne possa parlare prima che le decine di Comuni partecipanti il Ruzzo abbiano verificato il rispetto dei limiti di legge.
Ma Strozzieri, evidentemente già indottrinato dai suoi referenti politici, si affretta ad aggiungere che “il Ruzzo può, compatibilmente con le disponibilità economiche, rappresentare anche un’occasione di lavoro per i giovani: penso, ad esempio, al servizio Wi-fi Ruzzo Reti network che potrebbe essere implementato”.
Di nuovo semaforo rosso: avrebbe dovuto dire “compatibilmente con i vincoli di legge dei Comuni proprietari del Ruzzo stesso”.
Mi sembra, a giudicare da queste prime affermazioni, che il neo presidente abbia voglia di guidare una società che continua a dar da mangiare piuttosto che da bere.
Prendiamo anche atto con disincanto che il nuovo Ruzzo dovrà essere un “vero Palazzo di Vetro” (affermazione già fatta propria da Brucchi al quale i vetri si sono immediatamente appannati) e che Strozzieri è “d’accordo con il Governatore Gianni Chiodi quando parla di mettere la meritocrazia sopra ogni cosa”.
Informiamo il presidente del Ruzzo che le nomine di Chiodi non hanno esattamente brillato per la valorizzazione del merito e, l’unica volta che hanno riguardato un commissario dal curriculum effettivamente degno di rilievo (Mascazzini), il giorno dopo il nominato è stato immediatamente arrestato.
L’avvocato Strozzieri mi perdonerà, ma è bene che sappia fin da subito che se la politica è assente o connivente con pratiche tralatizie di dubbia legittimità, non è comunque più il tempo nel quale si possano condurre gestioni “allegre” della Cosa pubblica.

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

come al solito i tuoi commenti sono lucidi e connotati di riferimenti chiari sempre accompagnati da norme di legge. L'inizio dell'avv.to Strozzieri non è sicuramente dei migliori, è ora che si cominci a gestire la cosa pubblica con attenzione e oculatezza ponendosi come obiettivo quello di far pagare meno ai cittadini, invece si ha l'impressione che una delle preoccupazione del neo presidente è quello di parlare di nuove assunzioni di personale. Capisco che la politica del PDL nel nostro territorio è basata su un clentelismo sfacciato ai limiti della tolleranza, alla faccia della tanta meritocrazia sbandierata dal n ostro Presidente Chiodi, ma c'e un limite a tutto. Sarebbe giusto ricordare con forza al Ill.mo Presidente che le partecipate devono ripetttare delle regole imposte della legge, se poi vogliono continuare come hanno fatto i suoi predeccessori lo facciano, ma prima o poi i cittadini non saranno più disponibili a tollerare queste situazioni
Il ruzza ha semplicemente bisogna di una riorganizzazione interna! Qualificare il personale per i compiti che deve svolgere. Tali aziende dovrebbero coprire fisicamente il Territorio provinciale non avere pieni gli uffici di amministrativi!