Si chiama “L’Italia chiamò!” l’idea lanciata da 12 sindaci e amministratori del PDL per imporre una svolta nel “Partito dei Ladroni”.
Ma dev’esserci stato un refuso giornalistico, in realtà l’iniziativa si chiama “L’Italia sfottò”, come dimostra inequivocabilmente il tenore delle battute pronunciate a Roma dai 12 buontemponi (dei quali gli abruzzesi rappresentano ben il 25%: i sindaci di Teramo Maurizio Brucchi, di Chieti Umberto Di Primio e di Pescara Luigi Albore Mascia).
Via alle risate.
L’iniziativa nascerebbe per dire basta alla incapacità dei dirigenti del PDL (ah, ah! Che ridere!), e si proporrebbe “la rifondazione del centrodestra” superando l’attuale stagnazione politica dovuta ad una classe dirigente avvitata su se stessa ed incapace di offrire soluzioni e prospettive (ah, ah! Che ridere!).
Sentite Brucchi: “Un cambiamento di passo inevitabile che viene da chi è stanco di parole e false promesse della politica” (ma come! Fino ad oggi il PDL andava benissimo! Berlusconi parlò con Brucchi assicurando che sarebbe presto venuto a Teramo e il sindaco andò in sollucchero! Cos’è successo? La paura di tornare a casa, o in ospedale per Brucchi, fa 90?).
“L'Italia sfottò!” propone la sottoscrizione di un manifesto, un “nuovo contratto sociale con gli italiani” (che ricalca il contratto con gli italiani del 2001 firmato a “Porta a Porta” da Berlusconi) che sia la pietra miliare della “rifondazione del PDL” (rifondazione? Ah, ah! Che ridere!), con l’“azzeramento di tutte le cariche” (troppo tardi ragazzi!).
Attenzione a questa battuta: “I vertici del Pdl facciano un atto di generosità e con umiltà riconoscano gli errori di una stagione complessivamente fallimentare” (ma come fallimentare! Ci avete ammorbato per 20 anni con il futuro radioso prospettato da Forza Italia e dal PDL e oggi dichiarate candidamente che era tutto un bluff? Ma la coerenza non imporrebbe le dimissioni quando si dichiara la bancarotta di un progetto di cui si è stati parte integrante?
E Brucchi vorrebbe sottrarsi alla formattazione? Non era forse egli l’assessore di punta del Modello Chiodi a Teramo? Non aveva annunciato le grandi scelte strategiche che avrebbero cambiato il volto della città salvo poi fallire su tutta la linea? Brucchi pretenderebbe forse di rappresentare il nuovo cancellando tutto il proprio passato?).
Sentite il sindaco di Chieti Di Primio: “Sono stanco di una classe dirigente che sta dissipando valori e principi sui quali ho sempre fatto riferimento e per i quali mi sono battuto ed in nome dei quali ho chiesto il consenso per me e per il PDL” (ah, ah! Che ridere!).
“La nostra iniziativa, infatti, ha come obiettivo quello di combattere l’antipolitica, il qualunquismo, l’affarismo ed il carrierismo politico” (Ma come! Grillo non fonda la messe di consensi che raccoglie sul fallimento berlusconiano che ha avuto come docili soldati proprio i Brucchi di tutta Italia? E il fallimento berlusconiano certificato dai 12 comici del PDL non si è fondato per 20 anni proprio sull’affarismo e sul carrierismo?).
Sono un fiume in piena i 12 clowns: “Ai disonesti e ai servi sciocchi diciamo basta senza alcuna autocelebrazione e autoreferenzialità, senza se e senza ma” (ma come! Se la disonestà ha rappresentato la cifra umana dell’elettore medio del PDL! Se i servi sciocchi erano la colonna portante del partito di plastica!).
Brucchi propone quindi la rifondazione del centrodestra “superando l'attuale stagnazione politica dovuta ad una classe dirigente avvitata su se stessa ed incapace di offrire soluzioni e prospettive” (ma se fino ad oggi Brucchi ha prosperato con l’appoggio e i voti proprio di quella classe dirigente!).
Grazie ragazzi, non ridevo così di gusto da anni.
Per voi formattatori, rottamatori, comici di professione, ho solo tre parole, non “sole, cuore, amore”, ma “Vergogna! Dimissioni! Vaffanculo!”.
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