Non c'è nessun politico teramano di sesso femminile che io stimi di meno di Mirella Marchese, nemmeno Carla Castellani (evidentemente la ex destra teramana è una pessima palestra politica) .
Come è noto ai lettori di questo blog, ho già avuto modo di denunciare pubblicamente il concorso esperito dal Comune di Teramo nel 2011 per l'assunzione a tempo indeterminato di tre unità di personale di categoria C, in quanto concorso totalmente illegittimo per più di una ragione (chi ne avesse curiosità e pazienza può rileggerlo al seguente link: www.iduepunti.it/francia/16_dicembre_2011/concorso-al-comune-di-teramo-%C3%A8-tutto-illegittimo).
I sindacati ebbero parimenti modo di denunciare le gravi irregolarità in cui il Comune era incorso.
Nei commenti al mio articolo sono arrivato a chiedere ai partecipanti al concorso di avanzare ricorso al TAR "se il Comune non dovessere procedere ad annullare tutto, naturalmente senza spendere un solo euro. La UIL e la CGIL saranno lieti di mettere a disposizione i loro legali gratuitamente, ma se così non fosse tutte le spese di causa saranno a mio esclusivo carico".
La graduatoria del concorso, in barba a tutti e nel silenzio più assordante (una risposta non a me ma ai sindacati appariva doverosa), veniva pubblicata il 29 dicembre 2011.
Frattanto i termini per il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale correvano e nessuno dei concorrenti ha deciso anche solo per un secondo di alzare la testa dalla misera condizione di subalternità politica e culturale, gesto che avrebbe potuto fare senza spesa alcuna.
Al danno che andava preparandosi, si è aggiunta per strada la beffa: l'assessore comunale al personale, appunto Mirella Marchese, dichiarava al quotidiano Il Centro il 4 marzo scorso – a seguito delle indagini penali in corso che coinvolgevano il medesimo concorso – che «Siamo fermi per il rispetto che nutriamo nei confronti della magistratura, solo quando deciderà di archiviare l'inchiesta, come ci auguriamo, allora procederemo con le assunzioni dei tre impiegati che sono tutti e tre esterni [Marco Ceritano, Lorenzo Paolini e Stefania Mangifesta]. Rimaniamo in attesa e siamo convinti che tutto si sia svolto regolarmente, siamo convinti che la commissione giudicatrice fosse composta regolarmente e che non ci sia stato niente di irregolare». Avete letto bene: tutto regolare.
Apprendo ieri, sempre dal quotidiano Il Centro, che la Procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta sul concorso, archiviazione che – qualora giungesse – darebbe il via libera alle assunzioni, come annunciato dalla Marchese.
Resto incredulo che finisca tutto a bolle di sapone, poichè sono certo al 1.000% che il Diritto Amministrativo dorma a casa mia e non abbia mai bussato alla porta del Comune.
Pertanto mi sono affrettato a rifarmi sotto con il Difensore Civico Regionale, che frattanto è cambiato, al quale ho inviato nuovamente reclamo affinchè – nell'ambito dei poteri conferitigli dalla legge – provveda con la massima sollecitudine in prima persona a chiedere l'annullamento del concorso per tutti i motivi contenuti nel mio sopra citato intervento del 16 dicembre 2011.
Ho fiducia che il Difensore Civico interrompa questo film dell'orrore, che suona tanto più blasfemo a Teramo, l'unica città in Abruzzo ad ospitare una facoltà di Giurisprudenza.
Al contempo, invito caldamente il Magnifico Rettore ed i Predisi delle facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche, al fine di salvaguardare la dignità delle Istituzioni culturali che presiedono, a denunciare pubblicamente lo scandalo che si sta consumando.
Invito altrettanto caldamente tutti i professori e gli studenti delle predette Facoltà, in nome del diritto e del prestigio dei loro studi, a fare altrettanto.
Ultima ratio, se Mirella Marchese dovesse davvero attuare il turpe proposito di procedere alle assunzioni figlie di quel concorso illegittimo (assunzioni che farebbero suonare in città il de profundis della civiltà giuridica), e se il Difensore Civico Regionale non riuscisse (diononvoglia) nel tentativo di evitare la tragedia, sarò costretto ad incatenarmi a L'Aquila davanti alla sede della Corte dei Conti, affinchè almeno il Giudice Contabile ristabilisca la verità dei fatti e un minimo di fiducia nel nostro martoriato Ordinamento, dove politici spregiudicati imperversano a loro piacimento al di sopra di qualsiasi legge dello Stato.
Christian Francia
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Caro Anonimo, il dott. Francia mi spedisce gli articoli in tarda notte. Prove sono le mail di ricevimento. Poi io li pubblico a mio piacimento non lavorando in nessun ufficio pubblico. Tutto questo per la precisione.